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Quale futuro per il consumatore diy&garden?

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Gran parte delle analisi, i dibattiti e le conferenze si incentrano essenzialmente sul mercato dal punto di vista produzione e soprattutto distribuzione. Quale sarà l’evoluzione del web…..quanti Bricoman apriranno, il futuro del dettaglio tradizionale….

Molto meno si dice sul consumatore e vorrei per questo approfondire alcuni aspetti in questo ambito. In Italia il DIY è sempre stato in maggioranza “necessità” o emergenza, più che piacere di fare. Non c’è una cultura, né un’educazione al DIY come in altri Paesi Europei.

Solo una nicchia di aficionados ha la reale passione per costruirsi mobiletti e fare lavori con soddisfazione e appagamento e non solo per riparare. Ora in Europa si parla tanto di DO IT FOR ME (qualcuno che esegua per te un lavoro). Hanno scoperto l’acqua calda, perchè in Italia è sempre stato così.

Dal portinaio tuttofare, all’operaio cassaintegrato disponibile a piccoli lavoretti, all’amico del cugino di Mario che può occuparsi di pitturare le pareti della cameretta o cambiare la tapparella.

Unica eccezione in cui ci mettiamo passione è il mercato del Garden, dove certamente c’è l’aspetto “ dover fare” per non avere una jungla in giardino, ma anche tanto piacere nel curare piante da fiore e/o da orto, per vivere all’aperto, nel verde pur piccolo che sia. E i dati di crescita dell’outdoor lo dimostrano.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la nostra popolazione, per quanto concerne l’età. E questo aspetto si ricollega al DO IT FOR ME nei Paesi Europei.

Chi saranno i consumatori tra 10 anni?

Insieme al Giappone l’Italia è il Paese più longevo al mondo. 60 milioni di abitanti, di cui 23,5 occupati. Di questi 2 milioni sono over 60 (1 su 3 da 66 a 75 anni). I giovani pensano a divertirsi, a ristoranti, viaggi e discoteche e il DO IT FOR ME crescerà ancora di più, con questi presupposti.

Non dimentichiamo poi che la capacità di spesa è negli “ over “ e questo aspetto dovrebbe essere considerato da chi opera nel nostro mercato sia nella comunicazione, che nello studio prodotti.

Sul tema dell’innovazione per gli over 60 e col titolo IL FUTURO E’ D’ORO si è svolta una giornata al Centro Congressi MiCo di Milano organizzata da SingularityU Italy, gruppo italiano collegato con Singularity University (SU)

SU non è una vera e propria Università. Non ci sono Lauree. Si tratta di una Community mondiale di innovazione e cultura, che utilizza e promuove le tecnologie per affrontare le sfide dell’umanità per un futuro più prospero. La sua sede è nel NASA Research Park nella Silicon Valley.

Nel corso di questa giornata una ricerca BVA Doxa ha fornito dati analizzati a livello mondiale. Una domanda particolarmente curiosa: A che età si incomincia a sentirsi “vecchi”? Dati sorprendenti.

La Cina, Paese giovane è la più negativa giudicando l’inizio della vecchiaia a 44 anni (!!!!) Il Giappone, come noi longevo, non è lontano, con 47 anni. L’Italia ha l’opinione opposta. La vecchiaia, ehm….inizia a 70 anni. Siamo i più ottimisti….

La media mondiale ricavata da questa ricerca è 56 anni. L’aspettativa di vita aumenta e con essa anche l’auspicio di una vita in salute e con un relativo benessere, quindi un invecchiamento sano e attivo.

Una vitalità indubbiamente positiva nel nostro Paese, una voglia di fare che può far ben sperare anche per il nostro mercato, per tutte le persone che amano abbellire la casa ed il giardino, fare manutenzione, curarne l’aspetto per una propria soddisfazione.

Che sia DIY o DO IT FOR ME…..Questo target di consumatori è fondamentale per il futuro del mercato.

Le aziende hanno studiato o hanno in progetto prodotti specifici per questi “Giovani Anziani”? Passiamo la “ palla “ alla produzione e commercializzazione per avere un riscontro in merito. Grazie!

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