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Ferramenta, tra Europa e social media

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Per Michele Raselli, amministratore delegato di Machieraldo, “Il mercato della ferramenta è sempre stato molto attivo, e lo è anche in quest’ultimo periodo. Bisogna certo comprendere la vastità di un contenitore divenuto così ampio, che raccoglie dentro di sé settori come l’edilizia, il fai da te, il garden, l’automotive. Analizzando i dati statistici raccolti, dal 2011 al 2016 l’intero comparto ha subito nel mercato italiano una leggera flessione. Nonostante ciò, gli ultimi rilevamenti portano a delineare una costante ripresa”

Questo l’incipit dell’intervento “Visioni Europee” ad Hardware Forum 2017. E ancora ” Se allarghiamo il discorso all’Europa vediamo come alcuni big player mantengono un controllo privilegiato del settore. In particolare la Germania detiene il 30% delle quote di mercato. Se andiamo poi a sommare le quote possedute da Germania, Regno Unito, Francia e Italia, arriviamo a totalizzare circa il 60%. Un monopolio che è destinato tuttavia ad essere minacciato dalla crescita esponenziale di altri paesi. La crescita di questi paesi infatti – tra cui annoveriamo quelli scandinavi, Polonia e Turchia – è vertiginosa e raggiunge picchi del 6% annuo. Se ampliamo il contesto a livello mondo, va da sé, che  la leadership del settore è detenuta dagli Stati Uniti nel settore”.

Cosa si può fare per dare più vivacità al settore, renderlo sempre più dinamico? “In primo luogo – continua Raselli – una delle richieste che emerge frequentemente, è quella di cercare di proporsi come un’azienda multiservizi. In secondo luogo è importantissimo soffermarsi sulla user experience, sul coinvolgimento emotivo da trasmettere ai consumatori. Terzo, viene sempre più rimarcato un focus sui valori etici e ambientali da salvaguardare”

Sul tema dell’assortimento il problema incombente in molte realtà e che molte aziende si sono trovate già a dover affrontare, è quello della riduzione della gamma e la costante attenzione ad avere tutto a disposizione, con la cura di massimizzare l’economicità e mantenere un ampio assortimento.

Infine, altro nodo da sciogliere, è quello relativo alle tecnologie e ai social media. Ormai, nessuna realtà può farne a meno, per dare impulso alla propria attività e per raccogliere informazioni sull’andamento del mercato. Questi sono i punti salienti da indagare per proiettarsi in una nuova fase di sviluppo del settore: “soprattutto – conclude Michele Raselli – bisogna costruire una mentalità che crei partnership affidabili tra produttori, grossisti e retail: bisogna in una parola fare squadra per fare business e crescere insieme”.

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