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Approvata la Direttiva Case Green

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Redazione

La Direttiva Case Green, approvata dal Parlamento Europeo di larga misura, mira a rendere l’industria edile più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico.

370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti, questo il risultato della votazione che coinvolgerà, entro il 2050, ben 6 abitazioni su 10 dell’Unione Europea. In particolare, in Italia, oltre la metà degli edifici in Italia appartiene alle classi energetiche F o G, ovvero le meno efficienti.

In effetti, l’85% degli edifici dell’UE è stato costruito prima del 2000, e tra questi, il 75% ha una scarsa prestazione energetica. Questi edifici sono responsabili del 42% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all’energia.

Ecco alcune delle principali novità introdotte dalla direttiva:

  1. Obiettivi di riduzione del consumo energetico: Ogni Stato membro dell’UE deve adottare un proprio percorso nazionale per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Gli Stati membri sono liberi di scegliere quali edifici prendere in considerazione e quali misure adottare.
  2. Attestati di Prestazione Energetica (APE): Saranno più affidabili, di migliore qualità e digitalizzati. Le classi di prestazione energetica saranno basate su criteri comuni, per migliorare le decisioni di investimento e consentire a consumatori e imprese scelte più informate per risparmiare energia e denaro.
  3. Riduzione delle emissioni: La direttiva mira a ottenere entro il 2030 una riduzione di almeno il 60% (rispetto ai valori del 2015) delle emissioni nel settore edilizio, e di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica del settore.
  4. Efficienza energetica: Ogni Stato membro deve impegnarsi nel ridurre l’impatto ambientale dei propri edifici e implementare misure per migliorare la loro efficienza energetica.

Secondo la Direttiva, entro il 2028, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere ad emissione zero, poi seguiranno quelli residenziali, a partire dal 2030. Anche per quanto riguarda le emissioni, entro il 2030 i consumi degli edifici dovranno essere ridotti del 16% e del 20-22% entro il 2030, per arrivare, nel 2050, a zero emissioni per l’intero parco residenziale.

In questo senso le caldaie a gas metano dovranno essere eliminate entro il 2040 e, dal prossimo anno, non saranno più oggetto di incentivi e sarà obbligatoria l’installazione di pannelli fotovoltaici, dal 2027, per gli edifici non residenziali, con superficie utile superiore a 250 mq.

Per quanto riguarda relativi bonus, incentivi e sconti in fattura, ogni Paese avrà la possibilità di agevolare questo passaggio con gli strumenti più idonei per favorire la riqualificazione energetica, tuttavia, non sono previste limitazioni alla vendita a o all’affitto per coloro che non ristruttureranno e le eventuali sanzioni saranno ad appannaggio dei singoli Paesi dell’UE.

Il testo approvato deve aspettare il via libera dal Consiglio Europeo e la successiva pubblicazione nella Gazzetta Europea per entrare in vigore nei successivi 20 giorni. Poi i Paesi membri avranno due anni di tempo per recepire la Direttiva.

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