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Niente vendite promozionali in Lombardia

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Lo scorso 23 ottobre Federdistribuzione (espressione associativa della Distribuzione Moderna Organizzata), al termine della Conferenza permanente dei rappresentanti dell’Osservatorio del Commercio, aveva lanciato un grido d’allarme: “E’ molto probabile – veniva segnalato da un comunicato stampa – che anche per questo autunno non si potrà concretamente operare in Lombardia in un regime di piena liberalizzazione delle promozioni per il periodo antecedente i saldi. Verrà così a mancare un importante stimolo per i consumatori, poiché le famiglie non potranno godere della riduzione dei prezzi che gli sconti avrebbero comportato”.

L’impianto normativo della Regione Lombardia, così come quello di molte altre Regioni, prevede che, per i prodotti oggetto di saldo, le promozioni siano vietate nei 30 giorni antecedenti le vendite di fine stagione e comunque dal 25 novembre al 31 dicembre. Nel 2012 la Regione liberalizzò le promozioni in fase sperimentale per un anno. Terminata questa sperimentazione nel mese di maggio 2013 è ritornata in vigore la legge che vieta le promozioni in tali periodi. Da quel momento è iniziato il dibattito su come regolare la materia.

Come purtroppo spesso accade in Italia nulla è successo per il periodo antecedente i saldi estivi e ora pare che anche per questo autunno sia difficile intervenire per modificare la norma attuale che impone il divieto promozionale.

Nella riunione del 23 ottobre, di fronte alle diverse posizioni sul tema espresse e confermate ancora una volta da parte delle Associazioni rappresentative del commercio, l’Assessore al commercio ha ritenuto di effettuare un ulteriore approfondimento, lavoro che poi dovrà essere condiviso con gli operatori coinvolti per arrivare ad una successiva scelta finale da parte della Regione. Un iter che richiede tempo, tant’è che ad oggi, varcata la soglia della metà di novembre, non c’è alcuna novità in merito.

In sintesi per questo autunno sarà molto improbabile che si possa acquistare prodotti a prezzi promozionali, per risparmiare bisognerà attendere i saldi che inizieranno dal primo giorno feriale prima della festività dell’Epifania.

Federdistribuzione, che rappresenta le aziende della Grande distribuzione organizzata parla di “occasione persa da parte della Regione per muoversi in favore di consumatori e imprese”. Naturalmente non tutti sono d’accordo. E’ noto l’atteggiamento, ovviamente lecito e condivisibile, della Lega Nord, che esprime la presidenza della Regione Lombardia con Roberto Maroni, volto tutelare la sopravvivenza della distribuzione tradizionale, indipendente e di prossimità. Ma un’altra voce autorevole che si è pronunciata contro la deregulation delle promozioni è quella di Renato Borghi, presidente di FedermodaMilano e membro di spicco di Confcommercio, che ha voluto sottolineare che “parlare di limiti della libertà di vendita in una normativa che prevede 10 mesi all’anno di offerte scontate sia davvero assurdo”.

Contro le vendite promozionali prima dei saldi si è espresso anche Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti Lombardia: “Senza il divieto delle vendite promozionali dei 30 giorni antecedenti i saldi si vanifica, di fatto, l’importanza e l’appeal commerciale delle vendite di fine stagione, che ancora rappresentano un appuntamento atteso da parte dei consumatori”.

In realtà non tutti i piccoli dettaglianti sono contro la liberalizzazione delle promozioni. In una stessa indagine svolta dalla Federmoda di Borghi emerge che i commercianti lombardi si dividono circa a metà tra i favorevoli e i contrari alla deregulation.

A fianco di Federdistribuzione sulla liberalizzazione delle promozioni si è schierato per esempio Gabriel Meghnagi, presidente di Ascobaires (l’Associazione dei commercianti di corso Buenos Aires a Milano), che ha dichiarato al quotidiano La Repubblica: “io dico che questa situazione è inaccettabile, bisogna reagire. È assurdo che la Regione blocchi una sperimentazione che ha dato buoni risultati. L’ assessore al Commercio Cavalli deve fare marcia indietro: il quadro economico è negativo, bisogna dare ai commercianti la libertà di respirare grazie alle vendite promozionali”. Allo stesso modo la pensano anche alcune Associazioni di consumatori, quali per esempio Federconsumatori e Adiconsum, che individuano nella liberalizzazione del mercato al commercio un’opportunità per i consumatori.

Il dibattito è aperto, come sempre. L’auspicio è che dopo tanto discutere si possa arrivare a delle sintesi se non virtuose almeno certe.

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