Ikea Italia, nessun accordo con i lavoratori

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Ikea Italia, nuovo strappo con i sindacati sul rinnovo del contratto integrativo.

Le relazioni sindacali tra Ikea Italia e le organizzazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs restano tese. Il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto ormai dal 2019 e atteso dagli oltre 7.400 dipendenti della multinazionale svedese, è ancora fermo dopo l’ennesima rottura al tavolo di confronto.

Secondo quanto riportato in una nota congiunta, i sindacati accusano l’azienda di avere respinto nuovamente le proposte avanzate, ignorando – si legge – “le legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori”. Le sigle denunciano inoltre una gestione sempre più unilaterale delle relazioni industriali, con decisioni prese e comunicate senza un confronto preventivo su materie come organizzazione del lavoro, turni e mansioni, in contrasto con quanto previsto dal CCNL.

Le criticità sollevate dai sindacati

Particolarmente contestato è il recente provvedimento con cui Ikea avrebbe negato l’accesso al servizio mensa ai lavoratori part-time con pause ridotte, disattendendo accordi e prassi consolidate da oltre trent’anni. Una scelta che, secondo le organizzazioni sindacali, “disconosce il valore delle persone che ogni giorno garantiscono con la loro professionalità il successo del marchio Ikea”.

Altre tensioni derivano dal rifiuto dell’azienda di aprire almeno la trattativa sulla parte economica, nonostante parziali convergenze già raggiunte su maggiorazioni domenicali e malattia. La direzione ha inoltre giustificato la propria posizione con il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi di budget, circostanza che comporterà – sottolineano i sindacati – il mancato pagamento del premio in alcuni punti vendita.

Stato di agitazione e nuove mobilitazioni

Sempre dalla nota si legge che, sul fronte delle classificazioni professionali, Ikea continua a sostenere la necessità di applicare deroghe che, secondo Filcams, Fisascat e Uiltucs, andrebbero invece superate al più presto.

“Nei momenti di reale difficoltà – ricordano i sindacati – abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità, accettando anche scelte difficili. Oggi, a fronte di un progressivo peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori, l’azienda rifiuta di riconoscere quanto era già previsto a budget se il Cia fosse stato sottoscritto a inizio anno”.

Alla luce di queste posizioni, le tre sigle confermano lo stato di agitazione già in corso e annunciano una nuova fase di mobilitazione, dopo gli scioperi e le proteste dei mesi scorsi. Sono previste assemblee in tutti i punti vendita Ikea per discutere con le lavoratrici e i lavoratori le prossime iniziative sindacali.

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