Il Bonus mobili salva il settore
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La richiesta fatta al governo di prorogare l’incentivo all’acquisto di mobili per tutto il 2014 per chi farà interventi di ristrutturazione sull’immobile, si basa sui primi riscontri positivi rilevati dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo dell’ultimo trimestre 2013.
Il 2012 è stato un annus horribilis per tutta la filiera del legno/arredo. Nel 2013 il comparto ha continuato a risentire gli effetti della crisi, una crisi che entro la fine dell’anno porterà alla chiusura – sempre secondo le stime del Centro Studi – di centinaia di imprese del settore e un calo di quasi duemila occupati.
Da Federlegno/Arredo fanno sapere però che la situazione sarebbe stata “molto peggiore se il governo non fosse intervenuto con gli incentivi fiscali” e che senza il pacchetto di sgravi, il bilancio, pur negativo, sarebbe stato “ancor più drammatico”.
Il fatturato alla produzione del sistema arredamento italiano chiuderà, secondo le stime, a 17,7 miliardi di euro, ossia quasi cinquecento milioni in meno rispetto al 2012. Il calo, sempre secondo le proiezioni di FederlegnoArredo, subirebbe una frenata con la proroga – in discussione in Parlamento proprio in questi giorni – del bonus mobili a tutto il 2014. Indicativamente, il fatturato scenderebbe ancora solo dello 0,1% tra dodici mesi, e il consumo “solo” del 3,7%.
Noi di Bricoliamo sappiamo bene che, considerati i numeri di cui stiamo parlando, ogni minimo scostamento comporta nella realtà cambiamenti significativi per centinaia di migliaia di addetti (oltre duecentomila), decine di migliaia di imprese (più di trentamila) e un valore di produzione che sfonda i diciassette miliardi di euro. La proroga dell’incentivo potrebbe portare al recupero di spesa al consumo di circa 1,2 miliardi di euro nei prossimi dodici mesi.
Da settembre a fine anno, il bonus mobili ha alimentato un incremento delle vendite nazionali del 4-5%, frenando una caduta altrimenti inevitabile e ancor più “drammatica”, come ha affermato Roberto Snaidero, Presidente di FederlegnoArredo.
L’incentivo è stato un segnale di speranza per le imprese manifatturiere dell’arredamento, secondo molte delle quali “qualcosa si è mosso” nell’ultimo trimestre. Questo “qualcosa” è stato quantificato in 314 milioni di fatturato e in 3.800 addetti che hanno potuto mantenere il posto di lavoro. Infine, secondo le stesse stime, mille imprese non hanno chiuso proprio per questo sostegno alla domanda voluto dal governo.
Oltre al bonus mobili, sul tavolo del governo c’è la proposta (siglata da tutte le principali parti sociali del comparto) di un abbassamento dell’IVA sugli arredi per le giovani coppie e una parte di nuclei famigliari svantaggiati.
Per questo, anche per questo, seguiremo con interesse l’approvazione della Legge di Stabilità e i suoi contenuti.
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