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Etichettatura imballaggi. Finalmente ci siamo?


Simona Fontana, CONAI
Simona Fontana, CONAI

La nuova etichettatura ambientale imballaggi, stabilita già da una direttiva europea e pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel 2020, dal 1° gennaio 2022 dovrebbe finalmente entrare in vigore. L’opinione di Conai.

L’11 settembre 2020 stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepisce la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti, e la direttiva (UE) 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio. L’art. 3 comma 3, lettera c) del decreto ha apportato modifiche al comma 5 dell’art. 219 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 (e successivi aggiornamenti e modifiche), “Norme in materia ambientale”, in tema di “Criteri informatori dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio”.

Simona Fontana, Conai

La formulazione dell’obbligo di etichettatura introdotto dalla nuova norma ha lasciato spazio a diversi dubbi, soprattutto per quanto riguarda i contenuti da riportare in etichetta, i soggetti obbligati, e il perimetro dell’obbligo, oltre a generare una preoccupazione nelle imprese relativamente alle tempistiche per conformarsi all’obbligo.

Per questo Conai ha deciso di promuovere una serie di tavoli di confronto, in particolare con UNI, Confindustria e Federdistribuzione per analizzare e gestire gli aspetti più tecnici e le segnalazioni più frequenti pervenute da singole aziende e associazioni dei produttori, degli utilizzatori industriali e commerciali. Da questo incontro di organizzazioni e dalla lettura condivisa dei nuovi obblighi, è nato il documento “Linee Guida sull’etichettatura ambientale degli imballaggi”, che ha l’obiettivo di proporre una chiave di lettura in grado di aiutare le imprese a sciogliere i principali dubbi per affrontare le criticit. incontrate nell’applicazione dell’art. 219, comma 5.

Le Linee Guida, condivise anche con il Gruppo di Lavoro Prevenzione di Conai, sono state sottoposte a una prima consultazione pubblica, a seguito della quale il documento è stato aggiornato e pubblicato nella sua versione consolidata a dicembre 2020. Da dicembre in poi, Conai ha periodicamente aggiornato le Linee Guida sia alla luce del dialogo costante e dei confronti con aziende e associazioni, sia a seguito delle evoluzioni normative sul tema e delle delibere del cda del Consorzio che hanno avuto impatto sulle modalità di conferimento dei rifiuti di imballaggio.

Facciamo il punto della situazione con Simona Fontana, responsabile del Centro Studi per l’Economia Circolare di Conai.

Cosa succederà dal primo gennaio 2022?
Innanzitutto speriamo che questa sia veramente la volta buona e non ci sia un ulteriore posticipo. La norma è stata introdotta nel settembre 2020, e da allora continuamente rinviata per permettere alle aziende di adeguarsi a questa novità. Dal prossimo gennaio – se non cambierà qualcosa a fine anno – ci sarà perciò l‘obbligo di apporre sugli imballaggi indicazioni sui materiali con cui sono prodotti. Se i pack sono fatti per arrivare nelle case di noi consumatori, andrà anche indicato dove vanno conferiti: raccolta differenziata o indifferenziata.

Ma questa novità cosa comporterà per le aziende della gdo?
La distribuzione è uno degli attori della filiera e ciò significa che anche presso i punti vendita ci saranno informazioni aggiuntive per i clienti finali. Ad esempio nel corso del 2021 come Conai abbiamo lanciato una consultazione pubblica per raccogliere dubbi, criticità, riflessioni. A questa call to action hanno partecipato sia le associazioni di riferimento che le imprese stesse, invitate a segnalare le difficoltà e per trovare le soluzioni per raggiungere la corretta applicazione della normativa. Una delle domande più frequenti riguardava il problema dei prodotti a peso variabile. Nel caso del settore del fai da te il problema coinvolge viti, bulloni, chiodi, contenuti in imballaggi neutri e trasparenti, ovvero il classico film plastico senza logo. In questo caso dal confronto è nata l’idea che, anziché sull’etichetta, le informazioni possano essere indicate su pannelli informativi inseriti nel punto vendita per guidare il consumatore e indicargli dove conferire l’imballaggio dopo l’utilizzo.

A questo punto chi vende deve essere già passato “dalla teoria alla pratica”. O siamo ancora in alto mare?
Dal nostro punto di vista possiamo dire che molte aziende hanno già inserito tutte le informazioni e si stanno adeguando. E questo lo capisco anche dalle domande che sono arrivate e che continuano ad arrivare da parte di aziende e associazioni su diversi aspetti ancora da chiarire. Riguardo ad alcuni aspetti più critici – come gli imballaggi neutri, citati prima, o di piccole dimensioni –, grazie anche al rapporto collaborativo con il ministero della Transizione Ecologica, è stata emessa da quest’ultimo a maggio una circolare per aprire ai canali digitali.
Posso dire quindi che le aziende si sono interessate e si sono attivate per capire quali potevano essere le soluzioni più praticabili e si sono mosse in fretta per aggiornare le informazioni in etichetta. Va ricordato che, a causa dei diversi rinvii, sono state anche considerate le scorte pregresse. Ovvero tutto ciò che viene prodotto fino al 31 dicembre di quest’anno potrà essere commercializzato fino ad esaurimento anche senza indicazioni.
Una precisazione importante visto che stiamo parlando di una normativa che nasce con un forte spirito ambientale.

Qualche considerazione finale

Sicuramente questa normativa contribuisce in modo positivo allo sviluppo della filiera del riciclo e del post consumo attraverso l’educazione del consumatore finale. Da tutto il percorso fatto quest’anno arriva un messaggio importante: come di fronte a una novità normativa il sistema industriale italiano abbia fatto squadra per dare una risposta standard e di esempio.

etichettatura imballaggi Conai
etichettatura imballaggi Conai

Va inoltre ricordato che l’Italia è seconda solo alla Germania per ciò che riguarda la gestione degli imballaggi. Il nostro Paese è spesso portato a modello, in particolare per ciò che riguarda i rifiuti urbani. E questa novità a livello di etichettatura potrà solo portare vantaggi e miglioramenti, anche per ciò che riguarda il materiale raccolto.
La sfida ora riguarda non solo la quantità, ma anche la qualità, e la marcatura degli imballaggi può rappresentare un’opportunità importante.

“Tra le linee guide che come Conai abbiamo predisposto a supporto delle imprese e delle associazioni – conclude Simona Fontana -, sono state previste accanto alle norme obbligatorie – la codifica del materiale e indicazione del dove lo butto – anche informazioni facoltative per guidare il consumatore a fare meglio nella raccolta differenziata. In questo senso si tratta di un servizio da parte delle aziende per migliorare il riciclo e il trattamento finale dell’imballaggio. Conai, inoltre, ha elaborato e reso disponibile sul suo sito web il tool informatico e-tichetta. Si tratta di uno strumento di supporto pensato per aiutare le imprese a costruire, in modo autonomo, l’etichettatura ambientale. Lo strumento consente di simulare modelli di etichettatura consigliati secondo le esigenze specifiche dell’impresa e dei suoi prodotti”.



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