DIY e giardinaggio in Svizzera: fra stallo, ristrutturazione e rilancio
Il settore del bricolage e del giardinaggio in Svizzera è in evoluzione: dopo un periodo di stagnazione e contrazione, nuovi attori internazionali, pressione sui prezzi e ristrutturazioni distributive aprono scenari di ripresa per il 2025.
In un recente articolo pubblicato da SWI swissinfo.ch, emerge che il settore del bricolage e del giardinaggio in Svizzera è in evoluzione: dopo un periodo di stagnazione e contrazione, nuovi attori internazionali, pressione sui prezzi e ristrutturazioni distributive aprono scenari di ripresa per il 2025.
Dopo il boom legato alla pandemia, il mercato svizzero del fai-da-te e del giardinaggio ha attraversato una fase di stagnazione e contrazione, ma oggi mostra segnali di ripresa. Secondo le analisi di BearingPoint e Nielsen IQ, il giro d’affari del settore si aggira tra 3,5 e 4 miliardi di franchi, con un ritorno della domanda nei segmenti legati alla ristrutturazione domestica, mentre il giardinaggio e l’hobbistica restano più deboli.
Nuovi attori nella distribuzione
Il comparto è però in profonda trasformazione. La decisione del gruppo Migros di ristrutturare o cedere parte dei negozi Do It + Garden ha aperto la strada a nuovi attori internazionali, come OBI e Bauhaus, che stanno ampliando la propria presenza in Svizzera. Allo stesso tempo, catene provenienti da altri settori, come la tedesca Rossmann, stanno testando il mercato elvetico.
Sul fronte dei consumi, il potere d’acquisto in calo e l’aumento dei costi fissi spingono i clienti a essere più sensibili ai prezzi e a confrontare maggiormente le offerte, anche online. Ciò genera una crescente pressione sui margini per i retailer e spinge il settore verso modelli più efficienti e competitivi.
Nonostante le difficoltà, gli esperti ritengono che il peggio sia passato e che il 2025 possa segnare un anno di lieve crescita. Tuttavia, il futuro del mercato svizzero del fai-da-te dipenderà dalla capacità delle imprese di innovare nei servizi, nella logistica e nella gestione dei costi, per adattarsi alle nuove abitudini dei consumatori e alla maggiore concorrenza internazionale.
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