Nuovi limiti per l’emissione di formaldeide
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La Commissione europea ha stabilito un nuovo limite per la concentrazione di formaldeide nell’aria negli “ambienti di vita”: il Regolamento 2023/1464 dimezza i valori precedenti.
In particolare il limite è fissato a 0,062 milligrammi per metro cubo per l’emissione di questa sostanza considerando e citando, in particolare, come possibili “fonti” i prodotti a base legno e i mobili. Da notare che la disposizione stabilisce come nuovo limite un valore che è esattamente la metà del limite indicato a suo tempo dall’Organizzazione mondiale della sanità (0,124 mg/m3), su cui si basa la nota e consolidata classificazione E1, fino ad oggi lo standard riconosciuto e adottato legalmente da molti Paesi europei, Italia compresa.
Il regolamento riguarda molti altri prodotti, per i quali sono definiti limiti specifici: per i tessuti, le pelli, le plastiche o i prodotti elettronici, ad esempio, il limite è ora di 0,08 mg/m3.
Vale indubbiamente la pena di evidenziare che per la prima volta il settore dispone di una precisa “indicazione” delle autorità europee che, a differenza dalla classificazione E1, dovrà obbligatoriamente essere applicata da tutti i Paesi europei, oltre a riguardare ovviamente anche le importazioni.
Le imprese del settore avranno tre anni per adeguarsi, periodo di tempo necessario perché l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) definisca, con il coinvolgimento delle associazioni e delle realtà europee coinvolte, le linee guida circa i metodi di prova.
“La restrizione sulla formaldeide ha certamente il pregio di riportare uniformità a livello europeo: le aziende hanno già disponibili sul mercato, per la maggior parte dei prodotti, soluzioni conformi. Occorrerà valutare i tempi di adeguamento e di rotazione dei magazzini, per non arrivare impreparati alla scadenza – ha commentato Omar Degoli, responsabile dell’Ufficio Ambiente e economia circolare di FederlegnoArredo -. Ci auguriamo – ha poi aggiunto – che uguale rigore sia posto nella sorveglianza e in controlli adeguati perchè anche i prodotti e i semilavorati importati in Europa da altri Paesi rispettino i nuovi limiti”.
“Siamo già pronti per misurare l’osservanza dei prodotti ai nuovi limiti – ha commentato Franco Bulian, direttore di Catas -. Le linee guida che le autorità definiranno ci permetteranno presto di poter utilizzare anche i metodi cosiddetti “derivati”, semplificando e agevolando le aziende nei necessari controlli. Un aspetto che voglio sottolineare è che di fatto l’Europa ha definito limiti così severi da ribaltare la situazione precedente: se prima eravamo “in difetto” rispetto alle più stringenti direttive americane in materia, ora è l’Europa a imporre un nuovo standard.
“Non solo – prosegue Bulian -, questo nuovo regolamento dimostra quanto l’Europa si stia muovendo con decisione sul terreno di una sempre più concreta attenzione alle tematiche della salubrità dei prodotti. Se consideriamo le recenti disposizioni per ridurre l’impiego dei diisocianati in prodotti quali adesivi e vernici o quanto si sta facendo a proposito della melammina è evidente la forte attenzione dell’Europa sui temi della sicurezza che coinvolgono anche il nostro settore”.
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