Il contract? Un’opportunità per i garden center
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Il salone “Greenscape. The garden and outdoor contract fair” debutterà a ottobre 2023 all’interno della sessantesima edizione di TTG Travel Experience e in particolare della nuova manifestazione “InOut – The contract community”.
L’evento è firmato VGroup, società organizzatrice di MyPlant & Garden, dalla scorsa estate parte di IEG (Italian Exhibition Group). A Valeria Randazzo, ceo e founder di VGroup, abbiamo chiesto quali sono le novità della manifestazione e a quali richieste del mercato, anche dei garden center, è pronta a rispondere.
Qual è il target a cui si rivolge la nuova manifestazione Greenscape?
Greenscape si rivolge agli operatori del mondo dell’accoglienza in senso ampio: ospitalità, hôtellerie, wellness & SPA, horeca, e poi realtà commerciali, grandi complessi residenziali, centri sportivi, musei, ville storiche, strutture sanitarie… intendiamo intercettare decisori, stakeholder e imprenditori intenzionati a valorizzare i propri spazi esterni, partendo dal paesaggio, dal verde, dalla natura. Si tratta di committenze dal significativo potere d’acquisto che, in fiera, avranno modo di vedere dal vivo quanto sia bello, potente ed efficace un buon progetto del paesaggio.
Durante l’evento saranno in mostra esempi di realizzazioni di giardini e spazi outdoor, stili e suggestioni, “chiavi in mano”: quali e quante professionalità sono coinvolte nei progetti proposti al pubblico?
Puntiamo a coinvolgere in primis dai sei agli otto paesaggisti. Loro saranno i capifila di ogni progetto, penseranno le ambientazioni in base a una committenza e – in accordo con la commissione tecnica di Greenscape che valuterà estetica, fattibilità, funzionalità e altre qualità della proposta – le realizzeranno in fiera. E lo faranno coordinando l’intervento di realizzatori del verde, di giardinieri, e inserendo una selezione delle migliori aziende partner, quelle con le quali spesso lavorano o con le quali vogliono intraprendere future collaborazioni, per il completamento della realizzazione, ossia aziende di illuminazione, pavimentazioni, coperture, arredi, acqua e così via, con relative professionalità coinvolte.
Quali sono i vantaggi che l’intera filiera può trarre dalla manifestazione?
Invadere di verde e bellezza gli spazi esterni è un vantaggio per tutti, in generale. La pacifica invasione del mondo contract e accoglienza costituisce il capovolgimento di un vecchio paradigma estetico, pratico e progettuale: il verde non è più l’ultimo elemento di semplice abbellimento a cui pensare. Il verde e gli spazi esterni sono il punto da cui partire. Ed è sempre più così per i clienti dei nostri visitatori: il mondo residenziale spalanca le porte all’esterno, gli spazi aperti sono una richiesta esplicita dell’abitare, residenziale o turistico, permanente o temporaneo che sia. La filiera del verde è pienamente coinvolta in questi processi: produce, fa ricerca, semina, fa manutenzione, nutre, programma.
Il contract è un’opportunità anche per il mondo dei garden center? In che modo?
Siamo convinti che si aprano molte possibilità per i centri giardinaggio. Il verde continua a produrre valore se è oggetto di manutenzione, se è nutrito a dovere, irrigato, disciplinato. Immaginiamo che i Garden Center possano diventare i punti di riferimento di queste attività e delle professionalità coinvolte. C’è poi un tema di completamento e continuità tra le atmosfere dell’esterno e quelle dell’interno: se la cura, la qualità e l’estetica tipiche dell’interior scivolano negli spazi esterni, il verde e i suoi accessori potranno diventare protagonisti nelle aree di filtro e annullare le barriere tra in e out. Terzo elemento da considerare è ciò che chiamiamo ‘acquisto di ritorno’: è un fenomeno che abbiamo già individuato per quanto riguarda le attrezzature e gli arredi del turismo outdoor. Le strutture ricettive vanno incontro alle esigenze del turista, o dell’abitante temporaneo, modificando lo scenario dell’accoglienza in chiave green. Una volta tornato alla propria residenza stabile, il cliente cerca per quanto possibile di riproporre ciò che ha reso così gradevole la propria esperienza di ospitalità. In scala minore, solitamente. Una scala che ha nei centri giardinaggio il proprio punto di riferimento.
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