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Le linee di occhiali da lettura e da sole “Zippo Eyewear” proseguono positivamente il loro percorso di costante crescita e diffusione, grazie ad una distribuzione ramificata e performante in termini di servizio, qualità e convenienza.
Sono queste le caratteristiche che ne spiegano il successo e che anche in questo 2023 stanno registrando un ottimo risultato di crescita: “Prosegue il trend positivo che aveva caratterizzato lo scorso anno e continuiamo a crescere a doppia cifra – commenta Giuseppe Romei, Amministratore Unico di Zippo Italia – nel mese di giugno la crescita si attestava al 18%. Un risultato davvero gratificante, dato dal rafforzamento dei fatturati da parte dei clienti “storici” acquisiti negli anni, ai quali se ne sono aggiunti di nuovi”.
Già nella precedente intervista, realizzata con l’Amministratore Giuseppe Romei e il Direttore Commerciale Giordano Manetta, ne avevamo inquadrato l’offerta e la costruzione di una rete di diffusione che passa trasversalmente nei numerosissimi canali distributivi, ferramenta e GDS Brico compresi.
A due anni di distanza come procede il vostro piano di sviluppo nei canali di riferimento ferramenta e GDS?
L’andamento positivo della nostra gamma si riflette su tutti i canali distributivi in cui siamo presenti, in maniera piuttosto omogena e così anche in ferramenta dove, ancora, siamo ben più presenti rispetto al canale GDS. La nostra ampia offerta che conta quasi 700 codici prodotto, il costo assolutamente vantaggioso e la strategia di vendita incentrata sulla composizione di un espositore che pone l’attenzione sulla varietà di modelli e colori sono i giusti “ingredienti” per la continua acquisizione di quote di mercato.
Un impegno che si sta rivelando premiante…
Sì, siamo davvero molto orgogliosi e soddisfatti della crescita costante che stiamo registrando da 10 anni a questa parte. Significa che il cliente ha capito e la nostra proposta piace. Per questo i nostri volumi crescono, è il prodotto ad essere vincente. La nostra grande sfida è una sola: posizionarci nei punti vendita che ancora non trattano le nostre linee.
Nel precedente incontro avevate raccontato la vostra strategia di diffusione del brand, iconico per il prodotto accendino, ma da enfatizzare nel segmento occhialeria. Oggi a che punto siete?
Certamente la storicità del brand – nato nel 1932 – sta aiutando così come la sua credibilità e qualità che sono date per acquisite. Certamente questo è stato un punto di partenza favorevole anche per quanto riguarda la linea occhiali. Un elemento che si aggiunge alle scelte produttive che hanno optato per una proposta vivace, aggressiva, colorata e una cura maniacale nella realizzazione delle montature e la qualità delle lenti.
Nel 2021 dichiaravate una quota di mercato compresa tra il 15 e il 20% e nel 2023?
Non ci sono dati di vendita certi nei canali ferramenta e brico, tuttavia è realistico poter dire che la nostra crescita è soprattutto dovuta all’acquisizione di quote di mercato rispetto ad altri competitor.
Occhiali e web
In questo ultimo periodo l’eCommerce ha subito un’accelerazione un po’ in tutti i comparti merceologici. Nell’occhiale?
La vendita su web non è mai troppo consona al prodotto occhiale, nel senso più ampio del termine. Non lo è perché impedisce il momento della prova, soprattutto nel solare che ha un problema di fitting, di calzata, di stile ed estetica. Il consumatore se lo vuole “sentire addosso”. Dopo di che è un’industria talmente grande che sì, l’occhiale si vende anche on line. Invece, per quanto riguarda l’occhiale da lettura che è tipicamente un prodotto di basso prezzo, l’incidenza delle spese di spedizione e di imballo sono impattanti e rendono questo business problematico e poco remunerativo. E poi, gli occhiali da lettura sono un acquisto d’impulso e li troviamo praticamente dappertutto.
E, infatti, on line gli occhiali da lettura si vedono spesso in vendita in confezioni da 3-4-5 pezzi, evidentemente in un numero che possa giustificare i costi. Però ne ho visti tanti. Sarebbe interessante capirne i volumi.
Si, non c’è dubbio che il prodotto è sempre più di largo consumo e non c’è da stupirsi che anche on line siano presenti molti seller, magari basati su marketplace. In quel caso i numeri di vendita sono interessanti ma pesano, in percentuale, in maniera non rilevante sul numero complessivo di occhiali da lettura che vengono venduti in Italia ogni anno. Considerando la costante crescita dell’eCommerce in generale è probabile che anche la quota degli occhiali sarà destinata a crescere in termini di quota di mercato. Quello che ritengo impossibile è che il prezzo on line sia più basso di quello off line, cosa assolutamente inconsueta per il commercio elettronico. Questo per noi è molto importante perché rafforza la vendita nei negozi fisici e perché l’occhiale da lettura, come detto in precedenza, è un acquisto d’impulso: chi lo usa ne ha diverse paia e acquista il modello che più gli piace. Direi che l’occhiale presenta dei vantaggi per poter essere un prodotto che, anche nel bilanciamento tra online e offline, ha una sua logica che aiuta a non disturbare gli uni e gli altri.
A proposito di colori, quali sono stati i colori moda 2023?
Nell’occhialeria da sole comanda e comanderà sempre il nero in tutte le sue declinazioni, pur se decorato o con inserti che lo arricchiscono. Va detto che nella moda questo è stato l’anno del verde e ciò si riflette anche nell’occhialeria, non solo nel sole ma anche nella lettura.
Il catalogo 2024 e i prototipi 2025
Progetti Zippo per prossimi mesi?
Stiamo lavorando a pieno regime per il lancio del catalogo 2024 perché i tempi sono sempre molto anticipati rispetto all’introduzione di un nuovo prodotto sul mercato. Abbiamo già iniziato gli approvvigionamenti e l’implementazione della nostra logistica in modo da essere pronti subito all’inizio del nuovo anno e stiamo già lavorano sui prototipi del 2025. Questo è un business che ha la necessità di una grande organizzazione a monte e che deve tener conto, con grande anticipo, di tutte le fasi successive dalla progettazione alla produzione. Per tradurre le idee in prodotto ci vuole tempo, basti pensare a tutti i controlli, test e adempimenti che la normativa richiede.
Che impressioni avete rispetto al contesto economico dei prossimi mesi?
Difficile rispondere a questa domanda, perché qualsiasi sentimento uno possa avere nei confronti dell’evoluzione positiva o negativa di un mercato, molto viene dalla pancia, mentre bisognerebbe muoversi su dati certi, numeri veri che nessuno di noi ha, se non a livello macro-economico. Sappiamo che c’è l’inflazione, che erode il potere d’acquisto ma, al contempo, si vedono segnali positivi sul mercato, specie per quanto concerne la ripresa dei punti vendita indipendenti e di prossimità. La concorrenza rispetto alla grande distribuzione specializzata li ha spinti a caratterizzarsi e qualificarsi ulteriormente su certe categorie di prodotti e alcuni sono riusciti a trovare una nuova dimensione positiva.
E qual è l’aspetto più difficile da governare?
In presenza di uno scenario instabile gli investimenti e la programmazione devono comunque andare avanti ma spesso rileviamo che i nostri clienti sono più restii ad abbracciare progetti di medio-lungo termine, rispetto al passato. Dal Covid abbiamo imparato che il domani può essere molto diverso dall’oggi. L’abbiamo capito tutti e lo vediamo dagli acquisti dei nostri clienti all’ingrosso che comprano molto più spesso quantità minori e i dettaglianti che arrivano a chiedere forniture mensili o dopo solo 3 settimane. Grazie alla implementazione della nostra logistica interna e di nostra proprietà, riusciamo oggi a far fronte a oltre 15.000 spedizioni annue soddisfacendo le richieste di tutti i clienti, con tempi di evasione degli ordini che mediamente sono di quattro giorni lavorativi. L’economia crescerà nel medio periodo, ma prima che si riesca a vincere l’insicurezza e la paura del domani ci vorrà del tempo.
Non crede che queste modalità di acquisto possano diventare strutturali?
Si, assolutamente. Il servizio che i negozi di prossimità stanno offrendo è molto cambiato, basti pensare al delivery, in primis sul cibo, che ormai si è esteso oltre le grandi città. Si è attivato a causa del Covid ma poi è rimasto. Certe attività si sono evolute e hanno mantenuto quelle abitudini perché premianti. Il commercio è in fase decisamente evolutiva e la flessibilità e velocità nel rimodulare le strategie è la chiave del successo.
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