Nuovo atto della vicenda che vede protagonisti il Bricofer Group e Ottimax contro l’apertura del punto vendita ad insegna Tecnomat.
A fronte dell’ok a costruire e il successivo via ai lavori, consentito dal Comune di Olbia, a fronte di un al cambio di destinazione d’uso in media struttura di vendita, in modo da recepire le obiezioni accolte dal TAR, il 13 giugno scorso si è consumato un nuovo atto della vicenda.
Con l’ordinanza 162, appunto del 13 giugno, determinata dal TAR, sembrerebbe nuovamente sospesa l’autorizzazione data dal Comune di Olbia, sulla base dei ricorsi presentati da Bricofer Group S.p.A. e Ottimax Italia S.p.A.. Non solo. Oltre alla sospensione i magistrati Tito Aru, Presidente, Antonio Plaisant, Consigliere, Estensore e Jessica Bonetto, Consigliere hanno fissato una nuova udienza, per “per la trattazione di merito del ricorso” il prossimo 21 novembre 2024.
Nell’ormai intricatissima vicenda le motivazioni di quest’ultima ordinanza sono le seguenti:
“Ritenuto che l’istanza cautelare proposta in ricorso sia assistita da fumus boni iuris relativamente alle censure d’illegittimità costituzionale sollevate nei confronti della nuova disciplina regionale applicata dal Comune di Olbia, laddove quest’ultima estenderebbe irragionevolmente la possibilità di utilizzare la procedura autorizzativa semplificata anche a strutture di vendita, come quelle ora in discussione, volte al commercio di prodotti non ingombranti, in relazione alle quali, pertanto, non parrebbe emergere quella necessità di derogare agli ordinari limiti di superficie espositiva che segnano il passaggio dalla procedura autorizzativa semplificata a quella ordinaria.
Ritenuto che sussista il requisito del periculum in mora, emergendo dagli atti di causa la circostanza che le opere edilizie avviate dalle società controinteressate hanno ormai raggiunto uno stadio avanzato di realizzazione, per cui può ragionevolmente presumersi che, lasciando inalterata l’efficacia dell’autorizzazione impugnata, la conseguente apertura del nuovo punto vendita interverrebbe prima della decisione della causa nel merito, tanto più nell’ipotesi in cui il Collegio decidesse di sospendere il giudizio per portare all’attenzione della Consulta la sopra citata questione di legittimità costituzionale.
Ritenuto, pertanto, che l’istanza cautelare proposta dalle ricorrenti meriti accoglimento, con la conseguente fissazione dell’udienza dedicata alla trattazione della causa nel merito in una data quanto più possibile ravvicinata, tenuto conto della delicatezza della res controversa e dell’esigenza, invero comune a tutte le parti, di ottenere in tempi rapidi una risposta giurisdizionale completa e definitiva”.
Le parti non hanno rilasciato dichiarazioni.
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