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EDRA e le insegne firmatarie contro i pagamenti a 30 giorni


Mentre la commissione per il mercato interno (IMCO) del Parlamento europeo ha avviato il dibattito, l’associazione ha riunito le PMI europee per manifestare il suo dissenso. Con un nuovo appello.

Tuttavia, secondo quanto dichiarato da EDRA, in seno al Parlamento europeo prevale un certo buon senso, perchè “Quando anche i politici di estrema sinistra – non tradizionalmente amici della vendita al dettaglio – dicono ai loro colleghi dell’IMCO che i termini di 30 giorni ridurranno il flusso di cassa e porranno enormi problemi alle imprese, si sa che c’è un problema serio”.

L’associazione si augura che il messaggio arrivi al relatore e all’unità PMI della Commissione impegnata nel dibattito, in sede di commissione IMCO, che si concluderà il prossimo 22 febbraio. L’auspicio di EDRA è che il relatore scenda a compromessi, in caso contrario “saremo di nuovo qui tra 12 mesi, molto probabilmente con un gruppo di deputati al Parlamento europeo completamente nuovo”.

Nel frattempo le insegne Weldom, Bricorama, Brico Cash, Bricomarché, Mestarit, Bricolife, United Hardware, Planzen-Kolle, Bricocentero e il segretario di EDRA, John Herbert, lo scoros 4 dicembre hanno veicolato un nuovo appello che riportiamo di seguito:

OGGETTO: Pagamenti in ritardo – la cancellazione dell’articolo 3.1 salverà posti di lavoro e mezzi di sussistenza

A nome dei sottoscritti marchi indipendenti di retaIl e delle migliaia di piccoli negozi di ferramenta sotto l’egida dell’Associazione Internazionale Ferramenta, invitiamo i membri del parlamento europeo ad opporsi alla riduzione dei termini di pagamento a 30 giorni prevista dall’articolo 3 della proposta della Commissione sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che sarà discussa dall’IMCO il 4 dicembre.

I 30 giorni premieranno:

  • le piattaforme on line che registrano le transazioni al di fuori dell’Europa e non contribuiscono in alcun modo alle comunità locali
  • le banche che infliggeranno alti tassi di interesse ai piccoli rivenditori per finanziare le loro scorte
  • la Cina, dove i fornitori offriranno termini di 90 giorni ai loro clienti europei.

Questi sono i tre grandi vincitori del cosiddetto pacchetto di sgravi per le PMI. La valutazione d’impatto della Commissione ha ignorato tutte le conseguenze indesiderate del suo piano e le piccole imprese dovranno raccoglierne i cocci.

In qualità di piccoli imprenditori che rappresentano punti vendita indipendenti di bricolage, giardinaggio e ferramenta, siamo favorevoli a misure che penalizzino i ritardi di pagamento. Ma chiediamo agli eurodeputati di farlo garantendo il diritto fondamentale alla libertà contrattuale, che è alla base della nostra economia e dei nostri mezzi di sostentamento.

Senza la libertà contrattuale, l’ambiente del commercio al dettaglio in Europa si sposterà ulteriormente verso un modello online, cambiando in peggio il volto delle comunità locali.

Il pacchetto di sgravi per le PMI non porterà altro che dolore e difficoltà alle piccole imprese in un momento in cui stiamo già affrontando notevoli problemi esterni.



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