Leroy Merlin ridisegna la propria presenza a Parigi

Leroy Merlin ha annunciato la chiusura di due dei suoi quattro grandi punti vendita nel cuore di Parigi, quelli situati in boulevard Daumesnil e a Rosa Parks, entrambi di oltre 6 mila metri quadrati e definiti “strutturalmente deficitari”.

La decisione arriva al termine di un periodo di analisi approfondita sui costi operativi e sui nuovi comportamenti d’acquisto dei consumatori urbani, e che non rappresenta un disimpegno dalla capitale francese, bensì una ridefinizione della strategia.

Secondo quanto riportato dalla stampa francese, i due negozi registravano volumi di traffico considerevoli – si parla di circa 600 mila passaggi alla cassa all’anno – ma nonostante ciò non riuscivano a raggiungere la redditività.

Le ragioni principali risiedono nei costi strutturali elevati, dagli affitti alle bollette energetiche, che rendono sempre più complesso sostenere la gestione di grandi superfici in contesti metropolitani ad alta densità. A questo si aggiunge l’evoluzione delle abitudini dei consumatori, che nelle zone urbane preferiscono formati più agili, facilmente raggiungibili e integrati con servizi digitali e logistiche di prossimità, piuttosto che spostarsi verso superfici estese e spesso periferiche.

20 “mini-boutique” specializzate

Il nuovo corso annunciato da Leroy Merlin Francia guarda infatti proprio a un diverso modo di presidiare la città. L’insegna prevede l’apertura di una ventina di “mini-boutique” specializzate entro il 2030, con le prime inaugurazioni previste già nel 2026. Si tratta di formati molto più piccoli, nell’ordine di poche centinaia di metri quadrati, dedicati a universi di prodotto specifici come cucina, bagno, falegnameria o ferramenta. Il modello è pensato per intercettare bisogni puntuali, con assortimenti verticali e un livello di servizio più mirato rispetto alla grande superficie tradizionale.

Parallelamente, Leroy Merlin intende ampliare la rete dei punti di ritiro e delle soluzioni click & collect, includendo locker accessibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, in coerenza con un consumo urbano sempre più orientato alla combinazione tra acquisto online e consegna o ritiro rapido.

La scelta di Leroy Merlin suggerisce che l’evoluzione del mercato potrebbe andare nella direzione di un retail più distribuito sul territorio, con store di prossimità a forte identità merceologica, sostenuti da magazzini periferici e da una supply chain ottimizzata per la città.

Una tendenza generalizzata

Dal punto di vista dei grossisti e dei fornitori, il passaggio dalle megasuperfici alle boutique urbane richiede un maggiore livello di specializzazione: prodotti dedicati, soluzioni modulari, servizi di supporto e modelli logistici in grado di garantire riassortimenti veloci in spazi contenuti. È un cambio di paradigma che mette al centro il servizio, la consulenza e l’integrazione tra fisico e digitale, più che la semplice ampiezza dell’offerta.

In questo senso, la scelta di Leroy Merlin non deve essere interpretato soltanto un episodio circoscritto al mercato francese, ma un segnale più ampio su come la distribuzione brico potrebbe evolvere nei grandi centri urbani europei. La prossimità, la specializzazione e l’efficienza logistica diventano leve strategiche decisive, in un contesto in cui la grande superficie generalista deve ripensare il proprio ruolo per rispondere alle nuove aspettative dei consumatori.

Foro credits: Leroy Merlin. L’ingresso del negozio in boulevard Daumesnil

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