Gds e edilizia: strategie e investimenti
Abbiamo chiesto ad alcune insegne di fare un bilancio dell’andamento 2025 per il comparto edilizio. Un segmento quasi sempre presente nei centri brico, anche se in dimensioni molto diverse.
Ad aprile Roberta Gabrielli, Head of Marketing, Business Processes and Communication di Nomisma, ha presentato una visione articolata della percezione che hanno le imprese del settore edilizio di fronte a uno scenario di mercato particolarmente complesso e incerto come quello attuale.
Dal titolo ‘Sfide e prospettive per il settore delle costruzioni’, lo studio effettuato per Saie, la fiera delle costruzioni, progettazioni, edilizia e impianti, ha preso in esame le sfide più impegnative per gli operatori coinvolti nello studio. Tra i dati e le informazioni più interessanti va ricordato che per il 52% degli intervistati sia la burocrazia – e i tempi giudiziari in caso di controversia, – che la mancanza di personale qualificato sono i fattori considerati maggiormente critici per il settore.
Seguono la forte concorrenza e le guerre di prezzo (50%), l’incertezza normativa (47%), il costo delle materie prime (38%), e quello della forza lavoro (35%). Da non trascurare, anche, i tempi di pagamento dei clienti (citato dal 32%) e il costo del capitale e l’accesso al credito (23%).
La parola alla GDS
Abbiamo chiesto quindi ad alcuni operatori delle insegne specializzate di fare un bilancio dell’andamento 2025 per il comparto edilizio, quasi sempre presente nei centri brico, anche se in dimensioni molto diverse secondo l’insegna e lo spazio di vendita a disposizione.
Per Stefano Deodato, titolare di Bricocasa Deodato, l’anno in corso, dopo un primo trimestre incerto, ha registrato una graduale ripresa grazie alla stabilizzazione dei costi e a una maggiore attenzione da parte dei consumatori al miglioramento domestico. “Le performance si sono mantenute positive soprattutto nei segmenti legati alla manutenzione e al rinnovo. Tuttavia, permane la necessità di rafforzare l’efficienza operativa e la competitività dell’offerta”.
Stessa opinione anche da parte di Giuseppe Cangianiello di Bricoware, convinto che la spinta dei bonus edilizi e la voglia di rinnovare casa abbiano sostenuto i fatturati, ma i margini sono stati messi sotto pressione dall’aumento dei costi energetici e logistici. Insomma “non possiamo definirlo un anno ‘eccezionale’, ma nemmeno negativo: si è lavorato molto, con una crescita moderata, trainata soprattutto da alcuni segmenti specifici”.
Una ripresa ancora lenta
“La GDS, nel 2025 sta vivendo momenti più complicati del solito a causa soprattutto di un calo importante della pedonabilità nei negozi, iniziato già verso settembre 2024 e che prosegue anche nel 2025. Quindi luci ed ombre sui fatturati che seguono curve ascendenti e discendenti senza logiche apparenti” ammette il direttore commerciale di Evoluzione Brico, Benedetto Paolino.
Più positivo il responsabile commerciale di FDT Group, Giovanni Todaro, per il quale l’andamento è pressoché stabile rispetto al 2024. Sostanzialmente un mix di ottima affluenza con battute di scontrino importanti come maggio e giugno, e una fase discendente nei mesi luglio e agosto. “Anche se quest’ultimo rimane per molte zone geografiche uno dei mesi più importanti. Mentre la ripresa dopo la pausa estiva si sta dimostrando lenta”.
Anche per Michela Mazziero, Direttore Category Management di OBI Italia, il 2025 si prepara a chiudersi con un bilancio tutto sommato positivo per il settore del fai-da-te, che conferma il proprio trend di crescita e consolidamento.
Nonostante tutto, c’è ottimismo
Dalle voci dei diretti responsabili dei punti vendita gds emerge un quadro del 2025 fatto sì di ombre, ma anche di luci per ciò che riguarda l’edilizia.
Impressione confermata dal report Nomisma, nel quale, nonostante una situazione caratterizzata da molti fattori critici, il 41% delle imprese di settore manifesta ottimismo per il futuro, con una maggioritaria previsione di crescita del fatturato per la propria azienda nel 2025 rispetto al 2024, contro un 19% che prevede una diminuzione, più o meno accentuata. Più contenuta, invece, la fiducia rispetto allo scenario geopolitico internazionale.
Quanto rende la politica degli incentivi e dei bonus
Nel report Nomisma ha indagato l’importanza attribuita dagli operatori di settore agli incentivi varati a supporto del comparto delle costruzioni. Tra i più apprezzati sono risultati il Superbonus, il Bonus Ristrutturazioni e l’Ecobonus. Tuttavia 6 aziende su 10 sono fiduciose riguardo il positivo impatto della Direttiva ‘Case Green’.
Ma il volano dei bonus fiscali, che in edilizia sono tanti e verranno in parte replicati anche il prossimo anno, quanto hanno impattato e quanto impatteranno sull’andamento della gds? Per Michela Mazziero “nel 2025 l’impatto dei bonus fiscali sul nostro comparto è stato contenuto, poiché le agevolazioni si sono concentrate su categorie specifiche come impianti termici e serramenti. Tuttavia, qualora venissero confermati anche per il 2026, potrebbero contribuire a rilanciare segmenti oggi più in difficoltà, come quello degli isolanti, seppur non ci attendiamo un ritorno ai valori degli anni del boom”.
Affermazioni sulle quali concorda anche Stefano Deodato, che riconosce l’impatto significativo avuto dai bonus fiscali che hanno stimolato la domanda e spinto molte famiglie a investire nella riqualificazione. Certamente il ridimensionamento previsto per 2026 rappresenta una sfida, e al tempo stesso un’opportunità per “ripensare l’offerta in chiave più autonoma, puntando su qualità, consulenza e soluzioni integrate”.
L’incognita 2026 per il settore
Invece il parere di Cangianiello è in parte controcorrente. Il responsabile di Bricoware sottolinea infatti come i bonus fiscali abbiano sì inciso in maniera significativa sul comparto edilizia in senso lato, “ma nel nostro caso l’impatto è stato molto limitato. Il nostro assortimento è infatti orientato principalmente ai consumi dei privati, ai piccoli lavori di manutenzione e bricolage domestico, e non a prodotti destinati a imprese o grandi cantieri. Per questo motivo non abbiamo registrato variazioni di fatturato rilevanti legate al fenomeno degli incentivi”.
E, ancora: “Perciò anche guardando al futuro, la riduzione dei bonus nel 2026 non cambierà sostanzialmente le dinamiche aziendali e il cliente tipico che visita i punti vendita Bricoware continuerà a fare piccoli interventi in autonomia, indipendentemente dagli strumenti fiscali.
Il ‘peso’ di efficientamento e risparmio energetico
Parere sulla stessa linea di pensiero per Todaro e Paolino. Quest’ultimo sottolinea che relativamente al comparto edilizia e per ciò che riguarda l’andamento delle diverse merceologie, le più performanti per Evoluzione Brico sono legale al mondo di stucchi e rasanti, oltre che ad utensili da edilizia per piccoli lavori.
Perché finito o almeno ridotto significativamente l’effetto delle vendite legate ai bonus per l’edilizia “si torna, almeno per i privati – i clienti più numerosi nei nostri negozi – ai piccoli lavori di manutenzione della casa. Da segnalare una maggiore sensibilità a prodotti legati al risparmio energetico come ad esempio i pannelli fotovoltaici e solari”.
Invece per quello che riguarda i punti vendita Obi il comparto edilizia nell’anno corrente ha confermato un andamento positivo, con alcune categorie che hanno registrato performance particolarmente brillanti. Soprattutto per quello che riguarda i materiali da costruzione come malte, cementi e intonaci proseguendo un trend già consolidato negli ultimi anni. Bene anche cartongesso e relativi accessori. Da segnalare però che “al contrario, gli isolanti restano in sofferenza. Dopo il forte impulso dato dagli incentivi statali per l’efficientamento energetico negli anni passati, la fine delle agevolazioni ha rallentato significativamente la domanda, rendendo più difficile il recupero del segmento”.
Il consumatore finale: informato, esigente, consapevole
Per quello che riguarda il compartimento edilizia la gds a quali target di utenti finali si rivolge? E soprattutto come è cambiato – se è cambiato – il consumatore? Secondo Deodato, il target di riferimento si è ampliato e diversificato registrando la crescita della fascia di utenti giovani, più digitali e attenti alla sostenibilità.
l consumatore che visita il punto vendita è più informato, esigente e orientato al fai-da-te consapevole, ma cerca anche soluzioni rapide e pronte all’uso. Richiede una comunicazione più chiara, servizi più accessibili e un’offerta sempre più personalizzata.
Consumatore più informato e selettivo, che entra in negozio con un’idea chiara, confronta i prezzi online e pretende disponibilità immediata: è la conclusione di Cangianiello, che registra rispetto a qualche anno fa, la crescita di una “fascia ibrida: privati che si arrangiano nel fai-da-te ma che cercano comunque soluzioni professionali. Meno improvvisazione, più pragmatismo”.
Anche Obi riconosce al consumatore attuale un’attenzione particolare all’informazione sul prodotto e alle sue specificità. Secondo Mazziero quello che emerge è “un aumento significativo degli ingressi da parte di piccoli artigiani e imprese locali, che vedono nella gds un canale pratico e veloce per il rifornimento quotidiano. Questo cambiamento amplia il nostro pubblico e ci spinge a offrire soluzioni sempre più diversificate e accessibili”.
Oltre a un aumento della consapevolezza e della preparazione nello scegliere gli articoli, Giovanni Todaro di FDT sottolinea “la crescita culturale che il cliente ha in questi ultimi anni, frutto probabilmente dei social e dei blog”.
Per finire sia Evoluzione Brico che Bricoware evidenziano nei clienti attuali una maggiore sensibilità e attenzione a prodotti legati al risparmio energetico.
Il punto vendita è una sfida continua e l’importanza delle nuove tecnologie
Ma cosa offre o cosa dovrebbe offrire uno store per rendere più attrattivo, sia in termini di esposizione che di offerta, il comparto edilizio? BricoCasa indica la soluzione in layout più intuitivi, percorsi tematici e soluzioni espositive esperienziali che valorizzino i prodotti tecnici e professionali. Senza dimenticare l’ampliamento dell’assortimento, con focus su materiali sostenibili e innovativi.
Poi “la formazione del personale e l’integrazione tra fisico e digitale”. Obiettivo finale offrire un’esperienza d’acquisto più coinvolgente e funzionale. Anche Cangianiello indica in un’esposizione più chiara e immersiva e nella formazione di consulenti tecnici e assistenza in store investimenti necessari e indispensabili per soddisfare e attrarre il cliente.
Per Obi data la natura dei prodotti, spesso voluminosi e di natura tecnica, il reparto edilizia rappresenta una sfida complessa, sia logistica sia comunicativa. Mazziero perciò sottolinea che “per questo motivo, i nostri investimenti si concentrano su layout espositivi chiari e strumenti informativi che facilitino la scelta. Un esempio concreto è l’introduzione di pannelli esplicativi e QR code nei reparti dedicati a scale e trabattelli, che rimandano a contenuti video e guide pratiche per aiutare il cliente a individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze”.
Un approccio didattico si rivela particolarmente utile per il cliente privato e fai-da-te, che oggi si avvicina con maggiore sicurezza anche a prodotti tradizionalmente riservati ai professionisti.





Facci sapere cosa ne pensi