Homi Outdoor. Non pervenuto
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Nel gennaio di quest’anno, Fiera Milano annunciò la decisione di chiudere l’edizione settembrina di Homi, il Salone degli stili di vita che, nell’anno di grazia 2014, prese il posto del glorioso vecchio Macef, per proporre al suo posto un duplice appuntamento: Homi Fashion & Jewels (bijoux e accessorio moda) e Homi Outdoor (vita all’aria aperta).
Siamo ovviamente andanti a visitare Homi Outdoor, allocato nei padiglioni 18, 22 e 24 del prestigioso quartiere di Fiera Milano a Rho-Pero.
Vorremmo cercare di attenuare i toni perché ci rendiamo conto di alcune oggettive difficoltà che l’organizzazione ha avuto per aprire questo nuovo Homi Outdoor, tuttavia non possiamo esimerci dal rilevare che di outdoor in questo esperimento settembrino c’era davvero molto poco. Praticamente nulla nei padiglioni 18 e 24. Qualche espositore (diciamo una decina) nel padiglione 22, che ospitava anche una spettacolare installazione curata da Marie Claire.
Per il resto i 3 padiglioni sono stati riempiti con stand del vecchio Homi e con merceologie orientate al casalingo, all’oggettistica, fino addirittura al Natale. Intendiamoci, un servizio di piatti in porcellana o un soprammobile in legno può essere utilizzato anche in esterno, ma francamente non è quello che ci aspettiamo quando andiamo a visitare una manifestazione che si è giocata il termine “outdoor” in una campagna promozionale di tutto rispetto e su media rivolti a target estremamente specializzati.
Outdoor significa gardening, arredo esterno, fontane, piscine, tende e coperture, barbecue, recinzioni e quant’altro possa essere compreso in un mercato oggettivamente enorme. Ebbene di tutto questo ad Homi Outdoor non abbiamo visto praticamente nulla.
È poi vero che la decisione di chiudere Homi di settembre è arrivata tardi e la macchina organizzativa di Homi Outdoor è potuta partire solo nella primavera di quest’anno, avendo così solamente poco più di sei mesi a disposizione per mettere in pianta la manifestazione. È poi anche vero che durante il percorso organizzativo c’è stato un importante cambio al vertice. Infine è assolutamente vero che il mercato dell’outdoor, nella sua sfaccettata complessità, è estremamente difficile da interpretare e coinvolgere in una manifestazione fieristica.
Tuttavia, pur tenendo conto di tutte le attenuanti del caso, ci chiediamo perché aprire un’edizione di Homi Outdoor senza l’outdoor? Non era possibile fare un’altra edizione di Homi prendendo più tempo (un altro anno) per l’organizzazione di Homi Outdoor? Fintanto che questa domanda ce la poniamo noi che, bene o male, siamo in zona, si può anche soprassedere. Assai più scomoda è la posizione di chi si pone questa domanda essendo arrivato a Milano per vedere Homi Outdoor da Firenze, o da Roma o da (brividi) Palermo.
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