Leroy Merlin e investimenti: digitale, supply chain e format
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In relazione all’articolo pubblicato sull’operazione “sale and leaseback” da parte di Leroy Merlin, abbiamo rivolto qualche domanda a Massimo Veronesi, Direttore Immobiliare di Leroy Merlin Italia.
Quali i motivi dell’operazione?
È la nostra prima operazione Sale and Leaseback e siamo felici di aver completato con successo la transazione in quanto in linea con la nostra strategia aziendale, che prevede grossi investimenti sulla parte digital, supply chain e -ovviamente- immobiliare. L’abbiamo avviata al fine di accelerare la nostra trasformazione aziendale, che consiste in investimenti significativi ed importanti ad ampio raggio.
Come si articolano i contratti di locazione?
In un periodo in cui l’economia italiana appare particolarmente ferma, abbiamo deciso di chiudere la transazione non solo con l’obiettivo di mettere in atto il nostro piano strategico, ma addirittura di accelerarlo. Trattasi, tra l’altro, di contratti di locazione di lunghissima durata, 30 anni, che sono indice della nostra volontà di continuare a investire nel lungo periodo conquistando quote di mercato. Sempre in questa direzione abbiamo anche deciso di tenerci in carico i costi delle manutenzioni straordinarie dei negozi al fine di continuare ad investire liberamente sull’immagine della nostra insegna, ad esempio attraverso il rifacimento di facciate, pavimenti, etc.
Un’operazione che vi consentirà di investire ulteriormente nel mercato italiano. Precisamente in che ambito?
Oggi, rispetto al passato, non investiamo più solo sul negozio fisico ma anche sul digitale, sulla supply chain e sulla ricerca di nuovi format per cui l’impegno finanziario richiesto è notevole. Solo nel prossimo biennio 2020-2021 prevediamo ben quattro nuove aperture fisiche, principalmente nel centro sud Italia e un’apertura al nord che si aggiungeranno al negozio aperto lo scorso Settembre a Roma Salaria. Inoltre, la metà di queste consiste in operazioni di rigenerazione urbana, riqualificazione del territorio nonché aperture in aree depresse dove il nostro contributo in termini occupazionali sarà davvero importante, parliamo di zone dove trovare lavoro oggi è molto complicato. Il nostro intento resta quello di continuare ad aprire nuovi punti vendita riducendo il consumo del suolo.
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