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60 anni di Palazzetti


Palazzetti è una delle aziende leader nel campo dei caminetti, stufe e caldaie e in questo 2014 compie 60 anni. Un traguardo importante da festeggiare e che vogliamo raccontare perché la storia della Palazzetti è la storia di una famiglia italiana che ha portato la nostra cultura, il nostro gusto e la nostra attenzione alla qualità, in tutto il mondo. Di parlare di made in Italy sono capaci tutti, fare, o meglio “essere” made in Italy è, purtroppo, una prerogativa di pochi.

La storia dell’azienda inizia nel 1954 dal’’iniziativa imprenditoriale di Lelio Palazzetti e di sua moglie Diletta. La signora Diletta, che alla sua scomparsa, nel 2008, viene ricordata dai suoi dipendenti, nel blog dell’azienda, con un trasporto e un coinvolgimento davvero commoventi. Tanto rigorosa e precisa nell’ufficio amministrazione, che capitanava, quanto disponibile e attenta alle esigenze di tutti i dipendenti che considerava come la sua grande famiglia. Arrivava tutti i giorni in ufficio con la sua Mini Cooper gialla e ogni tanto si sentiva dagli altoparlanti dell’azienda la sua voce che invitava, chi lo volesse, ad andare a mangiare insieme a lei un gelato, che aveva comprato in abbondanza. “Chi vuole un gelato venga in centralino” diceva al microfono. Questa era la signora Diletta, simbolo di quelle imprese famigliari che hanno fatto la storia e la fortuna dell’economia italiana.

LO STAND PALAZZETTI A PROGETTO FUOCO 2014

La storia della Palazzetti è la storia di uomini e donne che sono state coinvolte nell’avventura di essere i migliori. Navigando nel blog dell’azienda abbiamo trovato i racconti i più disparati ma tutti legati da un sentimento di passione e di riconoscenza per le opportunità di crescita professionale e personale. In tempi in cui sentiamo sempre e tutti parlare di formazione, per poi scoprire che spesso sono solo parole “promozionali”, leggere le esperienze contenute nel blog Palazzetti è stato corroborante.

Qualche esempio, giusto per capire il clima: Monique, che entrata giovane in azienda come centralinista è passata “attraverso l’ufficio Amministrazione, l’ufficio Design, l’ufficio Commerciale per arrivare al Marketing e P.R., dove sono adesso”, per tornare ogni sabato mattina al centralino per rispondere ai clienti e capirli sempre di più e sempre meglio. Tobia, giovane a cui dopo due colloqui fu proposto uno stage (quello che di solito ti relega alle fotocopie e alla preparazione del caffè per il capo) e che ha vissuto, come racconta, quattro mesi entusiasmanti: “sono stato accolto dal mio tutor e dai miei colleghi con la massima disponibilità e pazienza (e sottolineo pazienza perchè circa ogni 5 minuti mi giro per chiedere un’informazione, un consiglio); questi 4 mesi mi hanno permesso di crescere sia dal punto di vista umano che professionale per concludere con i ringraziamenti -. Ringrazio dunque chi mi ha dato la possibilità di svolgere questa esperienza, tutti i colleghi che mi trasmettono quotidianamente il loro “know how” e… mia mamma, la mia cara mamma che m’ha fatto tanto bello”.

Per concludere questo trittico di esperienze, riportiamo quella di Gianni, un operaio, veterano del reparto imballaggio che iniziò la sua esperienza in Palazzetti ai tempi del fondatore, Lelio Palazzetti. “Erano tempi – racconta – in cui il titolare ti veniva a chiedere come ti andava, che te ne pareva del tuo lavoro in quel momento e se secondo te c’era modo di migliorare qualcosa. Ti ascoltava, annuiva pensoso poi ti dava una pacca sulla spalla e ti diceva: “No l’è sbagliada… bravo. Ti va avanti qua intant, lassa che ghe penso mi!”. E l’operaio quel giorno lavorava meglio del solito, perché il titolare aveva ascoltato il suo punto di vista: non l’aveva sminuito, bensì aveva detto che ci avrebbe pensato su. Hai capito? Il titolare ha detto che perderà del tempo per considerare la mia idea! E poi lo sapevi che la tua idea non poteva andare bene, ma ti faceva piacere che quell’uomo grande e grosso (e “caliente”) venisse da te a chiederti come ti andava e cosa pensavi del tuo lavoro; e perdesse un minuto del suo tempo, che sapevi prezioso, per scambiare due parole con te”.

Con questo spirito l’azienda Palazzetti è cresciuta in questi 60 anni assicurandosi un posto tra le aziende europee più importanti del settore, con un fatturato di 75 milioni di euro e una presenza in 36 Paesi del mondo.

Una proiezione internazionale ma sempre con i piedi orgogliosamente saldi sul proprio territorio, quello della provincia di Pordenone, che da sempre ha ospitato l’espansione di Palazzetti. Un legame affettivo, reciproco, testimoniato dalla presenza di ben tre stabilimenti produttivi, per una superficie complessiva di oltre 150 mila metri quadrati, con oltre 300 addetti e un indotto di circa 500 persone.

E’ grazie all’impegno di tutti che in ogni periodo percorso dalle tre generazioni della famiglia, la Palazzetti ha saputo dare segnali di profonda innovazione nella qualità e nella concezione dei prodotti. E’ del 1993 la tecnologia della doppia combustione che ha contribuito alla riduzione delle emissioni di monossido di carbonio nel’’aria e all’aumento della resa termica del camino. Del 1994 la produzione della prima stufa a pellet italiana: la Ecofire. Una vera rivoluzione nell’utilizzo della stufa per il riscaldamento domestico, un prodotto completamente automatico e programmabile con emissioni di monossido di carbonio e polveri più basse di due ordini di grandezze rispetto al passato o alla combustione della legna (oggi le stufe a pellet costituiscono oltre il 60% del mercato italiano – n.d.r.).

Dieci anni dopo, un’altra rivoluzione: la stufa combinata Multifire, che ha consentito di non dover più scegliere fra legna o pellet potendo decidere di usare in tutta sicurezza entrambi i combustibili. Questa innovazione è stata premiata da numerosi riconoscimenti internazionali quali il Grand Prix de l’innovation di Bois Energie (Francia) e il Vesta Award di Hearth&Home (USA).

Nel 2009 nasce la prima stufa a pellet ermetica. Un tecnologia necessaria per le recenti esigenze delle case passive e/o a basso consumo. La ricerca ha approfondito e risolto anche esigenze particolarmente sensibili, come la depurazione dei fumi in uscita. Con il progetto O2Ring, Palazzetti ha messo in campo il primo sistema in grado di eliminare oltre l’80% delle polveri sottili prodotte dalla combustione della legna.

Lo stesso impegno ecologico ha portato Palazzetti ad avviare, nel 2012, con il Ministero dell’Ambiente un importante progetto di sostenibilità, per la promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi, alla riduzione e alla neutralizzazione dell’impatto sul clima della produzione.

Infine, fiore all’occhiello dell’azienda sono i laboratori per la ricerca tecnologica che occupano oggi 23 persone in costante contatto con le analoghe realtà internazionali per lo studio di soluzioni che anticipino i tempi.



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