Il mercato negli ultimi anni è cambiato, è un dato di fatto. Un cambiamento determinato da un susseguirsi di fattori che vanno dal Covid all’inflazione. Cos’è successo nel settore ferramenta, giardinaggio, brico in senso generale?
Lo abbiamo chiesto agli addetti ai lavori, ai professionisti del settore in occasione di Sicilferr, la fiera dedicata che si è svolta in Sicilia, in occasione della quale abbiamo tracciato una panoramica dei key point del comparto oggi.
Su alcuni aspetti il coro è unanime: l’innovazione sta nel servizio ai fornitori e questo vuol dire velocità di consegna, formazione, consulenza costante, offerta sia offline che online. L’eCommerce B2B è sempre più rilevante oltre che necessario, il settore non soltanto è vivace ma offre buoni margini di crescita.
A questo si aggiungono alcuni cambiamenti sostanziali che indicano un ampliamento dell’offerta merceologica delle ferramenta, più presenti al sud e con storia e tradizioni antiche, che inglobano nella loro offerta anche articoli di più categorie per soddisfare il più possibile le esigenze del consumatore moderno. Questo il quadro che emerge dalle dichiarazioni di chi questo settore lo vive quotidianamente.
I settori più o meno performanti
“Nell’ultimo anno, i volumi delle vendite sono diminuiti anche se si è assistito a un incremento di fatturato determinato da un aumento dei prezzi. Analizzare i dati in un contesto di questo tipo fa registrare una crescita che di fatto non c’è stata. E ce ne accorgiamo oggi che i prezzi stanno tornando nella norma”. È l’analisi di Sebastian Galimberti, ideatore di SicilFerr e titolare di Ma.Mu., una società con sede a Milano che si rivolge ai mercati di ferramenta e fai da te, il quale ci fornisce anche i numeri del settore. “In Italia -dice- sono attive 18mila partite iva, riconducibili al mercato ferramenta. Quelle pure sono di fatto 16mila e al sud c’è un grande fermento di piccole attività, meno presenti al nord dove avanza spedita la gdo. In area Nielsen 3 e 4, inoltre, si concentra un ampio numero di distributori e grossisti, in numero decisamente maggiore rispetto alle altre aree del Paese”.
Quali i settori più o meno performanti? A riguardo Galimberti sottolinea: “Aumenta il settore del giardino, soffre quello delle piscine che ha avuto un’impennata nel periodo della pandemia e che oggi ha invece subìto una battuta di arresto. Cresce anche l’anti infortunistica perché si presta maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro”.
L’andamento del settore: la visione di brand, distributori e grossisti
“Il mercato è cambiato e noi abbiamo dovuto attuare delle scelte per assecondare i cambiamenti in atto-sottolinea Alessandro Del Prete, direttore vendite del gruppo Fervi-. Lo scorso anno abbiamo rivisto i prezzi di listino al ribasso e lanceremo presto un nuovo catalogo. Abbiamo assistito a una contrazione del privato mentre aumenta il professionista. E questo è determinato da un totale cambiamento delle abitudini. In un quadro di questo tipo avere un’offerta trasversale è l’arma vincente”.
Le normative relative all’edilizia hanno, com’è ovvio, alimentato un preciso reparto cresciuto in maniera esponenziale. “Il settore edile è quello che ha ottenuto tra le performance migliori -spiega Pasquale Orlando Catania, responsabile marketing e comunicazione DFL-. Il tratto più interessante delle dinamiche di consumo di oggi è che ci siamo accorti che i comportamenti di acquisto dei rivenditori assomigliano molto di più a quelle del consumatore finale. Questo significa che si evitano le grandi scorte di magazzino e per rispondere in tempo reale alla domanda si compra quel che serve nell’immediato. Le consegne più brevi alimentano un meccanismo simile e permettono ai negozianti di acquistare quello che sono sicuri di vendere”.
Sul problema delle scorte interviene Marcello Taormina, responsabile commerciale Eurogross confermando, al tempo stesso, la decrescita del settore delle piscine. “Non è stato un buon anno per questo segmento di mercato -afferma-. In epoca di pandemia c’è stata una richiesta enorme con punte di incremento fino al sessanta per cento. Oggi però siamo tornati agli standard precedenti e quanti non hanno previsto questa possibilità si sono trovati con scorte di magazzino che non riescono a smaltire”. Taormina punta l’attenzione anche su un altro aspetto interessante: “Il mercato, in generale, -dichiara- risente della concorrenza della vendita online. Oggi il competitor del ferramentista non è più il negoziante vicino ma un mondo più vasto e articolato facilmente raggiungibile con un click”.
Sulla necessità di ridurre le scorte insiste anche Rossella Cardinale, alla guida dell’azienda di famiglia. “Chi aveva materiale in magazzino -asserisce- si è trovato con scorte che non può utilizzare e lo stesso materiale è andato a svalutarsi. Per questo motivo assistiamo a una nuova tendenza, ossia fare sempre meno magazzino. I consumi, infatti, si sono ridotti e il risparmio è aumentato”.
In termini di referenze in tanti propendono a dire che il futuro sta nella batteria unica per gli elettroutensili. A riguardo Rossella Cardinale aggiunge: “La batteria sarà il futuro”.
Facci sapere cosa ne pensi