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Luisella Sirtori: “Siamo sempre di più, più brave e preparate”

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Proseguono le testimonianze dall’articolo “Le Donne del mondo Brico e Giardino”, con l’intervista a Luisella Sirtori – Trade Marketing Manager STANLEY Canale moderno di Stanley Black & Decker Italia srl.

Una breve descrizione della sua esperienza professionale. Come è arrivata nella sua posizione
Ho iniziato la mia carriera in STANLEY nel 1991, saranno trenta anni tra pochissimi giorni ma per quanto si è evoluta l’azienda in questi anni è come se nel frattempo avessi cambiato tre o quattro posti di lavoro. (non ci siamo incontrati in Stanley per pochi mesi n.d.a.). Sono stata assunta per l’introduzione sul mercato italiano di una linea di utensileria meccanica professionale, avendo già una esperienza precedente nel settore, poi sono passata ad altre esperienze sia all’interno del marketing che delle vendite. Quella però che mi ha dato maggiori soddisfazioni è stato il lancio, prima in team e poi la gestione in prima persona, della linea di porta utensili a partire dal 1998. Gamma che in poco tempo è diventata il riferimento per il mercato sia nel canale tradizionale che moderno.

Che ostacoli ha riscontrato, come donna
Non posso dire di aver riscontrato degli ostacoli. Non avendo impegni familiari è stato relativamente semplice far coesistere gli aspetti personali e quelli professionali. Anzi, devo dire che quelli professionali hanno spesso prevalso su quelli personali.

Ritiene in generale che la donna sia discriminata nella carriera?
Spesso una donna ad un certo punto della sua vita è costretta ad operare delle scelte e se decide di avere una famiglia e dei figli, almeno per alcuni anni dovrà rallentare la sua crescita professionale. Non è un problema di discriminazione vera e propria ma di una mancanza di strutture adeguate e tali da consentire pari opportunità ad un padre e ad una madre. Si parla tanto di “quote rosa” ma il miglior modo per non aver bisogno di quote rosa è quello di investire in asili nido, scuole che comprendano attività pomeridiane per i ragazzi, strutture di supporto per i giovani. Liberando in questo modo le donne da una parte del gravoso impegno della gestione dei figli.

Invidia da parte di altre donne o solidarietà e stima
Invidia, direi di no… Solidarietà, la classica complicità che si crea tra colleghi… Stima, sì probabilmente, visto l’impegno che ho sempre profuso nel mio lavoro. Restare per trent’anni all’interno della stessa azienda significa anche acquisire un bagaglio di conoscenze, esperienze e storia che amplificano le capacità e la professionalità di una persona rendendola un punto di riferimento all’interno dell’ufficio.

Ritiene che sia rispettata tanto quanto un uomo?
Il rispetto si guadagna con l’impegno, la competenza e la passione. Ritengo di essere rispettata alla pari dei miei colleghi uomini. Credo che mi venga riconosciuta soprattutto la passione che ho sempre avuto per il marchio che ho il privilegio di rappresentare, per i prodotti e per il mio lavoro in generale. La passione traspare inevitabilmente in tutto quello che fai e che dici e viene percepita soprattutto dai clienti.

Trova che essere donna porti a dubitare del suo valore professionale?
Né più né meno come per un uomo, occorre dimostrare di essere competenti e di avere una conoscenza approfondita del proprio ambito professionale. Certo in un mondo di uomini come è quello della ferramenta e dell’utensileria avere come interlocutore una donna che ti spiega le caratteristiche di un utensile da lavoro può risultare ancora un po’ “strano”. Io ho notato atteggiamenti diversi: si va dalla stima mista a curiosità da parte dei clienti più “anziani” poco abituati ad un interlocutore femminile, a persone più giovani ma comunque mature che manifestano compiacimento nel trovare una sorta di complicità nel conversare con una donna di argomenti ancora ritenuti maschili, fino alla totale “indifferenza” in clienti più giovani per i quali è del tutto naturale avere a che fare con una donna. È evidente come la situazione stia cambiando. Le donne sono sempre di più e troviamo anche molte realtà di donne che gestiscono egregiamente negozi di ferramenta in prima persona.

In cosa la donna ha un vantaggio rispetto a un uomo e in cosa uno svantaggio (se esistono)
Per nostra natura, noi donne siamo più pazienti e più precise, ma è impossibile generalizzare e trovare un vantaggio o uno svantaggio rispetto ad un uomo.

Nota che ci sia un cambiamento negli ultimi anni nella considerazione della donna manager da parte di colleghi, clienti, fornitori….
Siamo sempre di più, sempre più brave, sempre più preparate, è inevitabile che ci sia più considerazione e che sempre più donne occupino ruoli dirigenziali all’interno delle aziende. Del resto, è solo quello che ci spetta e questo non dovrebbe destare stupore.

Leggi l’articolo Le Donne del mondo Brico e Giardino e scopri le altre interviste.

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