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Bricoman, da Elmas ad Assemini in 8 anni

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Ten minutes DIY and Garden

Quando andai a visitarlo, nel novembre del 2008, il direttore vendite, Paolo Concas, che accompagnò la mia visita, lo definì “un successo al di sopra delle aspettative”. Tuttavia, ancora nessuno, degli addetti ai lavori, si immaginava quanto Bricoman, che aveva appena aperto a Elmas, in provincia di Cagliari, avrebbe definito il prossimo futuro della distribuzione del bricolage. Non lo nego, per me fu una sorpresa. Qualcosa di nuovo era arrivato in Italia e, di sicuro, avrebbe lasciato il segno.

Nonostante i miei ripetuti tentativi di intervistarlo, negli anni, Alessandro Di Giovanni, amministratore delegato dell’insegna del Gruppo Adeo, si è sempre negato, adducendo motivazioni diverse. Su tutte, valgono le affermazioni che “Bricoman sta marcando la propria connotazione votata primariamente al tecnico professionale ed in modo complementare ai privati”, ma anche “….mi risulta inoltre che anche il nostro impatto sul canale classico del bricolage , di cui vi occupate, sia veramente modesto…”.

A parte l’evidente, quanto lecita, intenzione di smarcarsi, è sotto gli occhi di tutti quanto di più erroneo ci sia in quest’ultima frase. Nel giro di 8 anni, dal suo arrivo in Italia, si può ben dire che l’impatto Bricoman sia stato tutto, tranne che modesto. Non si tratta di fare il conto e di comparare le merceologie trattate dall’insegna blu/arancio, “non trattiamo giardinaggio, decorazione, sistemazione, ecc.”, rispetto, solo per fare un esempio, alla cugina in verde ma, piuttosto, di riflettere sulle implicazioni di carattere strategico-commerciale, posizionamento, filosofia, ecc, ecc.

A tutt’oggi considerata la vera case history del settore, Bricoman, è stata, negli anni, guardata con grande attenzione e tutte, ma proprio tutte le altre insegne (non solo del bricolage) non hanno potuto fare a meno di farci i conti (soprattutto se fisicamente vicini), ispirarsi e addirittura seguirne le orme, non fosse altro perchè, anche loro, negli anni, hanno composto parte dell’assortimento, rivolgendosi al professionista. Ho parlato con distributori/fornitori che ne hanno, alternativamente, magnificato la chiarezza dell’offerta, l’aggressività dei prezzi, studiato a fondo la realizzazione del catalogo e la dislocazione delle merci all’interno del punto vendita. Finanche, in tema di logistica, mi è stata fatta notare l’accuratezza, la precisione e la massimizzazione della composizione del pallet, rispetto ad altri.

L’andamento positivo dell’insegna è tema di chiacchere tra tutti i fornitori e non solo in periodi di crisi, anzi, soprattutto in tempi di crisi, dato che dal primo punto vendita, nel 2008, attualmente sono arrivati a 17, con una prossima apertura a Modena. E, continuando l’inarrestabile conquista della penisola italica, l’insegna ripassa dal suo punto di partenza, Elmas, che, entro il 2019, abbandonerà, a favore di una sede più grande.

Il nuovo Bricoman aprirà, prevedibilmente a inizio 2019, a Truncu Is Follas ad Assemini, a poco più di un chilometro di distanza dalla vecchia sede. Secondo quanto si legge dal quotidiano Cagliari On Line, l’investimento previsto è di 10 milioni di euro e il progetto è attualmente in Regione, per valutarne l’impatto ambientale. La struttura da realizzare avrà una superficie coperta totale di 11 mila mq e un’altezza di 11 mt. L’area adibita a corte edile, con il sistema dell’ormai collaudato “drive in”,  dovrebbe coprire una superficie di 4.500 mq.

Sempre secondo Cagliari On Line, l’accordo con le istituzioni prevede un ulteriore investimento di oltre 2 milioni di euro in opere pubbliche destinate alla manutenzione di aree già esistenti, come il polo sportivo e la riqualificazione del quartiere di Santa Lucia, ma anche realizzazioni ex novo come quella di un parco pubblico, altre aree verdi e 3 impianti fotovoltaici per gli edifici pubblici.

Che dire, si ricomincia, anzi no, si prosegue proprio da Elmas con un bel salto di superficie che passa dai 3.600 mq ai futuri 11 mila e una grande area esterna….A proposito, un’altra novità: un’area coperta di oltre 250 mq da adibire a ristorazione e spazi verdi.

Siamo sicuri solo per artigiani?

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