Smart Home, più semplice e meno costosa
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Tutto diventa smart, intelligente, anche la casa. Nascono sempre più sistemi e prodotti che consentono il totale controllo della propria abitazione. E dato che l’argomento è di tendenza, torniamo a parlarne con Federico Marelli di BTicino.
Una tendenza che come abbiamo già avuto modo di scrivere, secondo i dati rilasciati dal Politecnico di Milano, anche in Italia sta crescendo molto rapidamente, nel 2019 il mercato dei prodotti legati alla smart home ha raggiunto i 530 milioni di fatturato con una crescita del 40% rispetto al 2018.
Di Smart Home abbiamo parlato con Federico Marelli, responsabile commerciale dei canali B2C di BTicino.
Considerando BTicino uno dei marchi di riferimento possiamo confermare questa tendenza alla crescita della smart home in Italia?
Decisamente si, anche se il mercato italiano nel 2020, a causa della pandemia e della contrazione di molti mercati collaterali, abbiamo registrato una piccola flessione rispetto al 2019, in particolare nel comparto della sicurezza, che rappresentava il 30% del totale. Altre tipologie di prodotti smart hanno invece proseguito nella loro crescita, per esempio gli smart speaker che anche nel 2020 sono cresciuti in doppia cifra.
Se in Italia il mercato della smart home vale circa 500 milioni di euro, in Germania e Gran Bretagna vale quasi 3 miliardi e in Francia più di 1 miliardi, da un lato questo dato ci porta a pensare che lo spazio di crescita nel nostro Paese è ancora molto ampio, ma dall’altro ci chiediamo il perché di questo ritardo, in BTicino avete trovato una risposta?
In Italia incontriamo ancora molta resistenza fondamentalmente per due motivi: il primo di natura culturale, legato alla conoscenza e alla dimestichezza con la tecnologia, il secondo invece è da individuare nella composizione della popolazione italiana che, rispetto ai Paesi europei più avanzati è la più anziana e la meno istruita, cioè il contrario delle caratteristiche del target della smart home. Se poi entriamo nel dettaglio del mercato italiano devo dire che esiste una differenza tra regioni del paese; ad esempio probabilmente in Lombardia o in Veneto, in termini di spesa pro capite, ci avviciniamo ai dati di alcuni paesi europei più avanzati.
Quanto conta il prezzo nello sviluppo italiano della smart home?
La diffusione procede velocemente e di pari passo con lo sviluppo tecnologico che abbatte i costi per questo tipo di offerte: oggi, con le nuove soluzioni, si può iniziare a rendere smart un impianto (luci, tapparelle, consumi, termoregolazione, ecc.) con 3/400 euro. L’altro vantaggio è il poterlo fare senza stravolgere l’impianto elettrico esistente, cosa fondamentale per poter spingere l’upgrade “smart” della casa sia su installatori ma soprattutto sugli utenti finali, che sono sempre piu parte attiva nel processo decisionale; di conseguenza va fatto un grande sforzo per stimolarli con una comunicazione che preveda un linguaggio semplice e al passo coi tempi (campagna “#Smartizzalo”). Per rendere ancora più facile la vita a questi ultimi stiamo pensando sempre più a soluzioni Plug&Play.
Sistemi Plug and Play per la massima semplicità
Vuol dire che il consumatore oggi è più attivo e consapevole anche nelle scelte riguardanti l’impianto elettrico?
Voglio dire che per BTicino sviluppare sempre di più un’offerta plug and play è oggi una linea strategica molto precisa. Più ci avviciniamo all’utente finale e più dobbiamo fare in modo che l’installazione non sia più vissuto come un elemento di difficoltà che spaventa.
Questo significa avvicinarsi al mercato del bricolage?
BTicino è ovviamente e storicamente sbilanciata verso il mondo professionale dove il cliente principale è l’installatore che viene servito attraverso i grossisti di materiale elettrico, tuttavia è innegabile che negli ultimi anni ci sia stata una straordinaria crescita di attenzione da parte del consumatore fondamentalmente per due motivi:
- l’accelerazione dei processi di digitalizzazione: l’utente finale ha la possibilità di accedere facilmente a tante informazioni e ad avere una visione chiara e trasparente sui prezzi
- l’espansione del canale Brico che consente il reperimento dei prodotti in modo semplice e veloce
Il consumatore è protagonista della Smart Home
Possiamo specificare meglio questo legame?
Oggi si nota in molti casi un cambiamento del processo di acquisto in cui il consumatore, oltre a informarsi prima di un acquisto ricercando sul web prodotti e prezzi, è parte attiva nella scelta e nell’acquisto vero e proprio del prodotto, nonostante demandi poi l’installazione (qualora troppo tecnica o lo richieda la normativa) a terzi. Tant’è che oggi nelle più grandi insegne brico, peraltro frequentate non solo dai consumatori ma anche da piccoli installatori e da tantissimi dopolavoristi, è frequente incontrare utenti finali che comprano sulla base della lista della spesa fatta dall’installatore. Quest’ultimo è un fenomeno impensabile dieci anni fa.
Nell’ambito dei canali retail quanto pesa il brico nel giro d’affari B2C di BTicino?
I canali retail B2C in cui siamo presenti sono tre: il Brico, l’Elettronica di consumo e la GDO alimentare. Quest’ultima, che fino a 10 anni fa era il canale principale, oggi è praticamente nulla, a fronte di una grande crescita del canale Brico. Diciamo che oggi la distribuzione brico è anche per la tipologia di prodotti trattati di gran lunga la più importante, seguita dall’elettronica di consumo che mantiene comunque un discreto peso soprattutto se pensiamo alla smart home.
La Smart Home nelle insegne brico
Tra le macrofamiglie di prodotti smart quali sono quelle di maggior successo?
Sul mercato italiano il comparto trainante è quello della sicurezza, seguito dal risparmio (controllo energetico) e infine il confort. Noi stiamo lavorando molto su tutti e tre questi ambiti con l’obbiettivo, soprattutto, di essere convincenti nei confronti del consumatore, che più di tutti ha bisogno di essere rassicurato. Sul mercato B2C stiamo registrando numeri soddisfacenti su articoli come il videocitofono e il termostato connessi ma anche su oggetti più di sistema quali le serie civili smart che permettono il controllo di luci prese e tapparelle con un’unica app.
I buyer della distribuzione hanno capito le potenzialità della smart home?
Diciamo che i numeri stanno aiutando nella comprensione. Il successo dei nostri termostati connessi rispetto ai tradizionali aiuta a capire che i prodotti smart non sono una forzatura dell’industria. Ovviamente determinante è come viene esposto il prodotto: se il termostato connesso lo mettiamo in mezzo ai termostati tradizionali è normale che non riscuota il successo che si merita. Capisco che non sia semplice per un buyer, chiamato alla valutazione della redditività a metro lineare, pensare ad un’esposizione organica non di una merceologia ma di un complesso di proposte, come è quella della smart home. In più si deve considerare che difficilmente un buyer gestisce tutti i prodotti smart, occorrerebbe una sorta di supervisore dedicato in grado di gestire un’esposizione organica e completa in tutte le funzioni tipiche della smart home.
Tutto questo oggi rimane un obbiettivo?
Fortunatamente, soprattutto nelle insegne brico di dimensioni più importanti siamo riusciti a concordare uno spazio in cui esporre un’offerta in una forma più organica e caratterizzata sulle funzioni smart. Ovviamente non è sempre possibile farlo e il lavoro da fare è ancora molto.
Per concludere, come vede il futuro della smart home di BTicino?
Negli anni 2000, quando l’offerta era la sola Domotica, la penetrazione nel mercato era inferiore al 10%, negli ultimi 2 o 3 anni, con le nuove soluzioni consentono di rendere smart un cablaggio tradizionale registriamo tassi di adozione che sforano ampiamente la doppia cifra. Il nostro obbiettivo è che l’interruttore smart diventi lo standard. Sarà un processo lungo ma che ritengo inevitabile: le case che già oggi sono dotate di placche BTicino sono milioni, per questo soprattutto sui canali B2C come anticipato è importante lavorare sull’upgrade dell’impianto, informando e stimolando sempre di più l’utente finale.
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