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Galli, Fme: ” Impianti elettrici troppo vecchi. Serve un aggiornamento normativo”

Galli, Fme: ” Impianti elettrici troppo vecchi. Serve un aggiornamento normativo”

“Si parla solo di fughe di gas ma quasi mai degli interventi di ammodernamento di cui avrebbero bisogno i componenti, a cominciare dai salvavita”.  L’intervista a Galli, presidente di Fme.

Dopo la vittoria della Cdu, la Germania si avvia a formare un nuovo governo, che avrà come obiettivo quello di sollevare il paese dalla crisi. Oltre alle multinazionali anche le imprese guardano con attenzione agli sviluppi politici, dato che si tratta di un paese importante per l’export.

“Siamo preoccupati perché ad oggi siamo lontani dai livelli pre-covid. La crisi in Germina si ripercuote anche sull’Italia e sulla Lombardia perché  tante imprese lavorano nell’automotive. Serve un cambio di mentalità e interventi più precisi per la transizione.”, dice Ezio Galli, Presidente di Fme (Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale Elettrico).

Un 2024 negativo per il comparto

Nel 2024 il settore ha perso l’8,5% del valore complessivo e tra gennaio 2025 e gennaio 2024 i prodotti venduti sono calati del 2,13%. “Oltre alla situazione in Germania -continua- anche il Superbonus ha generato domanda in eccesso soprattutto per il fotovoltaico, ma con l’eliminazione tanti rivenditori hanno chiuso delle filiali. La situazione di oggi ricorda quella del 2009, quando il Gse (Gestore Servizi nergetici.ndr) ha previsto sconti che però sono durati poco e che hanno prodotto una bolla”.

Presidente Galli, in una situazione così complessa con quale spirito avete avviato i colloqui con il Governo?
Stiamo parlando con il Governo per chiedere nuove leggi che promuovano l’efficienza energetica perché l’ultima norma per la disciplina degli impianti elettrici risale agli anni Novanta e buona parte degli edifici italiani ha ancora impianti di vecchia generazione che possono provocare dei cortocircuiti. Si parla solo di fughe di gas ma quasi mai degli interventi di ammodernamento di cui avrebbero bisogno i componenti, a cominciare dai salvavita.  

Quindi sarebbe auspicabile un cambio di mentalità sulle politiche di transizione energetica?
Sì, perché se non si eseguono le giuste manutenzioni l’elettricità può essere anche una fonte di pericolo. Penso che un cambiamento vero e proprio si possa realizzare solo con interventi programmati nel tempo, così da mettere nelle migliori condizioni tutti gli attori del settore e favorire la transizione.

Poca attenzione per gli impianti elettrici

Pensa che la Direttiva sulle case green possa portare vantaggi?
In teoria sì, ma ad oggi non è stato preso alcun provvedimento tranne quello legato al 110% che prevede il passaggio dalle caldaie alla pompe di calore. Con il Pnrr e il piano di elettrificazione europeo anche l’Italia potrebbe avere vantaggi ma ancora notiamo che gli impianti elettrici ancora non godono dell’attenzione che meritano. Un impianto elettrico efficiente garantisce efficienza per tutta la casa.

Vi preoccupano le minacce di dazi da parte degli Stati Uniti e della Cina?
Ad oggi non siamo preoccupati ma i dazi sull’acciaio e l’alluminio potrebbero generare ulteriori difficoltà nel percorso di elettrificazione.

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