Greenitaly nasce per essere molto più di una fiera
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In un momento in cui le città ripensano il loro rapporto con l’ambiente, il verde diventa infrastruttura strategica e leva concreta per la sostenibilità. Con 210 milioni di euro stanziati dal PNRR per progetti di forestazione urbana e l’obiettivo di piantare 4,5 milioni di alberi entro il 2026, il florovivaismo italiano è chiamato a un salto di qualità.
È sulla base di questi presupposti che Fiere di Parma ha deciso di dare vita a Greenitaly, la nuova fiera b2b dedicata al florovivaismo, al verde urbano, ai grandi parchi e all’innovazione sostenibile, pensata per diventare il punto di riferimento del verde Made in Italy a livello internazionale.
Greenitaly si terrà dal 15 al 17 ottobre 2025 al Palaverdi di Parma, uno spazio estremamente coinvolgente definito dall’organizzazione come il più grande teatro d’Italia.
Nella presentazione alla stampa italiana, che si è tenuta il 27 maggio scorso nei locali della prestigiosa Fondazione Magnani Rocca, l’organizzazione ha tenuto a sottolineare che Greenitaly è un evento che vuole accompagnare la transizione ecologica delle città italiane, favorire il dialogo tra progettazione e filiera produttiva, sostenere la crescita internazionale del comparto e rispondere a una domanda crescente di nuove competenze tecniche e imprenditoriali.
In questo senso Gloria Oppici (nella foto), Brand Manager della manifestazione, ha insistito particolarmente sulla novità del format rappresentato da Greenitaly. “È una fiera che prima non esisteva. A Milano viene organizzato un prodotto commercialmente valido ma noi siamo un’altra cosa”.
Confronto e dialogo
“Greenitaly – prosegue Gloria Oppici – nasce per essere molto più di una fiera: vogliamo creare in Italia uno spazio di confronto concreto tra il comparto produttivo del florovivaismo, i progettisti, le imprese che realizzano i giardini, le istituzioni e i territori. Al centro ci saranno temi cruciali come gli investimenti pubblici per il verde, i modelli di forestazione urbana, le prospettive economiche del settore e la nuova domanda di competenze legata alla transizione ecologica”.
Tutti questi aspetti – dalle prospettive economiche ai fondi pubblici, dai modelli di forestazione urbana alla nuova domanda di competenze – saranno al centro del confronto a Greenitaly, che si propone non solo come vetrina fieristica ma come spazio di dialogo e progettazione condivisa per il futuro del settore, coinvolgendo urbanisti, architetti, landscape designer e amministrazioni locali.
Infatti, nel cenno fatto riguardo all’attività convegnistica che si terrà nei tre giorni di Grenitaly è evidente che tutta l’attenzione è concentrata sulla agroecologia, la rigenerazione urbana e in generale sui temi della produzione florovivaistica.
Una certa attenzione viene anche dedicata alla formazione tecnica e imprenditoriale, considerata dall’organizzazione una leva fondamentale per sostenere il ricambio generazionale e contrastare la carenza di manodopera qualificata.
Giardinaggio, no grazie
Un altro elemento che abbiamo notato è stata, durante la presentazione, la totale assenza della parola “giardinaggio” e i relativi annessi ad essa legati, come per esempio “Garden center”.
Eppure, nel precedente incontro tenutosi nello scorso inverno proprio nel bellissimo Palaverdi avevamo notato favorevolmente, che a fianco dei tradizionali operatori del florovivaismo erano stati compresi i comparti “Centri Giardinaggio” e “Retail & Fai da Te”.
La sensazione è quindi che Greenitaly voglia caratterizzarsi fortemente sul comparto e sulle problematiche legate alla produzione e al mercato florovivaistico, una scelta assolutamente lecita e che ci auguriamo possa essere premiante per la Fiera di Parma, che però, se confermata dai fatti, limiterebbe ovviamente molto il potenziale ingresso in fiera delle tante aziende che lavorano per lo sviluppo del giardinaggio in Italia e che ogni giorno lavorano per la sensibilizzazione al verde del grande pubblico dei consumatori.
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