Da Bricoday a “miniMacef” il passo è breve

L’organizzazione dichiara 10.350 accessi al Bricoday 2025, con una crescita del 15% rispetto al 2024. Un’edizione quindi di successo che ci ha stimolato alcune riflessioni.
La prima importante novità dell’appena concluso Bricoday 2025 è senza dubbio il cambio di sede dai padiglioni del Portello di Fiera Milano a quelli di Rho-Pero. Una scelta imposta dalla destinazione al Portello del Media Center delle Olimpiadi invernali e degli studi RAI allestiti per l’occasione, ma che si è rivelata gradita dalla maggioranza degli espositori per la comodità di accesso sia in sede di allestimento che disallestimento, oltre che per una maggiore facilità di parcheggio durante la manifestazione.
Unico neo la distanza dei padiglioni 22 e 24 dall’uscita della fermata della metropolitana che, a causa di un non sempre perfetto funzionamento dei tapis roulant di Fiera Milano, ha costretto molti visitatori a una lunga passeggiata, non sempre gradita. Ma questo esula dalle competenze degli organizzatori del Bricoday che, comunque, aveva attivato una navetta. Utile ma sconosciuta a molti, magari vale la pena intensificarne la comunicazione.
Una volta entrati nei padiglioni ci si poteva rendere conto di come una fiera di dimensioni contenute non possa essere perfettamente a suo agio nell’immensità dei padiglioni di Rho-Pero. La maglia adottata per la messa in pianta della manifestazione era decisamente larga; tuttavia, questo non ha disturbato espositori e visitatori, che hanno anzi avuto modo di godere di spazi più ampi e aperti per aggirarsi tra gli stand.
Cresce il reparto Casa
La composizione merceologica del Bricoday 2025 si è concretizzata con una evidente crescita del settore casa (come testimoniato anche dalle interviste raccolte tra le aziende durante la fiera dal nostro esperto Carlo Botta), che con 169 aziende si avvicina in maniera significativa al comparto tecnico e fai da te (196 aziende). Leggera crescita nello spazio Garden (68 aziende) a fronte di un leggero calo nel Digital Village e in Brico Luce.
Un’evoluzione in linea con i cambiamenti che stiamo assistendo nella GDS del settore che, anno dopo anno, si sta staccando dal tradizionale concetto di bricolage per approdare a quello che viene definito home improvement. In questo senso Bricoday dimostra di seguire ed assecondare quelle che sono le tendenze del settore e di quello che da sempre è il suo target di riferimento: la grande distribuzione specializzata.
Dal Bricoday al mini Macef
Certo è che i visitatori più attempati di questa edizione del Bricoday non hanno potuto evitare di fare un tuffo nel passato ricordando l’impianto merceologico del vecchio e glorioso Macef (Mostra Articoli Casalinghi e Ferramenta) che per quasi 100 edizioni e 50 anni di attività, fino al 2013, è stato un grande punto di riferimento per il settore.
Ricordiamo che Fiera Milano avrebbe trasformato il vecchio Macef, prima in Homi, dal 2014 al 2024, per approdare oggi a Milano Home, che terrà la sua prossima e terza edizione dal 22 al 25 gennaio 2026.
Ovviamente, considerando la grande diversità delle dimensioni, per quanto riguarda Bricoday non si può altro che parlare di un mini Macef, che, supponiamo (ma questa è solo una supposizione), non potrà svilupparsi sul fronte “prodotti per la casa” proprio per la presenza nel calendario di Fiera Milano di Milano Home, manifestazione di proprietà di Fondazione Fiera Milano e organizzata da Fiera Milano Spa. A buon intenditor poche parole.
Gli amici visitatori
Sul fronte visitatori è stata evidente un’ottima affluenza nella mattina del primo giorno, andatasi poi a ridurre nel corso del pomeriggio. Il secondo giorno ha visto alla mattina un’affluenza pari al pomeriggio del primo giorno, quindi discreta, con un deciso calo, come sempre accade, in vista della chiusura della manifestazione.
Detto questo, il target di riferimento, costituito dalla GDS e dalla distribuzione moderna del settore, è certamente ben rappresentato e ormai riconosce nel Bricoday l’appuntamento annuale a cui non mancare.
Il mood che si avverte chiacchierando e ascoltando le chiacchiere si avvicina a quello del tradizionale pranzo natalizio in famiglia. Evento al quale non si può mancare, che raccoglie tutti gli appartenenti al clan, che peraltro, almeno per la maggior parte, non si incontrano durante l’anno nemmeno su whatsapp.
In questo senso Bricoday conferma la distanza dalle vecchie fiere tradizionali regolate dalla copia commissioni e dagli ordini raccolti in fiera (questo non vuol dire che qualche ordine ci scappi pure al Bricoday), per confermarsi comunque come appuntamento irrinunciabile per incontrare parenti, vicini e lontani, vecchi amici, amici degli amici e semplici conoscenti.
È forse su questo fronte che Bricoday può cercare e trovare ambiti di crescita: consolidata la quantità e la qualità dei visitatori, vale la pena di pensare alla qualità della visita. Su questo fronte servono idee nuove da parte dell’organizzazione e volontà alla collaborazione da parte degli espositori. “Dici poco”: sento sin d’ora la voce di chi è arrivato alla fine della lettura di questo articolo.

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