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Tecnomat a Olbia. Il TAR accoglie il ricorso del Gruppo Bricofer


Bricoman diventa Tecnomat
Bricoman diventa Tecnomat

Con una sentenza di 30 pagine, pubblicata oggi 31 luglio, il TAR si è espresso a favore del ricorso del Gruppo Bricofer contro il Comune di Olbia che aveva concesso l’autorizzazione per la costruzione di un nuovo punto vendita Tecnomat.

Di fatto il TAR si è uniformato alle indicazioni del Consiglio di Stato che già con ordinanza n. 120/2023 del 16 gennaio 2023, aveva accolto le richieste del Gruppo Bricofer (Ottimax) circa la sospensione dei lavori per la realizzazione di un nuovo punto vendita ad insegna Tecnomat.

Il TAR ha ha ravvisato l’erroneità della procedura seguita per le medie superfici di vendita perché non ci sono I presupposti per “beneficiare della deroga prevista per la vendita di merci ingombranti…perchè articoli come Trapani e avvitatori’; ‘Trapani e smerigliatrici’; ‘Punte trapano’; ‘Inserti avvitatore’; ‘Carte abrasive’; ‘Saldatura e accessori’; ‘Autoaccessori lubrificanti’; ‘Autoaccessori oli’; ‘Autoaccessori caricabatterie’; ‘Cutter e chiodatrici’; ‘Attrezzi manuali lime e seghe’; ‘Attrezzi manuali pinze e tenaglie’; ‘Attrezzi manuali cacciaviti e set’;……eccc, non possono essere considerati accessori perché rappresentano beni aventi autonoma rilevanza di vendita e non una esclusiva e costante connessione con merci ingombranti”.

A ciò si aggiunge che “l’istanza sarebbe dovuta essere dichiarata irricevibile in quanto sprovvista del necessario parere di verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale che l’amministrazione regionale deve rilasciare ogni qual volta le opere riguardino centri commerciali e determinino la modifica di strutture esistenti”.

Valutazione, lo ricordiamo, decisiva, perchè gli interventi edilizi previsti e “assentiti dal Comune di Olbia” avrebbero interessato “un’area definita a pericolosità idraulica molto elevata (Hi4) dallo ‘Studio di maggior dettaglio del Piano Regolatore Territoriale delle Aree Industriali gestite dal CIPNES-Gallura (PRTC)’”.

A questo si aggiunge la fondatezza, sempre secondo la sentenza del TAR, relativa al “conflitto di interessi, anche solo potenziale, del dirigente del Settore Pianificazione e gestione del territorio, edilizia privata” e, pertanto, ha ritenuto che non sussistessero i presupposti per procedere con la convalida perché il conflitto di interesse è vizio di natura sostanziale.

Il TAR infine ha chiarito che una eventuale nuova autorizzazione potrà essere rilasciata solo a seguito dell’avvio di un nuovo procedimento da svolgersi secondo le regole e competenze delle grandi strutture di vendita e quindi coinvolgendo gli altri enti sovracomunali.

Interpellati per un commento sulla sentenza, da Tecnomat ci comunicano che preferiscono non rilasciare alcuna dichiarazione.



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