I relatori del BricoDay 2009 che hanno, tramite le loro esperienze, indicato alcune importanti linee di tendenza nell’approccio alle nuove esigenze del mercato e del consumatore, appartenevano tutti al mondo della distribuzione e della produzione di prodotti per il bricolage. Li citiamo rapidamente perché, non potendo pubblicare integralmente le loro relazioni, sia per una questione di spazio sia perché potrete consultarle comodamente con il fascicolo allegato alla rivista BricoMagazine di settembre/ottobre, di prossima uscita, tenteremo una sintesi complessiva dei messaggi emersi. Per quanto riguarda invece gli aspetti numerici e statistici emersi durante il BricoDay 2009 vi rimando ai link qui a fianco nella Rotta di Navigazione.
Per la produzione erano presenti in qualità di relatori: Luigi Nespoli, presidente NespoliGroup, Alberto Casati, general manager Black&Decker Italia e Balcani e Gianluca De Vito, responsabile trade marketing della Industrie Valentini; per la distribuzione: Vincent Gentil, amministratore delegato di Leroy Merlin Italia, Antonio Magnaghi, amministratore delegato OBI Italia, Enrico Gardino, amministratore delegato di Self e Urano Massai, presidente di Job&Hobby.
Sia per l’industria che per la distribuzione quello che è emerso con grande chiarezza è il ruolo centrale del consumatore e la necessità di lavorare per raggiungere la sua soddisfazione. Interessante è stata la classificazione esposta da Antonio Magnaghi del cliente OBI che si divide in un 42,8% di “non orientati”, che non hanno una particolare propensione al bricolage, hanno una bassa manualità, sono attenti al risparmio e si cimentano in lavori semplici; un 46,4% di “soft bricoleur”, che intervengono con piacere in casa e in giardino, hanno una buona propensione al bricolage e a cimentarsi a fare anche qualcosa in più rispetto alle loro effettive capacità; un 5% di “hard bricoleur”, che sono gli appassionati con un alto livello di manualità, mentre il restante 5,8% sono i “professionisti”, che ormai trovano nella grande distribuzione specializzata un valido riferimento.
Per fare un passo avanti e capire un po’ di più il consumatore e il suo vissuto nel negozio e davanti al prodotto è molto interessante un passaggio dell’intervento di Alberto Casati di Black&Decker che ha segnalato 3 dati essenziali: il 65% dei consumatori decide di acquistare direttamente sul punto vendita; l’84% dei consumatori si dichiara deluso dell’assistenza ricevuta dai commessi del punto vendita; il 57% dei consumatori si dichiara disponibile a spendere di più per avere soluzioni ai loro bisogni. Ed è proprio “soluzioni” la parola chiave per affrontare il moderno consumatore, soprattutto se italiano. Già perché il consumatore italiano continua comunque a non mostrare una particolare inclinazione per il fai da te: il suo approccio è tendenzialmente più rassegnato che appassionato. E’ quindi ovvio che chi offre non solo prodotti ma soluzioni cattura la sua attenzione. Una vecchia battuta del mondo del bricolage conferma che il prodotto vincente non è il trapano ma il foro, cioè la soluzione del problema.
In questo senso le aziende produttrici possono intervenire in due modi: con soluzioni di prodotto, per soddisfare attraverso la tecnologia le esigenze dei consumatori e con soluzioni espositive e di comunicazione, per facilitare il processo di acquisto. Le insegne della distribuzione anch’esse hanno già fatto dei passi importanti aggiungendo ai tradizionali servizi, come il taglio legno, il tintometro o le cornici, nuove soluzioni, come il servizio di posa, la pulizia delle canne fumarie, il noleggio. In sostanza possiamo dire che dopo il “do it yourself”, oggi si sta affermando in Italia il “do it for me”. Quello che vuole il consumatore italiano moderno lo ha sintetizzato molto bene Vincent Gentil di Leroy Merlin: “un negozio facile da approcciare e che sia un luogo di vita e di incontro”.
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