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Cucine in cartone made in Italy

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Una start up stampa cucine in cartone identiche a quelle vere. E’ questo il progetto tutto italiano di un’azienda che vuole produrre arredamenti realistici, in cartone stampato, ad alta definizione.

Del resto, gli studi del settore immobiliare sono concordi: valorizzare un immobile prima di venderlo riduce il tempo di permanenza sul mercato del 70% ed azzera la trattativa. Questo è l’effetto dell’home staging, in italiano “valorizzazione immobiliare”, disciplina nata in America oltre 50 anni fa che si occupa di presentare al meglio gli immobili in vendita per mostrare all’acquirente tutto il potenziale della casa tramite l’utilizzo di arredamento temporaneo, elementi di design e fotografie professionali.

Semplificare l’home staging è l’obiettivo di RE.DA start up che sfrutta la stampa digitale ad alta definizione combinata con la versatilità del cartone per abbattere i costi, azzerare i tempi e snellire la logistica legata all’ arredare casa temporaneamente.

L’idea nasce dall’incontro tra Fabiano Gollo, da due generazioni immerso nel “cartone” grazie allo scatolificio di famiglia, Ica Imballaggi, ed Elisabetta Rossi, home stager professionista e formatrice per l’home staging.

“ A 23 anni comincio a lavorare nell’azienda di famiglia – spiega Gollo -. Col passare degli anni il lavoro si fa più intenso, l’azienda cresce ed investe in nuove tecnologie con lo scopo di affrontare il mercato degli espositori per il punto vendita. Sviluppiamo una sezione dedicata alle lavorazioni digitali e mi rendo subito conto che la cosa è più grossa di noi. Viste le enormi potenzialità del settore decido di mettere questi nuovi macchinari a disposizione di tutti e di lanciare un appello ad architetti, designer ed artisti affinchè le utilizzino. Pochi giorni dopo entra in ufficio una ragazza chiedendo un foglio di cartone da utilizzare per una cucina. Mi dice che si occupa di home staging e che, per simulare gli ingombri degli arredi negli ambienti vuoti, utilizza moduli di cartone bianchi. Una soluzione minimale ed al contempo innovativa rispetto alle alternative usuali come, ad esempio, dei cavalletti sormontati da un ripiano. Lì nasce l’idea: penso alla leggerezza ed alla versatilità del cartone. Penso alla definizione che abbiamo raggiunto con la stampa digitale. Penso a quanto deve essere difficile e costoso, per un home stager, arredare un immobile vuoto e sgomberarlo pochi mesi dopo. Penso a quanto siano voluminosi gli arredi in commercio…Ci penso e la richiamo”.

I primi sforzi si sono concentrati sulle cucine, da sempre la componente più onerosa e complessa da gestire, ma sono in cantiere anche bagni, camere, living e complementi d’arredo.

“Abbiamo già riscosso moti consensi tra chi lavora nel settore immobiliare, anche se le applicazioni potrebbero essere anche ulteriori, ad esempio come scenografie per fotografi e per video o anche per temporary shop. Le potenzialità sono straordinarie ed infatti c’è molto interesse dai potenziali investitori”, ha concluso Gollo.

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