Secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano nel 2024 il valore degli acquisti online di prodotti da parte degli italiani crescerà del +6% e raggiungerà i 38,6 miliardi di euro.
In particolare, i comparti Arredamento e home living, Auto e Ricambi e Food & Grocery registrano un incremento superiore alla media (con tassi compresi tra il +8% e il +12%), mentre Beauty, Informatica ed Elettronica di consumo e Abbigliamento presentano una crescita in linea con quella del settore (con tassi compresi tra il +7% e il +5%). Frena la progressione dell’Editoria, segmento stazionario. La penetrazione dell’online sul totale acquisti Retail (online+offline) nei prodotti è pari all’11%, stabile rispetto al 2023.
Nel dettaglio i dati ci indicano che il settore più performante nel 2024 sarà Arredamento e home living (+12%), supportato dalle innovazioni nell’esperienza utente, in particolare l’omnicanalità, l’utilizzo dell’Extended Reality e l’offerta di servizi logistici a valore aggiunto. Segue Auto e Ricambi (+10%). Da segnalare la ripresa del Food&Grocery (+8%) dopo il calo registrato nel 2023 (-2%).
“Se il mercato dell’eCommerce B2c in Italia – ha esordito Roberto Liscia, presidente di Netcomm – continua a registrare una crescita costante, così come il numero di acquirenti digitali nel nostro Paese, che oggi sono 33,7 milioni, in questa edizione di Netcomm Forum ci siamo chiesti anche a che punto sono le aziende italiane e quante sono le realtà che hanno un proprio sito e-commerce”.
Chi sono le aziende che hanno attivato un sito di e-commerce
Secondo l’Osservatorio Netcomm in collaborazione con Cribis, ad oggi in Italia le aziende italiane che hanno un proprio sito e-commerce sono 88.000. Analizzando in particolare le società di capitale, che generano il 95,7% del fatturato totale, la maggior parte ha dai 6 ai 10 anni di vita (il 33%) e dagli 11 ai 25 anni (il 30%); mentre solo il 2,5% delle aziende più giovani, con meno di 2 anni, e il 3% di quelle con più storia alle spalle, con oltre 50 anni di vita, ha un proprio sito di e-commerce.
In termini di distribuzione geografica, la maggior parte delle aziende (18,6%) con un proprio sito e-commerce si trova in Lombardia, seguita dal Lazio (12,1%) e Campania (12%). Roma e Milano sono le città con più aziende che hanno un proprio canale e-commerce attivo (quasi il 10%); segue Napoli con quasi il 7% delle aziende.
Quasi l’80% delle aziende analizzate ha almeno un social network. Facebook è quello più diffuso (90,8%), seguito da Instagram (76,2%), YouTube (21,1%), Linkedin (18,1%) e Twitter (17,3%).
Metodi di pagamento
Il 78,8% delle aziende con un proprio sito e-commerce offre più di un metodo di pagamento: nello specifico, il 20,8% ha 2 metodi di pagamento, il 28% ne ha 3 e il 30% ne ha 4 o più.
Tra le aziende con un solo metodo di pagamento, il 47,7% adotta PayPal, il 33,54% la possibilità di pagare con Carta di Credito e il 10,37% con Bonifico Bancario. Tra le aziende che offrono due metodi di pagamento, ancora una volta la maggioranza adotta PayPal (il 71,87%) e la Carta di Credito (il 72,23%), e il 38,5% offre la possibilità di pagare tramite Bonifico Bancario.
Per quanto riguarda le aziende che offrono 3 metodi di pagamento, la Carta di Credito e PayPal restano in testa con, rispettivamente, il 91,66% e il 91,19%, seguite dal Bonifico Bancario per l’82,6% dei casi.
Più di 2 aziende su 3 hanno avuto una crescita dei Ricavi negli ultimi due anni e circa la metà ha avuto una crescita dell’Ebitda e, rispetto alla media delle Società di Capitale italiane, le aziende E-Commerce mostrano una minore quota di aziende con rischiosità elevata (17,3% vs. 21,2%).
186 milioni di pacchi spediti nel primo trimestre 2024
Secondo l’ultima edizione del Delivery Index, la ricerca annuale di Netcomm in collaborazione con Poste Italiane che monitora i volumi delle spedizioni eCommerce in Italia, sono 186 milioni i pacchi spediti a seguito di acquisti online nel primo trimestre del 2024, in aumento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2023.
A trainare il dato sono gli acquisti in ambito Fashion & Sport (23,3%), seguiti da Informatica ed Elettronica di consumo (18,4%) e Health & Beauty (17,6%).
Dalla ricerca emerge inoltre che 8 acquisti online su 10 avvengono presso le piattaforme di uno dei 10 merchant più popolari: l’editoria risulta essere la categoria con la più alta percentuale (95,4%) di acquisti sui canali dei top merchant del settore.
L’Home Delivery, con l’81,5%, è la modalità di consegna più frequentemente scelta dai consumatori italiani, mentre solo il 18,5% ha usufruito di un punto di ritiro terzo. I valori della soddisfazione media sul servizio di consegna (o ritiro) per le spedizioni eCommerce è infatti molto elevata: i consumatori hanno assegnato in media 9 punti su 10 alle consegne out of home e 8,9 punti su 10 alle consegne home delivery.
Il Delivery Index fotografa, infine, l’impatto dei resi nelle consegne eCommerce: la quota media dei resi sul totale delle spedizioni eCommerce nel primo trimestre del 2024 è pari al 5,9% del totale delle spedizioni, con valori massimi per i settori del Fashion (11,3%) e dell’Informatica ed Elettronica (7,9%) e minimi per l’Editoria (3,1%) e l’Health & Beauty (2,0%).
I touchpoint che orientano di più l’acquisto online
Netcomm ha inoltre analizzato, attraverso la ricerca Netcomm NetRetail, il percorso verso l’acquisto online di prodotti e servizi. I touchpoint che più influenzano l’acquisto online sono i motori di ricerca (per il 55,9% degli italiani); il sito o l’app del brand di un determinato prodotto (per il 50,4% degli italiani); le recensioni dei prodotti (per il 48,2%) e i siti o le app che vendono questo tipo di prodotto (per il 43,3%).
Un ruolo secondario, ma comunque di rilievo, è mantenuto dai social (per il 31,7% degli italiani); delle notifiche push (per il 30,5%) e dai punti vendita (per il 24,9%).
La maggior parte degli acquisti online (62,9%) passa per gli eRetailer, ovvero i merchant nati online; seguono i siti dei produttori (18,6%); i retailer tradizionali (12,2%); i siti comparatori (5%) e a seguire quelli di vendite private e coupon che valgono rispettivamente l’1,1% e lo 0,2% degli acquisti online.
I touchpoint digitali influenzano gli acquisti in negozio più di quanto gli acquisti in negozio influenzino quelli online.
Oltre un terzo delle decisioni di acquisto offline (38,9%) sono influenzate da touchpoint digitali. Sono soprattutto gli acquirenti di prodotti come smartphone (95,5%), elettronica (76,5%), elettrodomestici (76%), attrezzatura sportiva (69,6%), food delivery (60%), contenuti fisici (59,7%), arredamento e casalinghi (55%) e giocattoli (53,3%) ad avere consultato almeno un canale digitale prima di compiere l’acquisto in negozio.
L’influenza vale anche dall’offline verso l’online, seppur in percentuale minore: il negozio fisico, infatti, orienta un quarto degli acquisti online (25%) e, in particolare, la visita in un punto vendita del prodotto/servizio è particolarmente rilevante nell’influenzare gli acquisti online di elettrodomestici (53,6%); arredamento e casalinghi (44,4%); calzature (43,5%); food delivery (42,6%), attrezzatura sportiva (41,9%).
Come pagano gli italiani che acquistano online
La maggior parte degli acquisti online (92%) viene saldata al momento dell’ordine, mentre solo nell’8% dei casi il pagamento avviene alla consegna o al ritiro, oppure nel momento di utilizzo del servizio (per esempio, in albergo).
Continua a diminuire l’utilizzo del contante, che ad oggi viene utilizzato solo dal 2,1% degli italiani per acquistare online, mentre i metodi di pagamento più utilizzati sono il Digital Wallet (dal 32,7%), la carta prepagata (dal 26,6%) e la carta di credito (dal 25,2%). Il bonifico è utilizzato solo nell’1,4% dei casi ma con importi 4 volte superiori alla media.
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