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Telwin, un futuro di innovazione e ricerca tecnologica

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Redazione

Presente in 5 continenti e con una quota export dell’80%, Telwin quest’anno affronta un traguardo importante: il 60°anniversario.

Sessant’anni di attività nel mercato della saldatura, del taglio, della puntatura della carica e avviamento con una copertura totale dei bisogni che si esprime nelle 4 divisioni – Automotive, Industrial, Professional e Consumer – e che affronta con forte spirito orientato all’innovazione.

Prova ne è la sede, denominata la “Cittadella della Saldatura”, realizzata nel 1992, che si estende su 120 mila mq. di superficie ed è riconosciuta come polo industriale di eccellenza del settore.

Un’eccellenza che deve essere mantenuta, a fronte di investimenti e innovazione e che ritroviamo nella nostra visita in sede. Molti i cambiamenti in atto nelle unità produttive, con ammodernamenti delle linee produttive, nelle postazioni di lavoro e nelle efficienze logistiche. Senza trascurare l’elemento “sostenibilità”, ormai imprescindibile da qualsiasi attività aziendale.

La visita è stata occasione d’incontro con Stefano e Silvia Spillere, rispettivamente amministratore delegato e direttore marketing di Telwin SpA.

2022 si è appena concluso. Con quali risultati per il mercato della saldatura in Italia?
Nonostante le problematiche relative al rialzo dei costi energetici e delle materie prime il mercato PRO ha chiuso l’anno positivamente. Certamente l’inflazione ha tenuto alto il valore e di questo è necessario tenere conto. Diversi i risultati per Diy: in questo caso il mercato è calato, sia nel canale “fisico” sia nell’on line. Solo chi offre un valore aggiunto ha tenuto la posizione.

Attualmente come sono composti i vostri mercati di riferimento, saldatrici e caricabatteria?
In entrambi i casi si tratta di mercati mediamente affollati e c’è di tutto: chi produce, chi rivende, chi usa licensing, chi importa.

La qualità è cultura e approccio di sistema

Il prodotto cinese altera ancora il concetto di qualità?
Il concetto di qualità è legato a vari fattori quando si acquista un prodotto. Per noi il concetto di qualità è una cultura, un approccio di sistema, che si riflette anche sul prodotto: su come è progettato, costruito, testato. Senza dimenticare i controlli di sicurezza e la rispondenza alle normative vigenti a garanzia dell’utilizzatore. In questo senso scegliere prodotti di un brand riconosciuto è una garanzia di affidabilità.

Come per Telwin, ad esempio, che peraltro produce in Italia, un plus che di questi tempi è tornato ad essere ancora più importante.
Si, abbiamo investito molto per mantenere la produzione in Italia, un’opzione particolarmente apprezzata dai settori professionali ed industriali, che sono i nostri mercati principali con il diy che chiaramente ne beneficia. Abbiamo rivisto l’approccio produttivo abbracciando la logica Lean per aumentare l’efficienza e la qualità; abbiamo spinto sulla digitalizzazione anche nella produzione per corredare ogni prodotto di una sua storia, dalle componenti installate ai test collaudo a cui è stato sottoposto. Abbiamo inoltre lavorato per ridurre al minimo l’impatto della nostra attività sull’ambiente e per aumentare il benessere degli operatori durante il lavoro in linea di produzione. Qui, nella sede di Villaverla, si completa l’intera filiera produttiva, comprensiva di fasi di collaudo e confezionamento. In azienda sono impiegate 280 persone, delle quali 100 sono in produzione.

In che modo i cambiamenti hanno inciso nell’organizzazione della produzione?
Abbiamo attuato un profondo cambiamento nel modo di produrre ed è stato un passaggio ovviamente pianificato e che ha richiesto tempo. Basti pensare che il progetto ha avuto inizio in periodo pre-pandemia e le prime linee sono arrivate ad inizio 2020. Il cambiamento ha interessato la produzione, i sistemi informatici e l’approvvigionamento energetico (l’80% del nostro fabbisogno è prodotta mediante l’impianto fotovoltaico). Una trasformazione, quest’ultima, che abbiamo fortemente voluto in un’ottica di reale sostenibilità. Quest’anno festeggeremo i 60 anni di attività : un importante traguardo per rinnovare il nostro impegno verso il futuro che per noi è innovazione e ricerca tecnologica.

L’importanza di un forte legame con il territorio

Gli ultimi anni hanno provocato non poche difficoltà ai produttori in termini di scarsità di materie prime. Come avete affrontato la situazione?
Siamo ben posizionati a livelli di stock e lo siamo stati anche negli scorsi due anni fornendo un ottimo servizio ai nostri clienti. Non pochi sforzi sono stati fatti da un punto di vista progettuale per sopperire alla scarsità di reperibilità di alcune componenti, ma grazie alla nostra R&D interna siamo anche in questo caso stati reattivi ed efficienti.

Industria 4.0, nuove macchine e nuovi processi. Ma questo implica anche la necessità di un nuovo processo formativo…
Siamo cresciuti e ci siamo consolidati sul mercato facendo e trasferendo cultura sul prodotto e sulla tecnologia. Il nostro valore aggiunto è il servizio che trasferiamo al cliente tra cui la formazione ha un ruolo essenziale. Nel nostro Training Lab si svolgono corsi tecnici, commerciali, prove pratiche per far capire e toccare con mano il valore aggiunto dei nostri prodotti ai nostri clienti.

In che senso?
L’ambizione di Telwin è quella di lavorare su progetti che vadano al di là della specifica area della saldatura ma che possano trasformarsi in un contributo fattivo anche con l’aiuto delle associazioni di categoria, l’organizzazione di eventi, tavole rotonde, ecc. Insomma, incrementare quel legame col territorio che già esiste ma che ci piacerebbe intensificare con progetti utili e concreti.

Saldatura, tra fisico e on line

Veniamo al mercato e ai prodotti. Bricolage e saldatura. Cosa chiede il mercato, quali sono i modelli più richiesti?
A dispetto di quanto si potrebbe pensare, il modello più richiesto è quello intermedio, ovvero una macchina con performance abbastanza elevate, più prossima ai modelli solitamente acquistati da certe categorie professionali, come ad esempio gli idraulici.

Considerando la vostra fortissima presenza all’estero, come si compone l’assortimento dei centri brico di altri Paesi?
E’ interessante vedere come l’assortimento vari a seconda del paese. Ad esempio, nei paesi in cui il confine tra utilizzatore finale e professionista è sottile, come Romania e Polonia, la gamma di prodotti dedicata al nostro settore è ampia e profonda. In altri paesi come gli USA, alcune catene non tengono più il prodotto esposto fisicamente in negozio ma la vendita viene veicolata online.

Telwin ha in produzione anche un’ampia gamma di avviatori e caricabatteria. Quanto è diffuso questo prodotto, qual è il livello di conoscenza del consumatore?
Questa categoria di prodotti è molto conosciuta e diffusa sul mercato. Un mercato che viaggia di pari passo con le evoluzioni del mondo dell’auto: un mondo sempre più complesso e tecnologico dove l’elettronica la fa da padrone. Quindi anche i prodotti studiati per la carica e l’avviamento dei veicoli sono sempre più tecnologici, multifunzione, rispettosi delle caratteristiche di certi tipi di batterie …Anche in questo caso ci sono clienti più attenti a queste dinamiche e altri meno. Ancora una volta, come vede, la necessità di formazione e conoscenza del prodotto ritorna in modo importante, per noi, ma soprattutto per la distribuzione come potente strumento di vendita e di servizio al cliente.

Nella foto di apertura: da sx Stefano, Antonio e Silvia Spillere

Una risposta a “Telwin, un futuro di innovazione e ricerca tecnologica”

  1. Vincenzo Semeraro ha detto:

    Sono orgoglioso di aver partecipato, ci vorrebbero più aziende in Italia anche in altri settori

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