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Assofermet presenta i dati del comparto ferramenta

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La ricerca di Assofermet sull’andamento della distribuzione di ferramenta e fai da te nel periodo 2019-2022, è stata realizzata da Creditsafe Italia prendendo in considerazione i grossisti con codice Ateco 46.74.10 e i dettaglianti con codice Ateco 47.52.1.

Lo studio è stato presentato nella cornice del Global DIY Summit, l’evento mondiale per il mercato ferramenta e di fai-da-te, che quest’anno si è tenuto a Roma dall’11 al 13 giugno (mentre stiamo scrivendo l’evento è ancora in corso).

Gli onori di casa sono stati fatti da Sabrina Canese, presidente di Assofermet Ferramenta, con un discorso che ha evidenziato l’ottimo stato di salute del settore e del contributo che ha dato l’associazione negli ultimi anni, con una particolare attenzione al periodo pandemico, a supporto di tutta la filiera distributiva.

2019-2022: il fatturato cresce del 34,6%

Veniamo ora ai dati evidenziati dalla ricerca: il fatturato delle imprese del settore ferramenta, fai-da-te e bricolage è cresciuto del 34,6% fra il 2019 e il 2022, arrivando complessivamente a 16,9 miliardi di euro. Il numero di dipendenti, che supera quota 72 mila, è aumentato.

È cambiata anche la fisionomia delle imprese, con un numero maggiore di dipendenti medi per azienda, e una crescita del numero di società di capitali, 6.303 in tutta la Penisola. Complessivamente le aziende del settore, secondo i codici Ateco analizzati, sono 19.396, di cui 4.420 imprese grossiste e 14.976 dettaglianti.

In particolare, riguardo al numero di dipendenti, la ricerca evidenzia che, nel 2022, nelle ferramenta italiane ha lavorato il 5,3% di persone in più: da 68.500 lavoratori si è passati a 72.165. Nelle 19.396 imprese del settore lavorano in media 3,7 dipendenti, una quota più alta rispetto ai 3,3 del 2019. La media sale a 6,2 dipendenti per azienda nel caso dei grossisti, mentre si attesta a 3 per le imprese che commerciano al dettaglio.

Gli indicatori economici e finanziari

Per gli indicatori economici, in particolare, sono stati approfonditi i bilanci di tutte le 4.000 aziende del settore che mettono a disposizione i loro dati. Il fatturato complessivo è passato da 12,57 miliardi nell’ultimo anno prima del Covid a 16,9 miliardi nel 2022 (i dati del 2023 non sono ancora disponibili).

Una media che include l’aumento del 41,4% per le aziende grossiste e del 25,7% per le ferramenta al dettaglio. Il margine operativo lordo è aumentato enormemente, in media dell’82,1%: da 876 milioni nel 2019 a 1,5 miliardi nel 2022. La crescita del MOL è stata del 119% per i grossisti e del 41,3% per il commercio al dettaglio.

In questo contesto, gioca un ruolo fondamentale l’aumento degli investimenti: si arriva a 2,3 miliardi di investimenti in immobilizzazioni materiali (+18%) e a 281 milioni per impianti e macchinari (+52,3%).

Le varie crisi internazionali che si sono succedute negli ultimi anni hanno portato anche per le ferramenta un aumento dei listini. Il costo della produzione è aumentato complessivamente del 30,7%, passando da 12,30 miliardi nel 2019 a 16,9 miliardi tre anni più tardi.

Il traino del commercio all’ingrosso

Il settore ferramenta, secondo la ricerca Assofermet-Creditsafe è fortemente trainato dal commercio all’ingrosso. I dati complessivi dimostrano che sono le imprese grossiste a ottenere i risultati economici migliori.

L’analisi mirata, condotta su 58 grossisti italiani, esplicita esattamente questo trend. Secondo questo approfondimento, le sole aziende rilevate hanno registrato un fatturato di 1,4 miliardi nel 2022, con una crescita del 23,7% rispetto al 2019. L’utile è salito del 93%, arrivando a quota 51,7 milioni nel 2022. Il patrimonio netto, poi, si è attestato a 672,3 milioni, registrando nel 2022 una crescita del 34% rispetto a quattro anni prima.

Per queste 58 aziende il margine operativo lordo è cresciuto del 63,4% arrivando a 101 milioni (era 62 milioni nel 2019). Infine, c’è stato un incremento anche per il numero dei dipendenti, che hanno sfiorato le 2.900 persone impiegate.

Sono dati, evidenzia Assofermet, che indicano che il settore continua a essere in grande espansione anche a distanza di anni dalla fine della pandemia.

“In Italia- ha dichiarato Sabrina Canese, presidente di Assofermet Ferramenta – possiamo contare su grossisti della ferramenta che mantengono inalterata negli anni la loro forza trainante ed innovativa, facendo investimenti e consolidando imprese e fatturati. A loro si uniscono i dettaglianti di prossimità, che crescono in termini di dimensioni aziendali ma che continuano a rappresentare un punto di riferimento per la vita di tutti i giorni degli taliani. È innegabile che abbiamo assistito alle chiusure di alcune attività, un fenomeno diffuso in tutti i settori economici negli ultimi anni. Tuttavia, il quadro rimane complessivamente positivo: c’è stato un forte consolidamento delle imprese, sono aumentati i dipendenti e le società di capitali” ha dichiarato Sabrina Canese, Presidente di Assofermet Ferramenta.“

“Per Assofermet Ferramenta – conclude Sabrina Canese – rappresentare 17 miliardi di fatturato e 72 mila dipendenti significa avere una responsabilità di fronte alle istituzioni, che intercettiamo regolarmente, consapevoli del peso specifico che il nostro settore rappresenta”.

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