Osservatorio Multicanalità 2010
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Anche quest’anno il rapporto sui dati 2010 elaborati dall’Osservatorio sulla Multicanalità del Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen e Connexia, sono estremamente interessanti. Il primo dato che riportiamo è squisitamente numerico ma molto significativo: su un totale di 52 milioni di consumatori, i navigatori di internet, dai più assidui ai meno assidui, è passato dal 2007 a oggi da 20,2 milioni a 35,5 milioni di persone, con un numero di utenti unici attivi nel giorno medio (rilevazione settembre 2010) pari a 12 milioni, ciascuno dei quali ha fatto registrare un tempo medio di navigazione di 1 ora e 26 minuti.
Ancora più interessante è poi la crescita della qualità dei navigatori che, a fronte di un calo del numero di disattenti alla rete, fa registrare una forte crescita dei cosiddetti consumatori multicanale, quelli che l’Osservatorio definisce Reloaded e Open Minded, che dai 20,5 milioni di individui del 2009, sono diventati 23 milioni nel 2010 (13,1 milioni di Open Minded e 9,9 milioni di Reloaded).
Queste sono le due categorie tecnologicamente più avanzate e che utilizzano internet in quanto strumento utile per l’informazione in funzione dei loro acquisti. Nella tabella 1, nella Galleria Fotografica in fondo all’articolo, potete vedere gli andamenti di tutte le categorie di consumatori identificate dall’Osservatorio.
Questa nuova sensibilità verso internet è certamente stata stimolata dalla crisi economica, che ha costretto i consumatori a rimettere in discussione le proprie scelte d’acquisto tradizionali per ricercare nuovi prodotti e nuove opportunità che possano consentire di acquistare al meglio in una logica di rapporto qualità-prezzo. Per fare questo occorre raccogliere informazioni ed ecco perché internet è cresciuto fortemente soprattutto nelle categorie di consumatori che negli anni scorsi erano escluse o indifferenti all’utilizzo della rete in quanto mezzo utile all’orientamento dei propri consumi.
Il fenomeno social media
In questo 2010, a fianco della definitiva consacrazione di internet, abbiamo anche assistito alla forte crescita della frequentazione dei social media, Facebook decisamente su tutti, ma anche i forum specializzati e i blog aziendali, questi ultimi cresciuti quest’anno del 13%. Per dare una dimensione del fenomeno italiano rispetto alla diffusione dei social network possiamo sottolineare come l’Italia con il 77% dei navigatori che frequentano social media di vario genere, si ponga al fianco degli Stati Uniti e seconda solo a Brasile (86%) e Spagna (79%). Il 74% dei navigatori britannici e “solo” il 63% dei tedeschi frequentano social network.
Internet: utilità e etica
Fermo restando lo scenario descritto bisogna sottolineare che internet non sta mettendo in crisi gli altri media (TV, radio, carta stampata) semplicemente ha trovato una propria collocazione di servizio nel tempo dedicato dagli italiani soprattutto all’informazione, sia essa di cronaca oppure in funzione ad un acquisto. Anche i più accaniti navigatori non disdegnano affatto la televisione come mezzo per l’intrattenimento o la carta stampata per l’approfondimento.
Questa propensione di internet ad essere utilizzato come mezzo di informazione impone a tutti gli operatori della rete di costruire un rapporto trasparente e corretto con gli utenti. Il contrario potrebbe essere pagato a caro prezzo. I navigatori oggi in internet, tramite i social network, ma anche i blog e i forum, parlano tra loro, si raccontano storie e danno suggerimenti e avvisi su aziende e prodotti riportando proprie esperienze dirette. Oggi il 21% degli italiani (dato rilevato sulla base del totale della popolazione, cioè anche chi non ha un collegamento internet) non compra un prodotto dopo aver letto un giudizio negativo su internet, mentre il 23% degli individui compra un prodotto dopo aver letto un giudizio favorevole nella rete (tabella 2 in fondo all’articolo). Più il consumatore è multicanale e più queste percentuali crescono in maniera significativa.
Infine, estremamente interessante è anche il dato contenuto nella tabella 3, che sfata un altro luogo comune che paventa una serie di gravi danni che internet potrebbe arrecare al mondo della distribuzione. Non è così, infatti a fronte di questo importante sviluppo di internet e di crescita del consumatore nel suo utilizzo, rimane fondamentale per l’italiano il contatto diretto con l’azienda. La forma di assistenza più apprezzata continua ad essere, per ben il 75% degli individui, quella fornita sul punto vendita. Siamo di fronte quindi a un consumatore che non intende perdere l’aspetto fisico del confronto con il punto vendita dove si ritiene di poter trovare quel suggerimento qualificato e professionale che la rete difficilmente può garantire.
I NOSTRI REPORT PER TUTTE LE EDIZIONI DELL’OSSERVATORIO
OSSERVATORIO MULTICANALITA’ 2007
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