Realizzata in Italia e sostenibile
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Fondata nel 1992, la Trafil di Daniela e Sergio Ramello, nasce quasi per caso: “Eravamo ancora poco più che studenti e facevano tutt’altro. Poi si è presentata l’opportunità di rilevare un’azienda che aveva appena chiuso e, così, abbiamo iniziato” spiega Daniela Ramello che oltre ad essere ad di Trafil è anche Vice presidente vicaro nazionale di Unionchimica Confapi.
Partiti con pochissimi prodotti, oggi la Trafil di Osasio, in provincia di Torino, realizza articoli termoplastici per il mercato dell’edilizia, con particolare attenzione al mercato della grande distribuzione e dell’edilizia scolastica. I prodotti sono tutti pensati e realizzati in Italia, con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale. Profili di finitura, battiscopa, policarbonato alveolare e coperture, cristallo e vetro sicuro ma anche articoli per la sicurezza come coprotermosifoni, paradita, paracolpi, corrimano, oltre a prodotti su misura, sono solo alcuni dei moltissimi articoli che compongono un catalogo ampio e diversificato.
Qual è il punto di forza della Trafil?
Indubbiamente la sua flessibilità. Siamo partiti con poche referenze, che sono andate via via aumentando. Siamo specializzati nell’estrusione di articoli termoplastici per l’edilizia e l’arredamento, oltre a realizzare prodotti su richiesta per i nostri clienti. Oggi, il nostro catalogo si compone di tre diverse sezioni. La prima dedicata a Bricolage e Profili Tecnici, la seconda denominata Sicurezza e la terza pensata proprio per la personalizzazione ma anche con un’offerta di espositori per il punto vendita.
Avete iniziato a lavorare nel 1992 da neofiti, senza esperienza. Qual’era la situazione allora e in che modo è cambiato, oggi, il panorama produttivo del vostro settore?
Direi che lo scenario di allora non era molto diverso da quello attuale. Nel senso che i produttori sono più o meno sempre gli stessi, anche se in questi ultimi anni abbiamo assistito all’arrivo di aziende, soprattutto dall’est Europa. Si tratta di un settore di nicchia, con molta concorrenza e, quindi, difficile, dove è necessario presentare sempre novità e avere un buon livello di servizio.
Avete scelto la Gds come canale di riferimento?
Sì, è un prodotto che si presta molto bene a quel tipo di canale e alla sua proposta espositiva. Certamente, dal 1992 ad oggi, la situazione distributiva si è molto modificata. Prima il mercato era ad appannaggio di specialisti e colorifici, oggi un buon 75/80% del mercato passa dalla moderna distribuzione del bricolage, con tutte le complessità del caso: organizzazione precisa, offerta ampia e diversificata e grande flessibilità; caratteristica, quest’ultima, che è propria di Trafil srl.
Un canale distributivo esigente e molta concorrenza. Quali sono le leve sulle quali puntate per il prossimo futuro di Trafil?
Sicuramente la costante ricerca di materiali innovativi, prodotti nuovi, con caratteristiche nuove, a partire dall’imballo. Una delle caratteristiche dell’azienda è la sua vocazione “green”, sempre più necessaria per un’azienda che vuol fare della qualità il suo punto di forza. E se la qualità costituisce l’elemento di competitività, la sostenibilità ambientale l’eccellenza. Basti pensare che tutti gli sfridi di produzione vengono riutilizzati e inseriti nel ciclo produttivo. I prodotti Trafil sono totalmente riciclabili, così come gli imballi, che sono a basso impatto ambientale. Non è un percorso facile, soprattutto in tema di packaging, ma siamo concentrati su questo tipo di obiettivo.
La responsabilità ambientale, per un’azienda, è un percorso che diventerà sempre più importante in futuro. Potrebbe essere trasformarsi anche in un criterio di selezione?
Me lo auguro! Credo sia giusto premiare chi pensa e investe anche in questo senso e può essere o diventare un elemento in più di valutazione, nella selezione di un fornitore. La nostra è una scelta a monte e oggi lavoriamo per una produzione ecosostenibile, ad esempio, con l’utilizzo di pannelli fotovoltaici e l’obiettivo di realizzare una produzione completamente autosufficiente o, comunque, a basso consumo energetico. Aggiungo, a questo elemento, la flessibilità, ovvero la capacità di adeguarsi alle esigenze dei clienti che richiedono la personalizzazione anche su piccole produzioni dedicate. Una peculiarità che una piccola azienda, ben organizzata ma snella e veloce, può garantire.
C’è molta richiesta di personalizzazione?
Si, direi proprio di sì.
Il 2019 per Trafil?
Abbiamo fatto investimenti e stiamo lavorando su progetti e materiali nuovi, derivati da prodotti del riciclo, in linea con quanto affermato poc’anzi. Ora siamo in fase di test e, al momento, è ancora prematuro dare anticipazioni.
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