Conclusa l’edizione 2016 del Bricoday
Pubblicato il
Anche quest’anno si è concluso il BricoDay confermandosi come il punto d’incontro nazionale del mercato del bricolage moderno. Non abbiamo ovviamente i dati relativi all’affluenza perché stiamo scrivendo a poche ore dalla chiusura dei cancelli, tuttavia, per quello che abbiamo potuto vedere durante la nostra visita, l’afflusso degli operatori all’evento si è mantenuto di ottimo livello.
Lo stesso non possiamo dire per l’Hardware Forum, il salone della ferramenta “gemellato” al BricoDay, che stenta a decollare sia sul fronte del numero degli espositori che dei visitatori. Contrariamente al BricoDay, nel caso dell’Hardware Forum, bisogna tenere conto che far uscire i titolari dai propri negozi di ferramenta non è per niente facile, in più, nello specifico mercato esiste un appuntamento storico come l’Eisenwarenmesse di Colonia che, con i suoi 2.500 espositori, circa, è l’evento europeo, e non solo, di riferimento. Oggi per una ferramenta del centro o del sud Italia, con i voli low cost e gli alberghi di Booking.com, andare a Milano o a Colonia poco cambia in termini di costo … inoltre, a Colonia servono lo stinco e dell’ottima birra, e non pensiate che sia un dettaglio.
Tornando al BricoDay è d’obbligo parlare del convegno che da sempre è il cuore pulsante dell’evento. Sul palco si sono alternati professionisti moderati e stimolati da Luigi Rubinelli, giornalista tra i massimi esperti che abbiamo in Italia in tema di GDO. La platea non era affollata come negli anni scorsi, d’altro canto bisogna considerare che l’importante crescita della parte espositiva (circa 200 espositori) e il poco tempo a disposizione (ricordiamo che il BricoDay dura sostanzialmente una giornata lavorativa di 8 ore), impongono ai visitatori una scelta: o convegno, o stand.
Non riassumeremo in questa sede i singoli interventi, che certamente potremo ritrovare integrali nei prossimi giorni nel sito dell’organizzazione, possiamo però evidenziare come i protagonisti della giornata siano stati internet, in quanto opportunità tecnologica e il moderno consumatore, millenial ma anche silver, che, proprio grazie alla rete si è preso quel posto al centro del mercato, dal quale influenzare e determinare lo sviluppo sia della produzione che della distribuzione del settore.
L’esortazione agli operatori che tutti i relatori hanno sostenuto dal palco è stata rivolta alla presa di coscienza che internet ha fatto crescere il consumatore, che oggi scegli in maniera assai più informata e consapevole rispetto a ieri.
Si tratta di un cambiamento, quello imposto dal consumatore molto articolato, ma soprattutto molto veloce. Il problema è che “il mondo del retail – ha spiegato Sergio Giroldi, ceo di Obi Group – non ha ancora metabolizzato che è il momento di alzarsi e correre”. Allo stesso modo, Alberto Casati, general manager southern Europe di Stanley Black&Decker, ha sottolineato come il canale moderno oggi è l’online e che quella distribuzione che fino a ieri definivamo moderna, oggi è il “nuovo tradizionale”.
In sintesi, il consumatore è cambiato e continua ad evolversi con una velocità impressionante, il settore invece, sia nella produzione che nella distribuzione, è in forte ritardo. “Tante aziende brico – ha spiegato Fabrizio Valente, partner fondatore di Kiki Lab – pensano che il cambiamento verrà e non capiscono che invece è già avvenuto.”
Che cosa fare? In realtà dal convegno non sono uscite risposte in tal senso, però un suggerimento interessante alla distribuzione “fisica”, sul quale vale la pena riflettere, è venuto da Casati in chiusura del suo intervento: “non bisogna copiare quello che l’ecommerce sa fare, ma fare quello che l’ecommerce non può fare”.
Oltre alle interessanti analisi che abbiamo molto sinteticamente riassunto, nell’ambito del convegno, nella sessione pomeridiana, Bricolife e Gruppo Made hanno presentato le linee guida dell’accordo stipulato in vista di un significativo avvicinamento dei mondi bricolage ed edilizia.
Approfondimenti:
Bricoday apre alla ferramenta (filmato dell’annuncio)
Facci sapere cosa ne pensi