Garden Center Sgaravatti, sempre più piante sostenibili
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Appena fuori Cagliari, sulla strada statale 195 che va verso il mare, in comune di Capoterra, sorge il Garden Center Sgaravatti. Il garden è solo una parte dell’attività di Sgaravatti Group, specializzata in progettazione e realizzazione di giardini e spazi verdi, con all’attivo numerosi progetti, anche internazionali e la partecipazione a vetrine come Euroflora, Orticolario, Orticola.
Le origini del gruppo – di storia bicentenaria – sono venete: l’arrivo in Sardegna risale ai primi Sessanta. Sono gli anni in cui nasce la Costa Smeralda. “Siamo arrivati qui – spiegano dall’ufficio comunicazione – chiamati dall’Aga Khan, per curare il progetto del verde. All’epoca Olbia era molto diversa da come la conosciamo oggi, e noi avevamo bisogno di una base in Sardegna, per far arrivare le piante via nave. In seguito all’espansione urbana di Cagliari ci siamo poi spostati su un terreno agricolo di 32 ettari, dove sono stati costruiti gli uffici e il vivaio. Abbiamo avviato la vendita al pubblico negli anni Ottanta, mentre la struttura del garden è degli inizi del Duemila”. Oltre al garden di Capoterra, Sgaravatti Group è presente in Sardegna con altri due punti ad Arzachena e Cagliari.
Il centro giardinaggio di Capoterra può contare su un fronte strada di ben 800 m; dei 32 ettari di estensione, 10 sono coltivati a prato, 19 a vivaio e 3 ospitano serre. Di grande richiamo per il pubblico i giardini tematici, tutti visitabili gratuitamente, dedicati alle rose, agli agapantus (una trentina di varietà per un totale di circa 2000 piante), agli ibischi. “Il giardino dell’ibisco è il primo nato, creato per testare la resistenza al clima invernale, estivo, all’aria salmastra, delle diverse varietà. Quando a settembre le piante sono in fiore diventano un’importante attrazione per il punto vendita”.
Gli addetti del garden sono dai 6 agli 8 a seconda della stagione, con rinforzi da parte del personale di vivaio per le aree vendite nei periodi di massima affluenza. Il centro dell’attività sono naturalmente le piante, in particolare quelle da esterno, per metà autoprodotte: la proposta è dunque sempre varia e ricca. Attorno alle piante, un buon assortimento di terricci e concimi, con un’attenta profondità di gamma, una linea biologica, sementi e bulbi ; vasetteria in plastica, in resina, cotto, ceramica, di ogni tipo. Inoltre oggettistica per la casa, un reparto barbecue, quasi essenzialmente a carbone. Per quanto riguarda rasaerba e & co. “Non trattiamo macchinari a motore, perché non avendo l’assistenza e i ricambi non ci sembrava opportuno non fornire un servizio completo – spiegano da Sgaravatti – inoltre per quanto riguarda il reparto pet abbiamo mantenuto solo alimentari per cani e gatti, scegliendo marche non ogm e cruelty free, ma non di fascia altissima, e nemmeno in competizione con i supermercati. Ci siamo attestati su una fascia media non presente nella grande distribuzione. Possiamo dire che la qualità dei nostri prodotti fa sì che non risentiamo molto della concorrenza”.
Tra i servizi, oltre all’attività di progettazione e realizzazione aree verdi, c’è di recente quello del noleggio piante, molto richiesto per brevi periodi. In seguito ai lockdown, il Garden Center Sgaravatti si è attrezzato per attivare canali di vendita online, che però coprono solo il territorio regionale. Per alcune piante, come gli ibischi, il garden ha comunque organizzato un servizio di spedizioni anche fuori dalla Sardegna. La collezione di hibiscus di Sgaravatti è la più importante in Italia e tra le maggiori in Europa.
E’ ormai assodato il Covid ha comportato un aumento della clientela, e un richiamo al verde anche per le fasce più giovani della popolazione, attente ai temi della sostenibilità: “Quindi proponiamo per esempio anche piante che necessitano di poca acqua, per limitare il consumo idrico, e poca manutenzione”. Al momento tuttavia la preoccupazione è che l’aumento delle materie prime, dei costi per l’energia e il carovita in generale, diminuiscano il potere di acquisto.
Proprio per migliorare la propria efficienza energetica, il garden si è messo al lavoro ormai da qualche anno per dotarsi di pannelli fotovoltaici: “Purtroppo – aggiungono dall’ufficio comunicazione – iniziative come questa risentono di una lentezza burocratica davvero eccessiva. Serve una struttura aziendale solida alle spalle per poter sostenere questi tempi e riuscire a realizzarle”.
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