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Dimezzati i visitatori di Made 2017?

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Alla chiusura di Made 2017, ottava edizione del Salone milanese dedicato all’architettura e all’edilizia, è arrivato nelle redazioni, puntuale come ogni anno, il comunicato stampa che riassume i numeri della manifestazione.

Naturalmente la parola “successo” non manca. Roberto Snaidero, presidente di Made Eventi ha sottolineato che “il successo di quest’anno conferma il grande lavoro svolto dalla struttura di MADE expo che, pur in un contesto economico ancora non particolarmente brillante, ha saputo proporre soluzioni e idee innovative a favore di tutte le aziende che hanno creduto nella manifestazione. Vincente anche il supporto di Agenzia ICE e del suo presidente Michele Scannavini, che ha ulteriormente rafforzato la componente internazionale di una fiera diventata in sole otto edizioni un punto di riferimento sia per gli operatori stranieri interessati al mercato italiano sia per le realtà nazionali desiderose di aprirsi ai nuovi mercati”.

Ma veniamo ai numeri di questa edizione 2017: 1.060 espositori, 52 mila metri quadrati di superficie espositiva netta e 106 mila visitatori dei quali il 12% provenienti dall’estero (12.720 unità). Leggendo questi numeri i lettori più attenti e con la memoria più lunga saranno sobbalzati sulla sedia come è capitato a noi. Nella scorsa edizione del 2015 l’organizzazione aveva dichiarato 1.400 espositori e 208 mila visitatori dei quali 36.107 provenienti dall’estero.

Naturalmente abbiamo chiamato l’ufficio stampa della manifestazione per avere chiarimenti. Ci hanno spiegato che la manifestazione è in fase ci certificazione con ISF Cert, quindi sono cambiate le modalità di conteggio di espositori e visitatori. Le 106 mila presenze indicate riguardano i visitatori unici e non il numero di ingressi, mentre per il numero degli espositori, i 1.060 dichiarati riguarda le effettive aziende presenti in fiera, indipendentemente dal numero di marchi presenti nello stand.

Al di là delle considerazioni che ciascuno può fare sui numeri, il Made 2017 si è confermato come la più importante manifestazione italiana per l’architettura e l’edilizia. In questa ottava edizione abbiamo avuto modo di apprezzare un’offerta merceologica di alto livello con una particolare declinazione verso i temi di maggiore attualità come la ricostruzione post-terremoto (sistemi antisismici), la rigenerazione urbana e la digitalizzazione del costruire.

Prima di concludere una nota positiva per tutti gli operatori del settore. Dopo il cambiamento di nome e di sede del SaieDue in Made e da Bologna a Milano (l’annuncio ufficiale risale al 2007), con la conseguente “guerra” tra i due importanti quartieri fieristici che portò, prima al fallimentare tentativo di Bologna di proporre Saie Spring (in aperta concorrenza al Made) e poi al cambio di date del Made, nel 2011, da febbraio a ottobre in sovrapposizione alle date del Saie di Bologna, il disorientamento e il fastidio degli operatori era palpabile. Ebbene dopo l’annuncio durante la scorsa edizione 2016 del Saie di abbandonare l’annualità per spostarsi alla biennalità, finalmente si arriva ad una razionalizzazione quanto meno opportuna: negli anni pari Saie, negli anni dispari Made. Fatecelo dire: era ora!

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