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Myplant&Garden, il florovivaismo “Made in Italy” esporta il 5,2%


Secondo i dati Istat, diffusi da Myplant & Garden, fiera internazionale del florovivaismo, del garden, del paesaggio e del verde sportivo, si conferma il record della produzione nazionale, nonostante meteo e costi. 

In base agli ultimi dati forniti dall’Istat (giugno 2024), le produzioni florovivaistiche italiane confermano il buon andamento del settore anche nel 2023. Il valore complessivo delle coltivazioni floricole e di quelle vivaistiche è di 3.143 milioni di euro (il 4,7% delle produzioni agricole italiane), in linea coi numeri da primato del 2022 (3,14 miliardi di euro). 

Le coltivazioni floricole sembrano essersi assestate a 1.465 milioni di euro (in valore, il 2,2% delle produzioni agricole italiane). Le produzioni vivaistiche avrebbero confermato, secondo l’Istat, i 1.678 milioni di euro (in valore, il 2,5% delle coltivazioni agricole italiane). 

La bilancia commerciale del comparto si conferma in campo positivo, con un avanzo stimato a oggi di 315 milioni di euro

I dati delle esportazioni e delle importazioni

Secondo le prime stime elaborate dalle agenzie internazionali, l’Italia si conferma seconda potenza esportatrice europea e terza mondiale con oltre 1 miliardo e 200 milioni di prodotti vegetali (valore alla produzione), pari al 5,2% dell’export mondiale (stabile sul 2022), dominato dai Paesi Bassi (48,2% dell’export planetario, con un calo dell’1% del valore sul 2022) e, di seguito, presidiato per l’8,2% (quasi 2 miliardi di euro) dalla Colombia (in calo del 2% sul 2022). 

Dopo l’Italia col suo prezioso 5,2%, seguono la Germania (4,1% sul totale, in calo dell’8% sul 2022) e l’Ecuador (3,9% sul totale, in calo del 7% sul 2022). 

In questa speciale ‘classifica’, spiccano al momento i cali in doppia cifra di Cina (in decima posizione col 2% sull’export globale, -11% sul 2022), USA (in undicesima posizione con l’1,9% dell’export planetario, -12% sul 2022) e Danimarca al dodicesimo posto (1,7% dell’export mondiale, -14% sul 2022). 

Il Vecchio Continente è anche il principale mercato di approvvigionamento per l’Italia: i Paesi Bassi sono il principale fornitore di prodotti florovivaistici (ca 69% dell’import totale in Italia), seguiti da Spagna (ca 7.3%, in crescita di 1 punto percentuale), Francia (5.2%, in leggera crescita), Germania (4.6%, in leggero calo) e Polonia (3.3% in crescita). 

Per quanto ancora marginali, spiccano gli aumenti in percentuale dell’export italiano verso Croazia (+12%, oltre quota 14.5 milioni di euro) e Turchia (+75%, a quota 13 milioni). 

La bilancia commerciale del comparto si conferma in campo positivo, con un avanzo stimato a oggi di 315 milioni di euro. Particolarmente consistenti per il saldo italiano sono gli scambi con Francia (bilancio di ca +220 milioni), Germania (ca +150 milioni), Svizzera (ca +58 milioni), Gran Bretagna (+44 milioni nonostante il calo dell’export). 

I saldi più negativi per la bilancia commerciale italiana derivano dagli scambi con la Spagna (-25 milioni) e i Paesi Bassi (-400 milioni). 

La situazione produttiva

Segnali molto solidi arrivano dalle voci domestiche relative alle attività di supporto e secondarie al settore agricolo: +26,5% per la manutenzione dei terreni (compresi gli agricoli tout court, con 783 milioni di euro contro i 619 del 2022) e +20% per la sistemazione di parchi e giardini (408 milioni di euro, 340 nel 2022), “un tema cui siamo molto legati e a stimolo del quale organizziamo un carnet di eventi e incontri b2b tra gli attori della filiera e le Pubbliche Amministrazioni”, commentano da Myplant. 

Il quadro generale proposto dall’Istituto Nazionale di Statistica evidenzia un andamento sofferto per il comparto agricolo, con un calo produttivo – e una conseguente flessione dell’occupazione – dovuto per lo più alle situazioni meteorologiche non favorevoli, tra eventi particolarmente avversi quali forti grandinate o gelate tardive, periodi prolungati di caldo intenso, assenza di precipitazioni e, viceversa, abbondanti piogge: condizioni nelle quali è risultato complesso sia programmare le produzioni, sia ottenere una resa soddisfacente al momento opportuno.

Sul fronte dei costi sostenuti dagli agricoltori in generale, il rapporto Istat sottolinea che nel 2023 “il prezzo medio dei beni e dei servizi impiegati in agricoltura ha subìto una riduzione del 2,5%, dopo la forte crescita del 2022 (+30,6%)”. I prezzi sono diminuiti in misura significativa soprattutto per i fertilizzanti (-18,4%) e i prodotti energetici (-8,4%), mentre un aumento medio del 10% ha caratterizzato i prezzi dei consumi intermedi, fitosanitari e sementi in primis. 

La prossima edizione di Myplant & Garden è in programma a Fiera Milano Rho dal 19 al 21 febbraio 2025



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