Quando l’online entra in negozio: il caso AgriEuro Point

Nel corso del convegno “Guerra all’eCommerce!”, organizzato durante la seconda edizione di IHF Italy 2025 a Bergamo, Filippo Settimi, alla guida di AgriEuro, è salito sul palco per spiegare come un grande player digitale possa non solo dialogare con il canale fisico, ma arrivare a costruire un modello di collaborazione strutturato e potenzialmente dirompente per tutto il settore delle attrezzature da giardino e agricolo.

La sua presentazione ha mostrato come l’insegna umbra – conosciuta da tutti come uno dei principali e-commerce europei del comparto – abbia scelto di investire proprio sul negozio fisico, trasformandolo in una leva chiave per servizi, prossimità e valore aggiunto al cliente finale.

Dal digitale al territorio: perché Agrieuro punta sui negozi

AgriEuro nasce nel 2007 come piattaforma online specializzata in macchine da giardino e attrezzature agricole. Parliamo di prodotti tecnici, spesso ingombranti e costosi, che richiedono montaggio, manutenzione, collaudi, prove d’uso e servizi post-vendita impossibili da erogare solo attraverso il web.

Per questo, ha spiegato Settimi, l’azienda da anni ragionava su un’integrazione con il mondo fisico, individuando nei negozi specializzati e nelle officine autorizzate l’interlocutore ideale. Prima ancora della creazione del brand AgriEuro Point, era stata sviluppata una rete di centri assistenza che nel 2024 contava già oltre 400 operatori, di cui circa 200 solo in Italia.

L’evoluzione del progetto: dalla semplice assistenza a un modello completo di servizi

Il primo passaggio è stato la costruzione di un gestionale in grado di coordinare una rete così ampia. Questo strumento ha permesso ad AgriEuro di dialogare in tempo reale con ogni partner, monitorare riparazioni, richieste, interventi e lavorazioni.
L’EIMA 2024 ha segnato però la vera svolta, con la presentazione pubblica del marchio AgriEuro Point e l’apertura ufficiale a nuovi servizi pensati come estensione dell’esperienza e-commerce.

Settimi ha raccontato come il “point” nasca per gestire non un semplice punto di ritiro, ma un luogo in cui il cliente trova competenze, supporto e soprattutto soluzioni ai limiti strutturali dell’acquisto online di prodotti complessi.

Il modello oggi prevede tre livelli: il ritiro del prodotto; una formula “Start” con montaggio e primo avviamento; il servizio “Home”, con consegna a domicilio, assemblaggio e collaudo eseguiti da un tecnico esperto. Servizi richiesti da anni dagli utenti e difficili da erogare da remoto, che oggi rappresentano una grande opportunità anche per i negozi partner sia in termini di flusso di clienti sia di riconoscimenti economici.

Perché i negozi hanno detto sì

Il ritorno per i punti vendita è duplice. Da un lato aumentano riparazioni, interventi tecnici, richieste di assistenza e servizi accessori come montaggi e collaudi; dall’altro cresce la visibilità del negozio stesso, che può esporre un brand con una forte reputazione online come AgriEuro.

Secondo Settimi, i compensi riconosciuti ai partner sono significativi anche per interventi semplici e di pochi minuti, fino ad arrivare ai 300 euro per i servizi di collaudo a domicilio.

La risposta del territorio è stata immediata: in pochi mesi tutti i centri assistenza già attivi hanno accettato di diventare AgriEuro Point, estendendo così la loro operatività ai nuovi servizi.

Il prossimo salto: ogni negozio avrà il proprio e-commerce con 15.000 prodotti

La novità più rilevante annunciata da Settimi riguarda però il terzo pilastro del progetto: la vendita diretta dei prodotti. L’idea iniziale era di mettere a disposizione dei negozi un accesso facilitato al sito AgriEuro per vendere i prodotti ai clienti locali. Ma l’ascolto dei partner e le analisi successive hanno portato a un cambio di rotta radicale: ogni AgriEuro Point avrà un proprio sito e-commerce personalizzato, con dominio e brand del negozio, ma con dentro l’intero catalogo AgriEuro e tutti i contenuti indicizzati.

Il negozio venderà quindi 15.000 prodotti agli stessi prezzi dell’e-commerce principale, ricevendo una remunerazione per ogni vendita, senza costi di attivazione o gestione tecnica. Il sito sarà costruito per essere altamente performante in ottica SEO locale su migliaia di parole chiave. Una scelta che, nelle parole di Settimi, metterà “uno strumento potentissimo nelle mani di negozi che spesso non hanno né risorse né competenze per realizzare un e-commerce competitivo”.

AgriEuro punta ora a raggiungere almeno 500 AgriEuro Point in Italia per ridurre la distanza media tra cliente e negozio a 10–20 km, condizione necessaria per rendere pienamente efficaci servizi come montaggio, avviamento o collaudo a domicilio.
Parallelamente, tutto il progetto – una volta completata la fase vendite entro i primi mesi del 2026 – sarà replicato nei principali Paesi europei dove AgriEuro è già attivo e dove oggi viene realizzato oltre l’80% del fatturato complessivo. Francia, Germania e Spagna saranno le prime destinazioni.

La fiera come veicolo di formazione

La sessione convegnistico/formativa si è inserita all’interno della seconda edizione dell’IHF Italy; seconda edizione che ha ribadito il ruolo di Koelnmesse come punto di riferimento per il comparto ferramenta, edilizia, DIY, garden & outdoor, sicurezza, vernici e utensileria industriale a livello europeo.

La prossima edizione italiana è già stata annunciata: appuntamento a Bergamo il 5 e 6 maggio 2027.

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