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Anno zero per il nuovo Flormart

Siamo andati a visitare l’edizione 2022 di Flormart, salone padovano del florovivaismo, nella sua giornata di apertura.

Parliamo di nuovo Flormart perché, come è noto, dopo anni di profonda crisi della manifestazione, l’organizzazione della stessa, da questa edizione 2022 è passata a Fiere di Parma, già organizzatrice nel proprio quartiere di fiere importanti come Cibus, Mercante in Fiera e il Salone del Camper.

Non c’è dubbio che la nuova organizzazione di Flormart abbia sviluppato un grande lavoro nell’ambito delle relazioni istituzionali, indispensabili per lavorare sulla crescita, o forse sarebbe meglio dire rinascita, della fiera.

Nella giornata di mercoledì 21 settembre, durante la nostra visita abbiamo effettivamente potuto verificare, parlando con gli espositori che, a fronte di un afflusso piuttosto modesto di visitatori, il lavoro di incoming sviluppato con ICE-Agenzia ha effettivamente portato i suoi frutti con un buon afflusso di operatori esteri.

Il numero degli espositori era piuttosto contenuto, abbiamo contato circa 150 stand, probabilmente dovuto alla scelta di concentrarsi molto sul florovivaismo e meno sulle merceologie legate all’accessorio, al fiore reciso e alla distribuzione del prodotto verde.

Il risultato è stato un padiglione 8 godibile e animato dai vivaisti e un padiglione 7 meno importante caratterizzato da una maglia davvero larghissima.

Tuttavia, siamo coscienti che lavorare alla rinascita di un marchio maltrattato come è stato Flormart non è facile e richiede tempo.

Il convegno inaugurale e il Ministro Patuanelli

A ulteriore riscontro dell’attività istituzionale svolta dall’organizzazione a favore di Flormart, vogliamo citare il convegno inaugurale, nel corso del quale è stato analizzato lo stato dell’arte del florovivaismo che oscilla tra la preoccupazione per la crisi energetica e la carenza idrica e l’ottimismo per il sostegno che potrà arrivare dal PNRR e dal Bonus Verde, col l’obiettivo di aumentare anche l’export.

Dal PNRR, è emerso dal convegno, arriveranno 330 milioni di euro per la forestazione urbana. Un altro aiuto potrebbe arrivare dalla riconferma per altri 3 anni del Bonus Verde, che finora ha consentito di creare 2,6 milioni di mq di verde nelle città.

Per quanto riguarda l’export, nonostante una flessione dovuta alla guerra in Ucraina, cresce la domanda del florovivaismo italiano, considerato come una delle tante eccellenze del Bel Paese: l’Italia esporta piante medio-grandi riprodotte e coltivate in Italia, piante sempreverdi, piante a forma, arbusti ornamentali, rose, piante da frutto soprattutto in Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda.

A proposito dell’altra grande emergenza, quella climatica e ambientale, il florovivaismo darà un contributo rilevante alla forestazione urbana, che è in grado di aumentare lo stoccaggio di CO2 e assorbire le polveri sottili.

“Per il settore primario, che ha margini bassi, servono risorse ancor più ingenti – ha detto il Ministro dell’Agricoltura Patuanelli inaugurando Flormart – Per quanto riguarda il florovivaismo abbiamo previsto ristori per la crisi energetica fino al 30% e abbiamo chiesto che la riduzione del 20% che si applica al costo del gasolio per l’autotrazione in agricoltura si applichi anche al gasolio utilizzato nelle serre vivaistiche”.

Gino Gandolfi, Presidente di Fiere di Parma, ha spiegato le dinamiche di Fiere di Parma su Flormart: “Siamo molto felici di poter contribuire al rilancio di una storica manifestazione come Flormart, portando in dote il dinamismo che ci contraddistingue e il forte know how nella promozione internazionale del Made In Italy anche in collaborazione con un partner storico quale ICE Agenzia, che ha fornito una preziosa collaborazione per Flormart, con un incoming di 150 buyer esteri”.


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