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Colori e vernici. Resilienza e versatilità per superare la pandemia

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Quali tipologie di clienti rivenditori hanno sofferto maggiormente il lockdown? E quali target di consumatori?Quali azioni avete previsto per supportare i clienti in difficoltà?

Roberto Meregalli.Sicuramente i rivenditori che hanno sofferto di più sono stati quelli focalizzati principalmente sul settore professionale, ma allo stesso tempo molti di loro si sono ‘inventati’ un nuovo lavoro e approccio al consumatore privato, organizzandosi con consegne a domicilio dei prodotti e fornendo il supporto telefonico per rispondere alle loro domande ed esigenze… Altri hanno preferito chiudere e aspettare che passasse la ‘tempesta’. Sicuramente oggi quasi tutti hanno trovato un nuovo entusiasmo e slancio per cercare di recuperare il più possibile di quanto si è perso. Nel momento di crisi l’azienda è stata vicino ai rivenditori fornendo la dovuta ‘flessibilità commerciale’ in linea con la situazione che si era creata…

Marco Sbarbaro. I clienti maggiormente in difficoltà sono stati quelli principalmente rivolti a utilizzatori finali professionali, i cantieri erano bloccati e il consumatore privato aveva timori a far svolgere a terzi lavori di imbiancatura di interni presso la propria abitazione. Da segnalare che a partire dal 4 maggio alcune restrizioni perduravano nella gestione dei canteri: attività che tipicamente erano svolte in parallelo da manodopera specializzata, dovevano essere svolte in sequenza per l’impossibilità di accedere contemporaneamente al cantiere, con un conseguente allungamento dei tempi di realizzazione dell’intervento.

Riccardo Carpanese. Abbiamo notato un aumento degli ordinativi importante sui negozi di prossimità anche perché le limitazioni negli spostamenti non permettevano di valicare i confini comunali. Come affermato prima, la situazione generale ha facilitato l’utilizzo dei prodotti per lavori di piccola manutenzione in modalità fai da te.

Rosanna Arreghini. Hanno sofferto maggiormente la cantieristica e la vendita all’ingrosso, mentre il privato è decollato. Abbiamo cavalcato l’onda dei prodotti igienizzanti e sanificanti e da quel punto di vista abbiamo ampliato la gamma per dare più opportunità di vendita. Anche nel periodo di lockdown, abbiamo mantenuto gli stessi standard nella produzione e distribuzione dei nostri prodotti.

Massimiliano Pietrelli. Dal 6 marzo tutto quello che concerne l’edilizia professionale si è bloccato, di conseguenza hanno sofferto maggiormente quelle rivendite professionali specializzate nella cantieristica che servono gli applicatori professionisti. Noi di Giolli non abbiamo subìto insoluti a causa del Covid-19 e, per i pochi clienti che hanno avuto una momentanea crisi di liquidità, abbiamo concordato insieme dei piani di rientro.

Mario Paganelli. Come dicevo sopra, hanno sofferto principalmente i rivenditori rivolti espressamente al professionale, oltretutto la normativa un po’ ambigua ha creato problemi di interpretazione per cui non si sapeva chi poteva stare aperto, come ed a chi ci si poteva rivolgere. Al di là del supporto finanziario -laddove necessario e possibile- abbiamo fatto formazione in modalità remota, sia per crescere professionalmente sia per restare in allenamento ed evitare di abbattersi moralmente.

Alessandro Monaco. Il canale GD in generale si è fermato, anche se noi siamo fornitori delle catene che sono rimaste sempre operative. Come dicevo prima, l’andamento dei clienti è molto eterogeneo per aree geografiche e per target di riferimento: i distributori orientati al professionale hanno chiuso per tempi più lunghi e hanno comunque perso molto terreno, le realtà più locali e posizionate all’interno dei centri abitati e classicamente le ferramenta hanno avuto afflussi di privati molto alti con acquisto di prodotti di prezzo medio e alto. Abbiamo personalizzato interventi specifici per i clienti in difficoltà -fortunatamente non molti nel nostro caso-.

Tiziana Tona. Per quanto da noi appurato i settori più colpiti sono stati quelli della grande e media cantieristica e dell’industria e chiaramente ne ha risentito l’intera filiera produttiva e distributiva a essi collegata. Innanzitutto, ci preme ringraziare la nostra clientela per quello che ha fatto per noi, rispettando i termini di pagamento in essere anche in questo momento di difficoltà: questa dimostrazione di impegno ci ha fatto enorme piacere e pertanto abbiamo deciso a nostra volta di supportare i nostri clienti allungando temporaneamente i tempi delle condizioni di pagamento in essere. Operazione che stiamo attualmente portando avanti.

Beniamino Scarano. Le ferramenta, lavorando con i privati, sono quelle che hanno venduto di più. I colorifici sono stati chiusi così come i cantieri e le imprese. Non abbiamo dovuto fare alcun intervento sui clienti in quanto hanno rispettato gli accordi presi, cosa che abbiamo fatto noi nei confronti dei nostri fornitori: una cosa molto importante per non innestare un ciclo negativo.

Stefano Deri. I clienti professionali (rivendite edili, colorifici specializzati sul professionale, in generale grandi e articolate strutture distributive) hanno sofferto maggiormente e in molti casi la scelta economica è stata la chiusura dell’attività. La distribuzione organizzata, ma soprattutto i negozi di prossimità (la classica ferramenta & colore) hanno maggiormente beneficiato del momento, sia perché il Governo ha consentito il mantenimento dell’attività su alcuni codici Ateco, sia perché il privato ha approfittato della disponibilità di tempo per fare piccoli lavori di manutenzione. Per alcune piccole attività il sell out raggiunto nel periodo di lockdown è stato straordinario e vicino all’intero sell out dell’anno precedente.

Luca Cecchini. Abbiamo visto soffrire maggiormente i rivenditori del mondo dell’edilizia leggera e pesante e abbiamo scelto di supportare i clienti più in difficoltà concordando lo slittamento dei pagamenti.

Maurizio Salassi. Hanno sofferto le zone che hanno riaperto tardi, a livello consumatori hanno operato anche molti che non avevano mai tinteggiato o verniciato prima, stanchi della chiusura. In ogni caso per alcuni clienti che hanno sofferto problemi di liquidità o ritardi della cassa integrazione abbiamo concesso dilazioni di pagamenti.

Andris Pavan. Alcuni rivenditori del colore, fornitori di alcuni prodotti per il mantenimento delle attività essenziali previste dai DPCM hanno sofferto meno rispetto a rivendite di altri settori. L’azienda ha interagito con i distributori in difficoltà per trovare, insieme a loro, la soluzione migliore.

Nicola Munaretto. Da quello che abbiamo potuto vedere hanno sofferto maggiormente i rivenditori che lavorano quasi esclusivamente con imprese, cartongessisti, artigiani, eccetera; non abbiamo avuto bisogno di intraprendere azioni particolari.

Federica Schirinzi. La chiusura dei cantieri ha gravato sui clienti rivenditori che si rivolgono principalmente all’edilizia professionale. Sestriere Vernici ha deciso di accompagnare i suoi partner nella fase post lockdown.

Luigi Vignolo. La nostra percezione, leggendo i nostri numeri, è che si siano create due realtà opposte. Da un lato c’è la rivendita di prossimità, maggiormente rivolta al privato, che ha registrato una forte crescita durante il lockdown, perché le persone costrette a casa hanno colto l’occasione per fare delle piccole manutenzioni; dall’altro, la rivendita specializzata, che serve maggiormente il professionale, che ha sofferto per il blocco dell’attività delle imprese. Questo è dimostrato sia dai numeri contrastanti attribuibili alle diverse tipologie di rivendite, sia dall’andamento dei prodotti, che confermano questa tendenza. Durante il lockdown, abbiamo mantenuto un presidio sugli ordini e sulle consegne, oltre ad aver aumentato le scorte, in modo da dare continuità di servizio ai clienti.

Pietro Locambio. I nostri rivenditori hanno aumentato le vendite durante il lockdown per un forte aumento della domanda. Quelli che hanno sofferto di più sono i clienti GD con catene logistiche piuttosto complesse, che hanno creato e creano difficoltà a far arrivare la merce sui negozi. I consumatori privati hanno riscoperto il fai da te e, secondo noi, sono il target consumatore che oggi sta trainando il mercato. Per quanto riguarda i clienti in difficoltà, soprattutto finanziaria, dove abbiamo potuto abbiamo concesso piani di rientro sui pagamenti relativi alle scadenze del periodo di lockdown.

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