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Situazione critica per le imprese della ceramica italiana


piastrelle in ceramica
piastrelle in ceramica

Il continuo rincaro dell’energia e la penuria di materie prime sta alzando le criticità delle imprese della ceramica che, ad oggi, contano 4 mila addetti in cassa integrazione e 30 unità produttive ferme.

Lo scorso 11 marzo il Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani è stato invitato ad una Audizione dinnanzi alle Commissioni VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) e X (Attività Produttive, Commercio e Turismo) della Camera dei Deputati in merito alla legge di conversione del dl Bollette.

L’intervento ha posto in evidenza come il settore abbia dovuto affrontare criticità derivanti dal rincaro nei prezzi del gas, iniziato a metà dello scorso anno, e divenuto oggi una vera e propria emergenza a causa di quotazioni non compatibili con la prosecuzione dell’attività.

Una situazione drammatica a cui si è sommata la guerra in Ucraina che, oltre a portare i valori del metano ai massimi storici, ha comportato anche l’interruzione dei flussi di materie prime (principalmente argille) provenienti da quell’area. Oggi la situazione per i lavoratori e le imprese della ceramica appare critica, alla luce delle oltre 4.000 persone per le quali si è dovuta attivare la cassa integrazione straordinaria e per le circa 30 unità produttive che si sono fermate – a cui ne vanno aggiunte altre che stanno lavorando a ciclo ridotto. Il tutto pur in presenza di un portafoglio ordini che invece sarebbe brillante.

Confindustria Ceramica ha richiesto, in merito all’articolo 16 del decreto legge 17/2022, che il prezzo riconosciuto ai concessionari sia equo ed effettivamente in grado di consentire alle imprese industriali di ricostruire, per alcuni anni, un prezzo medio delle forniture sostenibile.

Rispetto al testo dell’articolo stesso, l’Associazione segnala tre criticità, che potrebbero indebolire l’efficacia della norma, su cui intervenire. La prima è relativa all’opportunità di introdurre un criterio di priorità verso i settori e le imprese a ciclo termico, per le quali il gas riveste una posizione preminente nei consumi. Fondamentale sarà inoltre la semplificazione delle procedure ed il consentire la partecipazione delle PMI, anche in forma aggregata. Infine la possibilità per le imprese di utilizzare una garanzia pubblica, tramite fondo gestito da Sace, alla luce dell’attuale situazione di liquidità delle imprese.

L’emergenza in atto – ha sottolineato Confindustria Ceramica – rende necessarie anche la presenza di misure anticipatorie degli effetti, in quanto i tempi tecnici per l’approvazione dei piani, la realizzazione degli investimenti e l’espletamento delle diverse procedure saranno necessariamente lunghi e non compatibili con la drammatica crisi in atto.



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