Francia, la riforma MaPrimeRénov’ minaccia GSB e rivendite edili
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La recente proposta di legge sulla lotta alle frodi alle sovvenzioni pubbliche sta sollevando preoccupazioni nel settore della distribuzione dei materiali per la ristrutturazione e il bricolage.
In particolare, l’articolo 3 della proposta prevede d’escludere le Grandi Superfici di Bricolage (GSB) e i negozi di materiali edili dal programma di incentivi MaPrimeRénov’, un pilastro delle politiche di transizione energetica in Francia.
Secondo la Fédération des Magasins de Bricolage (FMB), questa esclusione sarebbe altamente controproducente anche perchè le GSB svolgono un ruolo essenziale nell’accompagnamento dei consumatori verso la ristrutturazione energetica delle abitazioni.
Secondo l’associazione, se la misura fosse adottata, i privati non potrebbero più usufruire degli incentivi MaPrimeRénov’ attraverso questi distributori, con il rischio di frenare l’intero settore della ristrutturazione energetica. “Le nostre insegne rappresentano un punto di riferimento per milioni di francesi, fornendo un accompagnamento chiaro e sicuro. Escluderle sarebbe un errore strategico”, afferma Caroline Hupin, delegata generale della FMB.
La necessità di semplificare
A supporto arriva uno studio recente, condotto dall’Institut Bona fidé per la FMB, che ha confermato il ruolo cruciale delle GSB nella facilitazione della ristrutturazione energetica. Secondo la ricerca, il 71% dei francesi ritiene che una soluzione “chiavi in mano” sarebbe un incentivo determinante per avviare i lavori di efficientamento energetico. Tuttavia, l’accesso alle informazioni e ai finanziamenti rimane un ostacolo significativo:
- Il 68% degli intervistati ritiene difficile trovare i fondi necessari per i lavori;
- Il 71% trova complesso accedere alle sovvenzioni pubbliche;
- Il 65% ha difficoltà a individuare professionisti qualificati.
In questo scenario, le GSB fungono da “terzo attore di fiducia”, semplificando il percorso per i cittadini e mettendo a disposizione un ecosistema di soluzioni integrate.
La posta in gioco per la transizione energetica
Con l’obiettivo di 700.000 ristrutturazioni energetiche performanti all’anno entro il 2030, la Francia ha bisogno di tutti gli attori del settore per raggiungere questa ambizione. Escludere la distribuzione significherebbe privarsi di un canale chiave per democratizzare la ristrutturazione energetica.
“I distributori sono già partner della transizione ecologica. Grazie alla loro capillarità, competenza e supporto amministrativo, rendono accessibili le soluzioni di efficientamento a tutti i cittadini. Escluderli significherebbe rallentare drasticamente la dinamica della ristrutturazione”, conclude Caroline Hupin.
Resta ora da vedere se le istituzioni ascolteranno le preoccupazioni degli operatori del settore e apporteranno modifiche alla proposta di legge per garantire un accesso equo ed efficace agli incentivi pubblici.
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