Per Morganti SpA oltre 95 anni di storia, cinque generazioni imprenditoriali della stessa famiglia e una presenza distribuita in 90 Paesi.
Dagli utensili manuali agli elettroutensili, dai dispositivi di sicurezza all’abbigliamento da lavoro, Morganti SpA ha costruito su solide radici il proprio percorso di crescita che ha portato l’azienda lecchese a superare i 65 milioni di Euro di fatturato, di cui circa il 50 per cento indirizzata all’estero, in ben 70 Paesi tra Europa (con la Francia al primo posto, forte anche della presenza di una sede commerciale), Africa, area del Golfo e Medio Oriente.
“Il settore delle costruzioni è uno dei mercati che ha vissuto negli ultimi dieci anni le evoluzioni più profonde. – spiega Franco Morganti, CEO con delega alle attività commerciali, alla guida dell’azienda insieme al fratello Alberto – Sono cambiati i processi costruttivi, le tecnologie e i materiali impiegati. Ma, soprattutto, è cambiata la consapevolezza di chi lavora in cantiere: l’attenzione alla sicurezza e alla salute nell’ambiente di lavoro è divenuta una priorità assoluta, sia per l’impresa che per i lavoratori, e ciò ha portato fortunatamente alla diffusione dei dispositivi di protezione individuale. Anche sul fronte dell’abbigliamento da lavoro il mercato ha compiuto nel suo complesso un salto culturale notevole, che ha avvicinato il nostro Paese al Centro-nord Europa: nella scelta di un capo da lavoro, ci si indirizza oggi non solo a valutarne la resistenza o la praticità, ma anche il comfort e lo stile. Noi siamo stati tra i primi a cogliere questa evoluzione: fin dagli anni Novanta, quando ci siamo presentati alle fiere di settore con sfilate di modelli in abiti da lavoro”.
Cuore pulsante della sua attività è la sede di Civate, a pochi chilometri da Lecco e dalla Valsassina, dove l’azienda è stata fondata nel 1927 e dove sono concentrate tutte le attività strategiche, dagli uffici commerciali e marketing al reparto R&D, dove ogni anno prendono vita decine di nuovi prodotti che vanno ad arricchire un catalogo di ben 5 mila di articoli a marchio Kapriol, progettati per offrire risposte sempre nuove alle esigenze di chi lavora in edilizia.
“Chi lavora in edilizia è, prima ancora che un professionista, una persona, abituata a scegliere con cura il proprio abbigliamento per il tempo libero. – interviene Alessandro Morganti, 30 anni, a capo del Kapriol Lab – La stessa cura, oggi, dedica all’abbigliamento da lavoro, che deve essere performante sotto l’aspetto tecnico e delle prestazioni, ma deve anche soddisfare a livello estetico, in termini di colori, tagli, finiture. Il nostro ufficio R&D dedica gran parte della propria attività da un lato a fare ricerca sui nuovi materiali, dall’altro a seguire le tendenze del fashion e ad applicarle ai capi che disegniamo e che facciamo produrre, sia in Italia che all’estero. Il nostro capriolo stilizzato è diventato una icona nell’abbigliamento outdoor. Perché, quando un pantalone, una t-shirt, una camicia, un pullover o un giubbetto ha la giusta vestibilità, i colori di moda, le finiture ricercate, il taglio di tendenza diventa anche un capo con cui vestirsi nel tempo libero, quando esci con gli amici o vai in montagna, all’aria aperta”.
Kapriol, un brand “alla moda”
Così, Kapriol è diventata nel tempo una vera e propria “firma” nel contesto cantiere: “Indossare un capo griffato significa fare una scelta consapevole. Decidi di legare a quel brand la tua immagine, anche sociale. Si crea, cioè, un forte senso di appartenenza, che si traduce anche in notorietà e riconoscibilità per il brand. – spiega Lucia Morganti, 27 anni, Digital marketing & communication specialist – E in questi anni abbiamo potuto beneficiare certamente dei ritorni di immagine che questo processo ha innescato, sostenuto anche da una intensa attività online, indirizzata sia a chi utilizza i prodotti Kapriol in cantiere, attraverso una gestione programmata dei canali social e un sito user friendly e ricco di informazioni, sia ai rivenditori, per i quali abbiamo creato una piattaforma di e-commerce BtoB da cui è possibile non solo effettuare gli ordini ma anche scaricare tutta la documentazione tecnica dei nostri prodotti”.
Oggi, non a caso, DPI e abbigliamento pesano ormai per quasi il 60 per cento sul fatturato complessivo dell’azienda, ed è una quota in costante crescita. Il restante 40 per cento è rappresentata ancora dagli utensili manuali e da quelli elettrici: “Gli hand tools costituiscono i prodotti che hanno fatto la storia del nostro marchio. Sono i compagni di lavoro di ogni giorno per un muratore, un manovale o un piastrellista, l’indispensabile strumento per la propria attività di cantiere. – afferma Alberto Morganti, CEO con delega alla direzione generale – Anche in questo caso, con il trascorrere dei decenni, la gamma non solo si è ampliata e differenziata, in funzione delle sempre più diverse specializzazioni, ma anche innovata sotto il profilo dei materiali impiegati, dei trattamenti termici e delle finiture, dello studio dell’ergonomia a cui prestiamo particolare attenzione. La nostra è una proposta davvero a 360 gradi, che copre tutte le esigenze del cantiere. A livello di elettroutensili, invece, abbiamo deciso nel 2007 di acquisire un’azienda specializzata per poter garantire anche in questo caso qualità, affidabilità e prezzo realizzando una gamma di utensili dedicati, che funge da completamento della nostra offerta”.
In effetti, uno dei vantaggi competitivi di Kapriol sta proprio nella capacità di garantire ai propri rivenditori – dai magazzini specializzati in materiali edili alle ferramenta – una proposta completa, che porta l’azienda lecchese ad essere partner privilegiato: “È un punto di forza che ci viene riconosciuto, soprattutto in una fase di mercato in cui si tendono ad ottimizzare i costi di gestione dei fornitori, sia a livello amministrativo che di ordini e consegne. – continua Alberto Morganti – Ma soprattutto ad essere apprezzato è il servizio completo che, attraverso la nostra rete vendita, siamo in grado di assicurare, che arriva fino alla gestione delle esposizioni e al loro costante refilling”.
Un partner affidabile e propositivo per la distribuzione
Quello dell’allestimento del punto vendita un altro plus dell’azienda lecchese: “In questi anni abbiamo accompagnato molti punti vendita nel percorso di trasformazione e cambiamento del rapporto con gli utilizzatori finali, che passa anche attraverso la riorganizzazione dello spazio e del layout espositivo del punto vendita. – sottolinea Stefano Morganti, 38 anni, Sales manager Kapriol – Abbiamo un ufficio dedicato alla progettazione e soluzioni lineari estremamente modulari, di grande impatto in termini di visibilità e comunicazione. Quando una rivendita decide di affidarsi a noi per ridisegnare lo spazio espositivo, lo seguiamo in ogni aspetto, anche finanziario, con il risultato di accrescere la rotazione dei prodotti, aumentare le vendite e fidelizzare ulteriormente i propri clienti, differenziandosi dalla concorrenza”.
Differente, ovviamente, il servizio che fa di Kapriol un importante fornitore anche delle grandi catene internazionali : “Abbiamo rapporti consolidati con le francesi Tecnomat e Leroy Merlin, con il gruppo tedesco OBI, con i consorzi italiani Bricolife e BricoIo e abbiamo avviato recentemente una positiva collaborazione con il gruppo austriaco Lagerhaus. – interviene ancora Franco Morganti – In questo caso contano l’ampiezza di gamma, l’affidabilità nelle forniture e lo stock a magazzino”.
Guardare costantemente al futuro con radici ben solide: è questa dunque in sintesi la ricetta del successo di Kapriol, con una visione che mette al centro la persona, e che ha inizio già in azienda: “Abbiamo ereditato dal nonno Sandro, che è nostro presidente, l’attenzione alle persone, a cominciare dai nostri dipendenti e collaboratori. – sottolinea Francesca Morganti, 33 anni, responsabile HR – La nostra è un’azienda con un’elevatissima fidelizzazione, dove le relazioni professionali sono alimentate anche da consolidati rapporti interpersonali. Investiamo molto e con costanza in formazione e aggiornamento, ma abbiamo anche un welfare diffuso e radicato. Le persone sono il nostro valore aggiunto”.
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