Il rebuilding dei negozi in tempo di Covid-19
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I rinnovati reparti suolo, illuminazione, decorazione e bagno nel Leroy Merlin di Campi Bisenzio, ci danno la possibilità di approfondire gli interventi e parlare di ammodernamento dei punti vendita in periodo di Covid. Con Fabrizio De Zolt di Design89.
Considerando la data di apertura del primo centro brico – 1983 – e l’attuale quantità di punti vendita, poco meno di 800, è chiaro che la quota parte dei rinnovamento necessaria gioca un ruolo ormai fondamentale nei budget annuali delle singole insegne.
Tuttavia, l’ammodernamento non riguarda è solo il fattore “anzianità” del punto vendita ma, com’è prevedibile, anche e forse in particolare, le tendenze di carattere espositivo. “Ci stiamo accorgendo che, su determinate famiglie di prodotto si cerca di mostrare il più possibile la gamma dando poi la disponibilità di recuperare il prodotto in altre aree del punto vendita, classicamente il ricevimento merce – spiega Fabrizio De Zolt, titolare di Design89, società con una collaborazione ventennale, fra l’altro, con insegne del bricolage come Leroy Merlin e Bricocenter” -. Questa tendenza coinvolge, in particolare, i prodotti più voluminosi e consente una maggiore esposizione del prodotto”.
Anche in questo senso si può inquadrare il recente rinnovamento del Leroy Merlin di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, dove l’azienda Design89, specializzata in progettazione e realizzazione di arredamenti e soluzioni espositive per negozi, ha lavorato nel riammodernamento dei reparti suolo, illuminazione, expo arredo bagno e docce.
“Ci occupiamo – prosegue De Zolt – della fornitura della scaffalatura metallica con la produzione dell’accessoristica specifica ex novo ma anche del recupero e della ricollocazione delle strutture pre esistenti. La prassi prevede di lavorare su un “Piano di dettaglio” che ci viene consegnato dall’azienda e che contiene tutte le indicazioni di come dovrebbe essere l’esposizione ideale di un determinato reparto. Il nostro lavoro è trovare la migliore soluzione e adattare l’“ideale” in base alle strutture già esistenti, mettendo a confronto la piantina reale con quella del Piano e verificare le possibilità di recupero di quello che già è presente in negozio e l’inserimento di elementi nuovi, per poi andare ad applicare l’esposizione dei prodotti”.
Leroy Merlin Campi Bisenzio (FI)
Il lavoro sui reparti del punto vendita di Campi Bisenzio ha comportato una revisione, dato che il precedente intervento risaliva a circa 4/5 anni fa. “Mediamente un reparto viene rinnovato ogni 4 anni – spiega Fabrizio De Zolt -, ma si posso fare interventi anche in lassi di tempo più brevi, ad esempio, in un paio di anni. Dipende molto dal punto vendita, dal fatturato che genera o dalle tendenze espositive in atto”.
In linea con quanto spiegato sopra, il rebuilding dei reparti, in particolare suolo, illuminazione e docce, ha previsto un ampliamento della gamma esposta, grazie anche a nuove strutture che consentono di esporre di più e occupare meno spazio. Basti pensare che nell’area occupata dai rivestimenti è stata inserita una nuova corsia.
“Abbiamo tenuto valido il perimetrale, i due murali e il cosiddetto “fine mondo”, ovvero strutture alte fino a 5 mt che dividono un reparto dall’altro, lavorando sulla rivisitazione totale dello spazio centrale – prosegue Fabrizio De Zolt -. La creazione di una corsia aggiuntiva ha permesso un aumento dell’esposizione della merce stimato in almeno il 30%”.
Proseguendo, nel reparto illuminazione sono state rinnovate tutte le teste frontali del reparto, mentre un altro grande intervento ha coinvolto lo spazio dedicati ai mobili bagno e quello delle docce. Per il primo, come per il reparto suolo, pur rimanendo intatto il perimetro è stata rinnovata tutta la gamma dei mobili e la struttura portante in legno che, da bianca è stata declinata in grigio, mentre nello spazio docce sono state installate nuove pareti, con nuovi colori, e rinnovata la merce esposta.
Siete stati coinvolti anche sul nuovo punto vendita di Ancona? “Sul punto vendita di Ancona ci siamo occupati del reparto illuminazione, con l’installazione di tutta l’accessoristica specifica dei tettucci e dei pannelli elettrificati, il restante è stato affidato ad un altro competitor – conclude Fabrizio De Zolt -. Siamo in 2/3 aziende a svolgere questo lavoro e la nostra azienda Design89 ha una maggiore esperienza nel lavoro di revisione dei reparti”.
Un ambito, quello del rebuilding, dove il Covid-19 ha fatto la sua parte con un generalizzato rallentamento dei lavori. “Siamo passati da un lavoro di progettazione, che di solito viene fatta da un anno all’altro, a interventi il cui budget viene sbloccato passo dopo passo – conclude Fabrizio De Zolt -. Se la media dei punti vendita sui quali in genere interveniamo è di 20 l’anno, in questo periodo siamo scesi a 4-5, considerando che i lavori si concentrano in particolare tra i mesi di dicembre e aprile. E’ indubbiamente stato e continua ad essere un danno per la nostra categoria, non solo per la diminuita mole di lavoro ma anche per la qualità dello stesso, dato che le restrizioni e i lockdown provocano il blocco dei cantieri, con l’inevitabile allungamento dei tempi di lavoro”.
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