The Future Home, la ricerca di Euromonitor
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Durante il Primo Virtual DIY Summit 2021 è intervenuto Tim Chuah, Head of Global Consumer Appliances Research Euromonitor, parlando di casa del futuro. Quella casa che è cambiata e che sta cambiando anche nelle relazioni che ciascuno intrattiene con essa.
Tim Chuah conduce in Euromonitor un programma di ricerca sul settore DIY a livello globale, focalizzato su tendenze, strategie di crescita e posizionamenti di mercato nell’ambito di smart home, smart device e comportamenti di consumo.
La pandemia ha cambiato le nostre vite, spesso drammaticamente e anche nel rapporto con la casa molto è cambiato. Il lockdown ha incoraggiato molti a prendersi cura dei propri spazi vitali: la casa è diventato un luogo di sicurezza, di riparo, un “santuario dell’igiene”. Trascorrendo più tempo al suo interno, nel futuro sarà fondamentale la versatilità degli spazi e la funzionalità degli impianti di illuminazione, riscaldamento e condizionamento, con particolare attenzione alle tecnologie sostenibili.
Sotto questo profilo, secondo la ricerca di Euromonitor la maggior parte delle case necessita di modifiche, in particolare sotto il profilo della tecnologia, considerando anche che l’emergenza non è ancora alle nostre spalle e probabilmente sarà necessario qualche anno prima di un rientro alla normalità.
Anche le nostre abitudini sono cambiate: il 53% dei consumatori lavora da casa almeno una volta a settimana, il 31% trascorre più tempo con amici e famiglia in casa e il 48% studia a casa almeno una volta a settimana. Per questo lo stesso consumatore si impegna per trovare un modo per migliorare i propri spazi: si tratta di un effetto “home-bound”, che ha rinforzato il legame con la casa.
Allo stesso tempo, aumenta la popolazione over 65: è il 14,30% della popolazione totale e molti di essi sono stati messi a rischio durante la pandemia. Nel loro caso la casa è diventata un santuario dell’igiene, un riparo. Nel mercato americano, ci si aspetta che la percentuale di questa fascia di popolazione – 56 milioni nel 2020 – aumenti ancora fino a triplicarsi nel 2040.
I “baby boomer”, che negli Stati Uniti rappresentano la generazione più ricca della storia con un reddito netto stimato in 35 miliardi di dollari nel 2021, stanno arrivando a un’età nella quale avranno bisogno di ricevere cure e sono sempre più intenzionati a invecchiare a casa propria.
Cosa significa ciò, oggi e nel futuro, per il mercato DIY? Saranno coinvolti alcuni aspetti chiave delle case del futuro, che saranno costantemente aggiornate e modificate. L’automazione sarà fondamentale e nel contempo la necessità di queste modifiche aumenterà la richiesta di strumenti per il DIY.
La casa del futuro, contenitore “smart”
La future home si fonderà su diverse caratteristiche, dalla connettività al recupero degli spazi, all’automazione e all’igiene. Vediamone alcune.
La connettività è un aspetto che riguarda il modo in cui le case sono connesse internamente ed esternamente. La “smart home” sarà il tema centrale della casa del futuro, strettamente connessa con le smart city e le smart company; l’integrazione dei dati da differenti device garantirà maggiore semplicità. Il fattore importante è che siamo disposti sempre di più a connetterci e a condividere dati con aziende private, contando su più precise regolamentazioni della privacy; si ottiene un grande valore aggiunto grazie a questa condivisione.
Nelle case del futuro ci si aspetta un alto livello di automazione, tra intrattenimento, controllo della temperatura dei locali, risparmio energetico e sicurezza. L’automazione ha contribuito a un grande risparmio di tempo e denaro per i consumatori: per esempio, il controllo dell’illuminazione da solo è stato in grado di contribuire a un risparmio energetico del 5%, come primo step.
Quello dell’igiene èun trend che probabilmente persisterà anche dopo la pandemia; si tratterà anche di massimizzare l’efficacia di strumenti e superfici in modo da generare sicurezza e automazione nella pulizia, oltre al risparmio di tempo. Inoltre, nei prossimi 5 anni le aziende saranno chiamate ad aumentare gli investimenti in sostenibilità, centrati sull’adozione di nuove tecnologie nelle case verso una sempre maggiore efficienza energetica. Le nuove costruzioni dovranno prevedere materiali e processi che si muovano verso l’autosufficienza nell’ottica di ridurre l’impatto sull’ambiente. Le case del futuro dovranno adattarsi ai cambiamenti e alla loro velocità, quindi a tempi sempre più stretti, come già sta avvenendo ora; il tempo è fortemente correlato con l’automazione. I consumatori trascorrono sempre più tempo nelle loro case e ne impiegano molto nel DIY e nei loro hobby: ecco che la casa dovrà adattarsi alle nuove esigenze.
Lo spazio si relaziona all’organizzazione della casa del futuro, dove sempre più diventerà una caratteristica fondamentale, un “lusso” al pari del tempo. Ma non solo: i consumatori sono sempre più consapevoli che devono stare in salute a casa propria e inizia a diventare cruciale anche il tema della salute mentale, del benessere.
Le cure di supporto: un concetto nuovo. Per le case del futuro si parla sempre di più di concept design che sia in grado di fornire un supporto per tutta la vita: l’obiettivo dell’assistenza nelle case del futuro si concentrerà sugli adulti in condizioni croniche, anche perché è stato provato che il recupero a casa riduce la mortalità del 19% nei pazienti.
Per concludere, il futuro è dei dati. Diverse sono le sfide da superare, a partire dai grandi brand che dovranno essere capaci di collaborare per raggiungere obiettivi comuni fino agli stessi prodotti che dovranno avere determinate caratteristiche per guadagnarsi e giustificare un posto nella casa smart, del futuro. Cruciali saranno le strategie legate alla privacy, poiché il motore della casa del futuro risiede proprio nello scambio e nell’utilizzo dei dati: la chiave del successo sarà determinata da come i consumatori e i legislatori si relazioneranno con il trattamento dei dati.
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