Max Factory, ancora due nuove aperture nel 2025
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Max Factory continua l’espansione nel 2025, con le prossime aperture di Sarzana e Osio Sotto. Attualmente conta 43 negozi.
Dopo le inaugurazioni a Venaria Reale e Sassuolo, Max Factory prosegue la sua strategia di crescita con nuovi store in apertura in Liguria e Lombardia, puntando a raggiungere i 50 punti vendita entro il 2026.
Max Factory, insegna italiana specializzata in articoli fashion e per la casa, continua a consolidare la propria presenza sul territorio nazionale. Il 2025 ha già visto due nuove aperture e si prepara ad accoglierne altre due, confermando un piano di espansione che punta a raggiungere quota 50 store entro la fine del 2026.
Due nuove aperture nel 2025
Nel corso del 2025 ha aperti due punti vendita. Il primo a Venaria Reale (TO), lo scorso 12 giugno, all’interno del centro commerciale di via Druento, con una superficie di circa 4.350 mq., sempre con la solita formula dei reparti Fashion e Home.
Il secondo store è stato inaugurato il 26 giugno a Sassuolo, in provincia di Modena. Si estende su oltre 4.000 m²q. ed è stato realizzato riqualificando una struttura precedentemente occupata da Coop, in via Adda 73.
Le prossime tappe: Liguria e Lombardia
Sarà la città ligure di Sarzana a ospitare uno dei prossimi store Max Factory, in viale XXV Aprile 7. L’apertura è prevista nei prossimi mesi e rappresenterà un ulteriore passo nella diffusione del format in nuove aree del Centro-Nord Italia.
Così come la Lombardia che si prepara ad una nuova inaugurazione, questa volta a Osio Sotto, in provincia di Bergamo. Il punto vendita sorgerà in Corso Europa e rafforzerà ulteriormente la presenza dell’insegna in una regione strategica per il retail.
Vale la pena segnalare che ogni nuova apertura dell’insegna cinese è frutto di un’attenta strategia di localizzazione e spesso comporta la riqualificazione di immobili dismessi o inutilizzati. Mediamente la superficie espositiva dei punti vendita varia dai 2.500 agli 8.000 mq, con un’offerta trasversale che abbraccia abbigliamento, articoli per la casa, cartoleria, tessile, decorazioni e, in alcuni casi, anche reparti di alimentazione etnica.

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