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Monitoraggio GDS Brico&Garden 2018. L’analisi


Monitoraggio punto e a capo. Così potremmo definire questa ultima analisi del 2018, quella che definisce l’anno appena concluso, ma anche quella di un canale che, in quest’ultimo biennio, ha cambiato il suo volto e si appresta a vivere un’evoluzione profonda e complessa.

Innanzitutto, un accenno all’andamento del mercato brico & garden. Prima di passare alla situazione della rete Gds, forse vale la pena inquadrare meglio lo scenario nel quale si inserisce e lavora. Al netto della significativa mole delle merceologie presenti e della stagionalità che, messe insieme, possono rendere l’andamento del nostro settore molto altalenante, il 2018 si è chiuso, complessivamente, in positivo, di qualche punto percentuale. Questo almeno il sentiment raccolto da www.diyandgarden.com. Tuttavia, qualche riflessione va pur fatta, considerando più da vicino la complessità del nostro mondo.

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Innanzitutto, la Gds. Complessivamente il giudizio è positivo ma con qualche cautela. Nel corso dell’anno sono arrivate dalla produzione segnalazioni di dilatazioni nei termini di pagamento, a causa anche di periodi a dir poco neri nelle vendite, marzo e settembre, su tutti, con significative flessioni nelle vendite. A queste turbative di carattere stagionale, aggiungiamo (banale dirlo) che è necessario considerare l’andamento del canale, al netto delle nuove aperture o dei nuovi ingressi che caratterizzano la rete analizzata dal monitoraggio. Vedi, ad esempio, Bricomarket che, con i suoi 4 punti vendita in Sicilia, entra ufficialmente nella nostra rilevazione in quest’ultimo semestre 2018.

A questa situazione si aggiungono note negative rispetto all’andamento del tradizionale e qui, vale l’analisi della categoria “Utensileria per la casa e ferramenta” del commercio al dettaglio, rilevato da Istat. Rilevazione che, da gennaio a dicembre 2018, si è sempre mostrata negativa – ad eccezione dei mesi di giugno (con il picco a +1,8%), luglio, agosto e novembre – e, anche per questo canale, un mese di marzo addirittura a -4,3% di vendite.

Una situazione, che sembra riflettersi anche su alcune figure intermedie, i grossisti, che parrebbero aver accusato il colpo di un andamento altalenante, producendo qualche posticipo sui pagamenti piuttosto che una minore entità negli acquisti. Su quest’ultimo aspetto sarebbe interessante capire se opinioni e pareri – che arrivano naturalmente per lo più dalla produzione – siano da addebitare solo ad un rallentamento del mercato oppure (e probabilmente sarebbe meglio dire anche) ad un progressivo aumento del volume d’affari riservato alle proprie private label, a scapito dei prodotti di marca.

Ricordiamo che, sui prodotti di marca, il web sta sparigliando parecchio le carte, con un’offerta spesso più conveniente di quella dei negozi fisici; fattore che “costringe” il negozio fisico a ripensare il proprio assortimento, magari “smarcandosi”, per quanto possibile, con un assortimento meno inflazionato. La mia opinione è che il percorso sia tutt’altro che terminato e che produrrà un’importante ridefinizione dell’offerta e un’accelerazione dei prodotti a marchio privato. Nell’alimentare il percorso è già avviato, alcuni nel non food, Decathlon in testa, ci stanno lavorando.

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Quindi, il mercato cresce? E le insegne?

Secondo le nostre stime non particolarmente; non perde ma non conquista significative percentuali di crescita, che potremmo stimare al di sotto dei due punti percentuali. La Gds del bricolage pare essere il canale meglio performante, ma qui Bricoman gioca un ruolo primario e impossibile da escludere dall’analisi. A questo aggiungiamo che i risultati vanno letti al netto dei nuovi negozi (aperture, affiliati, ingressi, ecc) che, nel 2018, sono stati parecchi, ben 15. Un valore che, nel nostro caso, sale a 19 con l’ingresso di Bricomarket nel monitoraggio.

Complessivamente il monitoraggio di diyandgarden.com conta, rispetto al dicembre 2017, 757 centri bricolage, dei quali 561 a gestione diretta e 196 in affiliazione. Il tutto per una superficie di vendita che supera i 2 milioni di metri quadrati.

Più chiaramente, la crescita del numero dei punti vendita della rete, rispetto al 2017, è stata del 2,5% con un contenutissimo aumento dei diretti (+0,7%) e un robusto 8,8% per le affiliazioni. Quest’ultima categoria presenta un andamento piuttosto altalenante se pensiamo che nel dicembre 2017 aveva subito una flessione superiore ai 7 punti percentuali, nel 2015 era cresciuta del 16,6% dopo aver collezionato un 2012 e un 2015 a -12%. Un’oscillazione che, andando al punto, rivela, per l’ultimo triennio, una sostanziale stabilità, che attesta l’affiliazione mediamente al 25,6%, anno più, anno meno, rispetto al totale punti vendita della rete.

Marcato, al contrario, il rallentamento delle aperture dirette nel 2018, se pensiamo che il 2017 aveva chiuso con un aumento del 4,7% e il 2016 con addirittura un +6%. Più sostenuta la progressione di crescita della metratura totale che quest’anno registra un 4,2% in più. Al contrario aumenta la metratura media che passa da 3.001 mq a 3.058.

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Il Who’s who delle insegne brico nel 2018

Scrivere che anche il 2018 è stato l’anno di Bricofer è a dir poco banale, ma questa è la realtà. Nello scorso anno si sono concretizzate tutte le clamorose novità che hanno caratterizzato il Gruppo già nel 2017: Self Italia (Bricoself), Adamante, Gruppo TEC, ma anche 3 nuove aperture a insegna Bricofer, ampliamenti, riconversioni come Ottimax a San Giuliano e a Reana del Rojale, fino alla comparsa di due nuove insegne come Dhomus Pet e Dhomus Fantasia per la casa. Ultimo colpo di coda del 2018 l’annuncio dell’offerta di compravendita dei negozi spagnoli a insegna Bricorama; operazione che dovrebbe essere formalizzata alla fine di febbraio. Un vero e proprio uragano che ha ridefinito il mercato e continua a catalizzare l’attenzione di tutto il settore – il closing dell’operazione Self è stato appena annunciato, con il conseguente pagamento della cifra pattuita per l’acquisto -, in particolare della produzione. L’attenzione rimane molto alta, anche perché va detto che, in questo settore, non siamo abituati a tali operazioni e i timori di un mercato in rallentamento non aiutano.

Se i grandi latitano e Leroy Merlin apre solo uno show room in Abruzzo e Obi si limita al restyling di Curno, al contrario Bricoman mette a segno ben 3 aperture nel 2018: Ragusa, San Fior e Altavilla Vicentina, proseguendo nella sua inarrestabile crescita. Basti pensare che nel 2017 ha chiuso l’anno, come da bilancio, con oltre 782 milioni di ricavi e oltre 17 milioni di utile. Una vera e propria macchina da guerra che ha già in previsione altre 4 aperture – Pero a giugno – oltre all’ampliamento di Elmas, il primo nato della catena, in Italia.

Se torniamo alle insegne italiane, sicuramente la più performante è stata Brico OK con 8 unità in più, seguita da Bricolife che ne annovera 7, tra nuovi associati e nuove aperture. In flessione Brico io che ne perde 10 (il Gruppo TEC e Adamante) ma apre a Parma, a Montesilvano e a gennaio 2019 a Milano; anche Bricocenter apre  a Casoria e a Viareggio, quest’ultimo con un format rinnovato e più somigliante alla proposta di Leroy Merlin (ad esempio gli spazi dedicati alla consulenza); Evoluzione Brico conta 7 fuoriuscite dal consorzio nel 2018 e perde due altri associati: Colore e Pittura, e Micolucci con l’insegna Brico Ikasa (3 negozi), realtà che ha appena aperto a Chieti con un’altra insegna Dr. Brico. FDT festeggia l’ingresso di un nuovo associato, Bricoval e il già affiliato Ecobrico apre il quarto punto vendita. Aprono anche Mondobrico ad Alessandria, oltre a trasferire e ampliare il negozio di Pavia e Brigros a Surbo (Le), mentre Self, ora Bricoself, chiude Udine e Ottimax chiude Afragola. Anticipazione: avendo aperto il suo terzo punto vendita, dal prossimo monitoraggio sarà presente anche Bricocasa, l’insegna della famiglia Deodato che opera in Puglia.

Per quanto riguarda la Gds Garden non abbiamo da segnalare particolari movimenti nella rete. L’unica modifica è di carattere metodologico. Fino alla scorsa rilevazione avevamo considerato solo i punti vendita effettivamente dotati di insegna TuttoGiardino. Da questo monitoraggio in poi prendiamo in considerazione anche gli aderenti che operano senza insegna ma che hanno un contratto con IFS srl, società titolare del marchio TuttoGiardino.

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Geografia e dimensioni delle insegne

Se la geografia della rete del bricolage non varia molto le sue percentuali in questo 2018, va comunque segnalata una leggerissima flessione del Nord (-0,3%) e del Centro (-0,5) tutta a favore del Sud che dal 16,7 passa al 17,2%. Tutto invariato nelle Isole la cui quota per punti vendita rimane al 9,1%.

Qualche differenza in più, invece, si evidenzia nelle dimensioni dei format dove il grande formato, quello oltre gli 8.000 cresce del 6%, rispetto allo scorso 2017 dove era addirittura in flessione di 2 punti. Al contrario i negozi di prossimità fino a 1.000 che l’anno scorso hanno veramente fatto la parte del leone, con una percentuale di crescita a due cifre (13%), quest’anno si sono notevolmente ridimensionati ad un +4%, a favore della categoria intermedia, quella tra i 2.000 e i 4.000 mq che nell’ultimo 2018 cresce di ben 7 punti.

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E il 2019?

Diverse le dichiarazioni. Di concreto ci sono le quattro aperture di Bricoman e non si sa se tutte vedranno la luce nell’anno in corso, ma la media dell’insegna arancione è quella e ci sono tutti i presupposti perché venga rispettata. Leroy Merlin ha fatto dichiarazioni importanti in fatto di aperture (di particolare attualità quelle previste in Toscana) e poi c’è il nodo Brico Center da sciogliere. Se fosse confermata la conversione diverse risorse sarebbero impiegate in quella direzione.

Poche le informazioni che si hanno da Obi, dopo l’ennesimo turn over, forse si potrà capire che direzione prenderà, magari applicando anche in Italia le sperimentazioni austriache portate avanti da Obi Next. Per il Gruppo Bricofer probabilmente molti si augurano che questo sia un anno dedicato al consolidamento di quanto fatto precedentemente. Incuriosisce la sortita spagnola e i suoi obiettivi. Staremo a vedere.

E, in effetti da vedere potrebbe esserci molto. Da quanto elencato sopra, aggiungendo gli sviluppi del reparto bricolage  in Mercatone Uno, dopo l’accordo con Brico io, piuttosto che la “passione” per l’arredo maturata da alcuni proprietari d’insegna, su tutti i corner Kestile in Brico io, i Paterno di Eurobrico con CasaTua che, con Carpi in prossima apertura, si avvia ad aprire il 13° negozio, o la pugliese Casamata (leggi Brigros) che ne conta tre e Bricomarket che ha appena aperto aperto il secondo spazio Bricoarredo a Caltanissetta.

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