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Prossimo step, il Natale. Sarà on line?


Terminata l’estate più drammaticamente particolare degli ultimi cinquant’anni a causa della pandemia da coronavirus, ci apprestiamo ora ad affrontare un autunno e un inverno che, nei fatti, nessuno sa realmente come andrà.

Per questo motivo è bene pensarci prima per non farsi trovare impreparati come è successo nella scorsa primavera quando il virus iniziò la sua devastante azione.

L’appuntamento commercialmente più importante del prossimo trimestre sarà, come sempre, il Natale, con la corsa all’acquisto di addobbi, decorazioni, luminarie e naturalmente regali da mettere sotto l’albero. Per i centri brico e i garden center si tratta di un’opportunità di fatturato che non si può perdere.

Il coronavirus ha spostato necessariamente una significativa porzione degli acquisti degli italiani verso l’ecommerce. Secondo i dati presentati nel maggio scorso al Netcomm Forum, da gennaio a maggio 2020, sono stati 2 milioni i nuovi consumatori online, che hanno portato il totale dei compratori online italiani a quota 29 milioni. Per capire quanto la pandemia e il lockdown possano aver inciso basta ricordare che nello stesso periodo dello scorso 2019 i nuovi consumatori approdati all’ecommerce furono 700 mila, poco più di un terzo di quelli registrati quest’anno. Dati confermati anche dall’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano.

Questa “esplosione” degli acquisti online, che in regime di lockdown è cresciuta molto per necessità, certamente avrà un seguito nei prossimi mesi fino agli acquisti natalizi. Di quei 2 milioni di consumatori online dei primi mesi dell’anno, una buona porzione ripeteranno l’esperienza dell’acquisto online, anche se fuori, come ci auguriamo, dalla logica della necessità.

A fronte dell’indiscutibile crescita dell’ecommerce bisogna comunque dire, come abbiamo avuto modo di sottolineare dalle pagine del nostro web magazine, che il negozio fisico di brico e garden non ha sofferto particolarmente anzi, nel primo semestre 2020 ha molto recuperato in termini di vendite e di valore delle stesse.

Un Natale in rete

Veniamo ora a qualche riflessione specifica sul Natale, periodo dell’anno commercialmente molto importante. Secondo un sondaggio Ipsos svolto per Google, nel 2019 il 62% degli acquirenti italiani ha dichiarato di aver fatto un acquisto natalizio online.

Sulla base di tali presupposti è evidente che una presenza efficace sul mercato per tutta la distribuzione (tradizionale, organizzata o specializzata) non può più prescindere da una presenza online ben strutturata e curata sia sul fronte della velocità che dell’esperienza utente. Questo significa un sito web semplice, chiaro, facile e veloce da navigare e ricco di tutte le informazioni necessarie al consumatore per fare la propria scelta e trasformarsi in cliente.

Una cura professionale del proprio sito è indispensabile sia se contiene uno shop online ma anche se si limita a offrire informazioni sull’azienda e sui prodotti.

Se poi consideriamo il periodo particolare, con tutte le indispensabili preoccupazioni, prima tra tutte evitare gli assembramenti, capiamo come non solo la grande distribuzione, ma anche il piccolo negozio di prossimità deve prendere seriamente la propria presenza online. Sempre sulla base del sondaggio Ipsos che abbiamo citato, il 57% degli italiani ha dichiarato (in questo periodo e per i mesi successivi) di preferire per i propri acquisti il negozio piccolo vicino a casa, dove l’ingresso è regolato e molto contenuto (1 o 2 persone per volta).

Le informazioni sui prodotti si cercano in internet

Se la distribuzione ha ben capito durante il lockdown il valore dell’online in quanto canale commerciale, la produzione, grandi e piccole marche, non può trascurare il fatto che le prime informazioni sul prodotto che intende acquistare il consumatore le cerca in rete.

Tutte le indagini svolte in questo senso da diversi istituti di ricerca evidenziano che il 95% degli italiani dotati di un collegamento a internet raccolgono informazioni e confrontano i prezzi navigando nei diversi siti che Google propone a fronte di una loro specifica ricerca.

Questo per le aziende significa da un lato avere un proprio sito web chiaro, completo, veloce e facilmente navigabile, dall’altro cercare di promuovere i propri prodotti, sia tramite inserzioni pubblicitarie (banner) che inserimento di contenuti di approfondimento sui siti e sui web magazine, preferibilmente specializzati per evitare dispersione del messaggio e dell’investimento.

Avere una cura particolare dei mezzi web a cui affidare il proprio investimento è molto importante. Una scelta oculata consente di ottimizzare gli investimenti, raggiungendo consumatori effettivamente potenzialmente interessati al nostro prodotto.

Rincorrere la quantità di contatti affidando il proprio budget ad agenzie, società e centri media che “spammano” il nostro banner su una grande quantità di siti con l’obbiettivo di raggiungere il maggior numero di contatti, non sempre è la strategia più corretta, soprattutto se non si vendono prodotti mass market. È normalmente meglio fare la fatica di individuare i siti specializzati nel proprio comparto più affidabili e riconosciuti.

Per intenderci il banner che promuove una motosega non può stare, come ci è capitato di vedere, in un portale specializzato nella cura delle unghie femminili: fa sorridere gli utenti e disperde porzioni di budget che potrebbero offrire altre soddisfazioni.

Nella comunicazione web commercialmente orientata bisogna infine comprendere anche una buona presenza nei social network, ma di questo argomento parleremo in un prossimo articolo.



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