GS1 lancia il nuovo Rinascimento digitale
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Dal summit mondiale di Roma, oltre 100 top manager provenienti da 116 paesi, tra produttori, retailer, solution provider, filosofi, esperti, ospitati da GS1 per la prima volta in Italia. Focus del workshop un dibattito sulla collaborazione tra essere umani e nuove tecnologie per supportare un futuro sostenibile a beneficio di consumatori, pazienti e aziende.
In occasione della General Assembly GS1, che ha riunito per la prima volta in Italia, a Roma, oltre 100 top manager internazionali, si è svolto l’evento di GS1 Italy “The art of transforming tomorrow: a new Renaissance”, con l’obiettivo di promuovere il confronto tra esperti di discipline diverse e sfruttare le tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale, a supporto di un futuro che sia sostenibile, sociale ed ambientale.
“Per 50 anni, dall’adozione del codice a barre e dalla nascita di GS1, la fiducia e la collaborazione tra le imprese hanno fornito un immenso valore alle aziende di tutti i settori, aree geografiche e dimensioni – ha detto Mark Batenic, chairman di IGA. Inc e chair del GS1 Management Board -. Oggi segna l’inizio dei prossimi cinquant’anni di trasformazione del domani, mentre GS1 intraprende nuovi progetti per accelerare l’innovazione digitale, a beneficio di consumatori e pazienti”.
Un Rinascimento basato su dati, fiducia e visione
Obiettivo di GS1 per i prossimi 50 anni sarà puntare ad un progresso trasformativo e sostenibile in un mondo digitalizzato, attento all’ambiente. “La sfida dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale ci sta portando verso un nuovo Rinascimento basato su dati, fiducia e visione, di cui dobbiamo essere parte attiva come individui, come aziende e come comunità GS1. E in GS1 Italy siamo fortemente impegnati a sostenere la transizione della nostra comunità imprenditoriale verso la maturità dell’economia digitale e sostenibile” ha affermato Francesco Del Porto, presidente di GS1 Italy, che ha accennato al piano strategico 2024-2027 dell’associazione, focalizzato su tre aree di lavoro: digitalizzazione, efficienza della supply chain e sostenibilità.
“Un ruolo primario sarà svolto dai codici a barre di nuova generazione, i QR code standard GS1: un numero crescente di aziende, anche italiane, sta collaborando con GS1 per introdurli su tutti i prodotti a livello globale entro il 2027 – ha sottolineato Del Porto -. Si tratta di un’innovazione che migliorerà l’efficienza della supply chain, aumenterà la trasparenza e favorirà la sostenibilità, collegando consumatori, aziende e autorità con dati affidabili che possono supportare nel prendere decisioni importanti. In GS1 ne siamo orgogliosi perché ci permettono di portare innovazione all’intero sistema, favorendone la trasformazione digitale e aiutandolo ad accedere a nuovi livelli di efficienza e di sostenibilità”.
Un futuro che passa dalla rivoluzione blu a quella verde
Uno degli spunti emersi dall’evento è stata senza dubbio una riflessione sull’attuale periodo storico e sulle sue ricadute sui tempi attuali. A partire dalla sfida dell’intelligenza artificiale, che è considerata una rivoluzione tecnologica e umanistica, capace di elevare le abilità e le qualità che ci rendono umani.
A tal proposito è stata presentata la demo di una sperimentazione in cui l’intelligenza artificiale generativa permette al consumatore di dialogare con un prodotto di largo consumo, un esempio di come la creatività umana e la tecnologia possono creare esperienze di interazione uniche e personalizzate con le persone. Vittorio Di Tomaso, managing director di Maize, ha parlato dell’impatto innovativo dell’intelligenza artificiale e della sua capacità di rivoluzionare la catena distributiva, l’ecosistema informativo dei prodotti e la relazione con i consumatori; sottolineando come, nel Rinascimento digitale promesso dall’IA, il vero protagonista sia il dato, essenziale per il successo di questa tecnologia e per il suo funzionamento.
Un primo esempio è offerto da Enrico Giovannini, economista, full professor all’Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico di ASviS, che ha evidenziato come la disponibilità e la condivisione di dati attendibili e di qualità siano necessarie anche per la rendicontazione delle emissioni, richiesta dalle nuove normative sugli obiettivi ESG, e come siano vitali per la filiera in un approccio collaborativo tra gli attori della supply chain. Si parla, dunque, non solo di rivoluzione verde, ma anche di rivoluzione blu, perché transizione ecologica e transizione digitale sono interconnesse e a viaggiano insieme.
Insieme verso il futuro: il ruolo di GS1
Approccio collaborativo, dati di qualità, soluzioni condivise: GS1 si pone come traghettatore dei cambiamenti in atto, perché definisce gli standard globali che garantiscono trasparenza e fiducia, favorisce la collaborazione tra le aziende e la condivisione di informazioni nel mondo.
A spiegare l’importanza strategica dell’uso di meccanismi platform-based per sbloccare la trasformazione digitale, Daniel Trabucchi, ricercatore senior e direttore scientifico del platform thinking hub del Politecnico di Milano. Una leva ancora poco usata, se si pensa che il 92% delle 500 imprese incluse nell’indice SP 500 ha sviluppato almeno un’iniziativa relativa a una piattaforma, ma solo il 30% sta sviluppando vere piattaforme. In direzione contraria, invece, Immagino, servizio di digital brand content management di GS1 Italy Servizi, che ha creato e alimentato negli anni un vastissimo database di informazioni e immagini di prodotto utilizzato da produttori, distributori e istituzioni per fondarvi decisioni strategiche, favorendo il controllo, l’aggiornamento e l’allineamento dei dati lungo la filiera a beneficio del consumatore finale.
Dati sì, ma affidabili. Le case history si raccontano
La qualità dei dati starebbe, dunque, alla base del nuovo Rinascimento digitale; dati che devono essere affidabili, certificati e standard, per consentirne l’interoperabilità e la corretta condivisione in tutto il mondo. La chiave trasformativa dell’intelligenza artificiale e della transizione digitale, è un nuovo modello di collaborazione tra esseri umani e macchine. E l’unico modo per collaborare con le macchine è fornire loro dati corretti e di qualità, a qualsiasi livello della filiera.
Vania Annigoni, senior manager logistic competence center di Barilla, ha illustrato il sistema di logistica predittiva a cui sta lavorando il gruppo per integrare l’IA nei processi aziendali. Un progetto innovativo che necessita di dati standard globali, “carburante” indispensabile per accelerare la digitalizzazione e l’efficienza della logistica per creare un ecosistema integrato e interoperabile.
Michele Benedetti, chief technology officer di Datalogic, ha poi descritto il progetto per il riconoscimento del prodotto alla barriera cassa realizzato utilizzando due soluzioni di GS1 Italy Servizi: ONE e Immagino.
Mentre Maura Latini, presidente di Coop Italia e vicepresidente di GS1 Italy, ha ricordato una delle prime sperimentazioni in Italia del GS1 Digital Link, standard che collega in modo univoco il prodotto fisico con il suo gemello digitale, applicando sulle etichette dei vini Coop Italia il QR code standard GS1, scansionabile con la fotocamera dello smartphone, così da trasferire al consumatore le informazioni di prodotto che difficilmente trovano spazio sull’etichetta fisica.
Il futuro secondo GS1 Italy
Sul futuro? La risposta non si è fatta attendere: Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy, e Silvia Bagliani, vp & managing director di Mondelēz Italia e vicepresidente GS1 Italy, hanno presentato le tappe strategiche di GS1 Italy, illustrando come gli standard GS1 possono accelerare la digitalizzazione e la sostenibilità del sistema. Innovazioni che aiutano le aziende a sfruttare le opportunità del web e che le supportano nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e dell’Agenda 2030. Innovazioni di portata mondiale, come la transizione in corso, i codici a barre di nuova generazione, i QR code standard GS1, che stanno rivoluzionando il largo consumo nell’adozione di questa nuova tecnologia.
Il made in Italy? Avanti nel futuro
GS1 Italy ha presentato alcuni protagonisti del made in Italy, che si sono distinti come realtà imprenditoriali in grado di vivificare la creatività e l’artigianalità, grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dal digitale, riuscendo così a traghettare la tradizione nel futuro e a interpretarla in modo innovativo.
Una prima testimonianza è stata portata da Enrica Arena, ceo di Orange Fiber, start-up che produce materiali tessili per la moda e l’arredo casa a partire dai sottoprodotti della produzione dei succhi di agrumi, grazie a un processo brevettato. Un approccio di economia circolare che coniuga ed esalta alcuni pilastri dell’identità italiana, quali il cibo e la moda, in un’ottica di bellezza, qualità e sostenibilità.
A seguire Francesco Mutti, ceo di Mutti, ha ripercorso il contributo di innovazione che l’azienda ha portato nel mondo delle conserve e ha sottolineato il suo attuale commitment sulla sostenibilità dell’intera filiera del pomodoro. Un impegno che Mutti comunica ai consumatori finali anche grazie all’inserimento sui prodotti del GS1 Digital Link.
Infine, Bernardino Sani, ceo di Argiano, ha spiegato come tracciabilità e sostenibilità siano due pilastri dell’identità di questa cantina di Montalcino: lo testimoniano le etichette “parlanti” di Brindo, la soluzione di GS1 Italy Servizi basata sul QR code standard GS1 – che contiene un GS1 Digital Link – con cui Argiano, oltre a fornire tutte le informazioni di prodotto obbligatorie, permette al consumatore di risalire sino al vigneto da cui proviene il vino delle sue bottiglie.
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