Ferramenta tra resilienza e ricambio generazionale
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La filiera della ferramenta italiana mostra una resilienza strutturale, ma il futuro passa per il ricambio generazionale e la salvaguardia degli equilibri tra distribuzione e dettaglio. Il commento alla ricerca presentata da Format Research mette in luce sfide e strategie del settore.
Il ruolo del grossista nella ferramenta italiana resta centrale, nonostante le trasformazioni in atto. È quanto emerge dall’analisi presentata da International Hardware Fair Italy e che ha visto riuniti, in una tavola rotonda a commento e organizzata a cura di Giulia Arrigoni (TEN-diyandgarden) per International Hardware Fair Italy., Sabrina Canese (presidente Assofermet Ferramenta), Francesca Bellini (Ferramenta Bellini) e Oscar Fusini (direttore Confcommercio Bergamo).
“La figura del grossista è ancora un unicum in Europa”, ha sottolineato la presidente Sabrina Canese, “e, contrariamente a quanto si pensa, non fa concorrenza al dettagliante, ma sviluppa servizi su misura: logistica, consulenza, cataloghi personalizzati”.
Ricambio generazionale: l’urgenza silenziosa
Il dato più allarmante riguarda l’età media degli operatori. Nell’ingrosso, il 26% ha più di 65 anni, il 18% tra i 60 e i 65 e il 33% tra i 50 e i 59.
Numeri simili anche nel dettaglio. “Il passaggio generazionale è un tema su cui riflettere urgentemente,” avverte Canese. “Se non attiviamo percorsi, anche non familiari, perdiamo competenze e capacità di innovazione. Un over 65, per quanto illuminato, non ha la stessa prontezza al cambiamento di un nativo digitale”.
Bergamo, un ecosistema particolare
Per Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo, il contesto territoriale fa la differenza. “La provincia di Bergamo è un habitat unico, con un tessuto imprenditoriale forte nella manifattura e nelle costruzioni, che alimenta la domanda per ferramenta e grossisti. Non è un caso se il numero dei grossisti supera quello dei dettaglianti e se questi ultimi sono scesi sotto le 100 unità”.
Il sistema bergamasco, evidenzia Fusini, ha reagito alle difficoltà investendo in logistica leggera, riducendo lo stoccaggio e affrontando il caro-immobili. “La resilienza delle imprese bergamasche si basa su dimensioni medie più elevate e una capacità di adattamento costante”.
Investimenti e consulenza: la visione dal campo
Dalla voce di chi opera direttamente emerge un’attenzione crescente all’andamento macroeconomico. “Oggi non si può più investire a cuor leggero”, spiega Antonella Bellini, “serve quasi un consulente economico-politico per valutare l’impatto delle decisioni globali sulla nostra catena di fornitura. Ma restare fermi non è un’opzione”.
L’attenzione si concentra sulla rapidità di servizio e sulla capacità di rispondere in modo puntuale alle richieste del cliente, anche in un contesto normativo sempre più complesso. Bellini sottolinea: “Oggi il valore del servizio è anche nella capacità di supportare il cliente nella gestione di prodotti che cambiano per legge o diventano obsoleti rapidamente”.
Normative europee e filiera sotto pressione
Il tema normativo è particolarmente sentito. Canese ha citato l’impegno di Assofermet sul regolamento CIBAM (meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere). “Abbiamo chiesto deroghe per le imprese sotto i 25 milioni di euro di importazioni annue, ottenendo un primo tetto a 50 tonnellate, con l’obiettivo di estenderlo a 500”, ha spiegato.
Altro fronte critico è la proposta europea sull’obbligo di pagamento a 30 giorni. “È un attacco alla libertà contrattuale – evidenzia Canese – ma il vero problema è che, superata la scadenza, il recupero crediti è spesso impossibile”.
Filiera e prossimità: un equilibrio da preservare
Fusini chiude con un appello alla salvaguardia degli equilibri nella filiera distributiva: “Il rispetto tra ingrosso e dettaglio è ancora forte nella ferramenta, anche a Bergamo, dove i grossisti preferiscono acquistare da altri grossisti, mentre alcuni dettaglianti cercano margini rivolgendosi ai produttori”.
In un mercato dove la prossimità e la capillarità sono ancora valori aggiunti – soprattutto nelle aree montane – difendere il commercio di vicinato significa anche sostenere la qualità della vita urbana.
“La ferramenta, con tutte le sue complessità, resta un’isola felice rispetto ad altri settori commerciali”, conclude Fusini. “Tiene, lavora e contribuisce alla forza del manifatturiero. Ma per garantirne il futuro, servono politiche lungimiranti e partecipazione associativa”.
La sessione convegnistico/formativa si è inserita all’interno della seconda edizione dell’IHF Italy; seconda edizione che ha ribadito il ruolo di Koelnmesse come punto di riferimento per il comparto ferramenta, edilizia, DIY, garden & outdoor, sicurezza, vernici e utensileria industriale a livello europeo.
La prossima edizione italiana è già stata annunciata: appuntamento a Bergamo il 5 e 6 maggio 2027.
Vedi anche gli altri convegni dell’International hardware Fair Italy 2025:
Home Improvement, l’era dell’ibridazione. Canali distributivi a confronto
ColorDay 2025: il colore protagonista della multispecializzazione

Ferramenta Bellini

Assofermet Ferramenta

Confcommercio Bergamo
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